Gli USA si preoccupano che i jet russi non colpiscano i ribelli. Ma nonostante la positività evocativa della parola ‘ribelli’ la confusione regna sovrana tra queste formazioni, spesso inclini a cambiare casacca e passare dalla parte di ISIS condividendone il radicalismo religioso.
La brigata Liwa al-Fursan Haqq (Cavalieri della Giustizia) e la Brigata Daiwud sono due dei gruppi di ‘ribelli’ che compongono l’Esercito Libero Siriano (FSA). Questo può contare su circa 30.000 uomini ed è formato da molte fazioni di stampo jadista.
Non vi è alcuna distinzione tra l’ideologia radicale dello Stato Islamico (IS) e quella della maggior parte dei gruppi che vengono chiamati eufemisticamente ‘ribelli’. Basti pensare che anche al Nusra (cioè al Qaeda in Siria) è un gruppo che compone l’Esercito Libero Siriano.
Questi due gruppi, secondo gli Stati Uniti e la coalizione anti-Assad, non devono essere attaccati parchè considerati gruppi ‘moderati’.
Esaminiamo la prima delle due formazioni: Liwa al-Fursan Haqq. La sigla che la identifica potrebbe benissimo essere sostituita con : “Visto come mi riciclo”?
Infatti, Liwa al-Fursan Haqq ha ricevuto i missili TOW anticarro e finanziamenti dal Qatar.
Il gruppo ha ricevuto anche finanziamento, compresa la retribuzione di suoi combattenti, dalla CIA, fino al dicembre 2014, cioè fino a quando è passata nelle fila di Al Qaeda/al Nusra.
La fonte di questi dati appena letti è Wikipedia, certamente non una fonte pro-Assad.
Quindi è solo dal dicembre 2014 che questi terroristi (‘ribelli’ per i nostri mezzi di comunicazione sempre con i piedi in due staffe ed ‘equidistanti’ quando si parla di dire la verità) hanno avuto lo stipendio sospeso da parte della CIA. Lascio a voi immaginare quanti siriani fino al 2014 questa gente ha sgozzato grazie a stipendi e armi fornite dagli USA.
E’ palese l’incongruenza e l’ipocrisia di chi fa la conta dei bambini uccisi dai missili russi (che tentano di arginare l’avanzata di questa orda barbarica) mentre supporta i terroristi.
Il filmato che vedete qui mostra la distruzione di un mezzo dell’esercito regolare siriano, lavoro appaltato alla milizia Liwa al-Fursan Haqq ed effettuato con le super tecnologiche armi americane.
Esiste anche un video che mostra le abilità in fatto di rapimenti di civili da parte del gruppo. Sono tutte cose apprese nei duri addestramenti forniti dalla CIA. Ne vedete un fotogramma nella foto a corredo dell’articolo.
Queste competenze sono state messe spesso in pratica. Le unità FSA sono state ripetutamente implicate nel rapimento di cittadini americani, successivamente ceduti a Jabhat al-Nusra, così come allo Stato Islamico.
Occupiamoci ora della Brigata Dawud. E’ nota perché questa formazione rapì il giornalista americano James Foley, in seguito ceduto allo Stato islamico e decapitato.
Riportiamo di seguito uno stralcio dell’articolo (di oggi, 02/10/15) ‘ISIS prende il sopravento sul Free Syrian Army’ del magazine Lookout News:
”È di questi giorni la notizia del passaggio nelle fila dell’ISIS di oltre mille combattenti appartenenti alla Brigata Dawud, un battaglione stanziato nella provincia siriana di Idlib.
Il battaglione, che aveva il proprio quartier generale nella città di Sarmin, nello scorso fine settimana si è spostato nella città nord-orientale di Raqqa dove ha ufficialmente stretto un’alleanza con i vertici di ISIS. (…)”.
Citiamo un altro episodio per stigmatizzare la condotta di questi gruppi: alla fine di ottobre, il giornalista americano Theo Padnos è stato catturato da una unità dell’ Esercito libero siriano (FSA) e poi consegnato a Jabhat al-Nusra (la storia della sua prigionia durata due anni è stata pubblicata dal New York Times).
Ed ancora ricordiamo la troupe della NBC News presa prigioniera in Siria nel dicembre 2012, anch’essa da una formazione del FSA.
In definitiva, sembra che la CIA abbia speso un miliardo di dollari per la formazione e l’equipaggiamento dei ‘ribelli’… In quanti modi migliori ci sarebbero potuti spendere questi soldi per far crescere e progredire la Siria!
“They probably are part of the US training program. The CIA runs its own training program in conjunction with its TOW program, offering training, funds and other resources to the same vetted groups. It’s all probably part of the same package, but TOWs are the most distinctively visible aspect, so the whole things gets named after them. The total budget is over $1 billion, and the Saudis are providing all the TOWs from their old stockpiles, so they’re spending that on something”. (fonte ‘combatfootage’)
Insomma, portiamo ad esempio il modus operandi delle brigate Liwa al-Fursan Haqq e Brigata Daiwud, ma la storia di uno è la storia di tutti: i loro guerriglieri possono stare indifferentemente nell’Esercito Siriano Libero o passare al Nusra o consegnare un giornalista americano ad ISIS. E’ a questa gente che l’Italia, la Francia, la Gran Bretagna, gli USA e gli alleati arabi vogliono dare in mano la SIRIA: a gruppi jadisti e nella migliore delle ipotesi, a mercenari al soldo di qualche potenza straniera!
Com’è possibile un simile comportamento da parte di chi dice di portare la democrazia nel mondo? Ci sarebbe da ridere se non fossero numerosi i segni in questo senso…
Fate attenzione quindi: FSA = RIBELLI = AL NUSTRA = AL QAEDA = ISIS. Non esistono muri, ma solo porte girevoli.
Questa è la situazione, la nostra situazione, che ci riguarda perché tutto ciò che accade in Siria è generato dai nostri governi.
Nel mondo le dittature non sono un fenomeno nuovo: spesso esse trovano una qualche spiegazione approfondendo le peculiarità e la storia di ogni singolo paese. Spesso le dittature avvengono dopo periodi di caos e la gente qualche volta le preferisce all’alternativa di una violenza diffusa.
Se si approfondisse la storia della Siria si capirebbero molte cose degli avvenimenti odierni.
Si apprenderebbe ad esempio che la salita al potere degli alawiti è stata voluta dalle potenze europee per impedire ai sunniti, ritenuti meno affidabili, di comandare il paese.
In Siria dal 2000 Bashar Assad stava tentando di avviare riforme in un lento processo di riconciliazione interna. Ed in questa prospettiva all’inizio del 2012 furono accolte tutte le richieste dell’opposizione moderata non in armi. Ai più è sconosciuto che oggi nella Siria laica vige il mutipartitismo e un limite temporaneo al mandato presidenziale.
Sembra purtroppo che nessuno dei leader mondiali che si occupano di Siria abbiano posto la necessaria attenzione ai contesti storici. Molte delle evidenze non si vogliono vedere ed addirittura si nascondono e si negano.
Patrizio Ricci – Vietato Parlare