La zona di attività delle cellule “dormienti” dell’ISIS in Siria continua ad espandersi.
Per la terza volta nelle ultime due settimane, i terroristi dello “Stato islamico” hanno teso un’imboscata all’esercito arabo siriano nella Siria orientale. Secondo varie fonti, l’ISIS ha attaccato posti di blocco dell’esercito alla periferia della città di Al-Kom, a nord della città di SukhnA, nella campagna dell’Homs orientale.
L’attacco è iniziato al tramonto. I combattimenti sono durati più di 3 ore prima che l’ISIS si ritirasse dall’area.
E. #Syria: #ISIS announces a second ambush in area of #Sukhnah, claiming 20 soldiers killed, 4 vehicles destroyed & 7 others seized after hours of battle near Bishri Mount. https://t.co/D7eCoz60xx pic.twitter.com/OccildsT8S
— Qalaat Al Mudiq (@QalaatAlMudiq) 19 aprile 2019
L’ISIS ha dichiarato l’uccisione di più di 15 soldati, tra cui 4 ufficiali (tra questi c’era il colonnello Nader Sakna), i terroristi inoltre hanno distrutto due auto e sequestrati due pickup, oltre a un gran numero di armi.
E ora guarda la mappa qui sotto e troverai una spiacevole sorpresa: è molto chiaro che tutte le azioni dell’ISIS trovano abbrivio ed alimento dallarea strategica di al Tanf americana off-limit alle forze siriane.
infografica @astramilitarum
Nella infografica dell’account twitter @astramilitarum emerge che:
Tutti i punti di attacco, così come i luoghi in cui ISIS ha detenuto per breve tempo un territorio sotto il proprio controllo, si trovano in un raggio di 100-150 km dalla base statunitense di At-Tanf posta all’incrocio tra vie di facilitazione tra Siria, Iraq e Giordania.
Tutto – dall’improvviso assalto di ISIS ad al–Qariatin nel 2017 fino all’attacco atuale ad al Al-Kom sono correlati con un trampolino, ovvero , il “triangolo della morte” nel deserto siriano.
In quella zona, le forze dell’ISIS hanno un gran numero di depositi e scorte per condurre attività di sabotaggio sulla rotta Damasco-Palmyra-Deir-ez-Zor e vicino a Mayadin. Nonostante il fatto che le truppe siriane stiano costantemente perlustrando l’area, ciò non impedisce che avvengano ancora incursioni dell’ISIS che mietono vittime tra le truppe siriane.
L’attacco ad Al-Kom su questo elenco è isolato, il punto è molto remoto rispetto alla base di At-Tanf: questo significa che ISIS sta già iniziando a farsi strada da At-Tanf in profondità nel paese verso località più interne. E questo è un sintomo molto pericoloso!
E, soprattutto, guardando la mappa, la sensazione persistente è che se Al-Tanf non verrà smantellata la situazione divamperà ulteriormente.
I terroristi dell’ISIS risiedono nella zona controllata dagli americani, ingrassano, si rilassano, si preparano, si allenano e hanno una grande forza e un buon sostegno. E prima o poi, gli Stati Uniti proveranno a giocare di nuovo in grande stile e libereranno i cani della catena dalla gabbia – direttamente contro l”esercito di Assad.
Nell’area desertica che circonda la base USA già da tempo i militanti dell’ISIS non esauriscono la benzina, le armi, e dispongono persino di sempre Toyota nuove su cui montare altrettanto nuove nuove mitragliatrici, con tanto di rifornimenti di ogni tipo.
Oltre a questi fatti giungono altre pessime notizie: la prima è che l’Egitto – per le pressioni statunitensi – ha precluso alle petroliere iraniane il passaggio attraverso il canale di Suez per raggiungere la Siria; la seconda è che gli Stati Uniti stanno chiudendo tutti i valichi tra il Libano alla Siria; la terza è che lo stesso tentativo è in corso lungo la frontiera giordana; la quarta è che la stessa cosa si sta tentando di fare all’altezza del valico siriano-iracheno di Abu Kamal per opera di SDF;
According to a Syrian Army source in eastern Syria:
The SDF has allegedly brought hundreds of reinforcements towards the Syrian Army’s lines near the future of Albukamal and Al-Mayadeen. He claims this move by the US Coalition is an attempt to expel the Iranian Forces from
— Leith Aboufadel (@leithfadel) 19 aprile 2019
infine, l’ultima problematicità naturalmente è l’area amministrata da al Qaeda nella provincia di Idlib, anche questa sotto i buoni auspici occidentali.
In conclusione, è indubbio che il panorama complessivo sta peggiorando su tutti i fronti siriani e che la situazione rimane stazionaria ma ad un prezzo molto elevato.