Terrasanta.net attinge le notizie sul coronavirus in Siria dai “ribelli siriani”?

Il direttore di Terrasanta.net, Giuseppe Caffulli, ha scritto ieri un articolo dal titolo “Siria, le incognite del coronavirus“. L’articolo tratta delle disposizioni prese dal governo siriano a contrasto dell’epidemia :

Per cercare di contenere la pandemia, il governo di Damasco ha chiuso i confini, imposto il distanziamento sociale chiudendo scuole e ristoranti, impedito lo spostamento al di fuori della propria provincia. Attorno a Damasco, le autorità hanno imposto un coprifuoco parziale, dichiarando «zona rossa» anche la moschea sciita Sayyida Zaynab, alla periferia sud della capitale.

Poi, nello stesso articolo, si esprimono dubbi sui numeri:

A fronte delle misure previste, la dichiarata quasi irrilevante incidenza di contagiati e morti in Siria per Covid-19 presenta però più di qualche punto oscuro. Secondo gli esperti, Damasco starebbe minimizzando il bilancio delle vittime per motivi politici. «Il personale medico ritiene che ci siano molte persone che muoiono in Siria a causa del virus», spiega Zaki Mehchy, analista presso il prestigioso centro studi londinese Chatham House. Ci sarebbe però un «ordine da parte della sicurezza nazionale» di tacere sull’accaduto.

Il commento di Terrasanta.net  – che infine paragona la propaganda dell’ISIS a quella del governo siriano che protegge i cittadini – sembra il “copia e incolla” del comunicato della dichiarazione della ”coalizione nazionale siriana di opposizione” e delle ”forze rivoluzionarie” pubblicata sul sito dell’agenzia di stampa turca ANADOLU il 1 aprile : “L’opposizione chiede di svelare il vero numero di Covid-19 infetto in Siria”, si tratta di una dichiarazione ripresa dai media occidentali in tutti il mondo.
La coalizione nazionale siriana di opposizione e forze rivoluzionarie (SMDK) è convinta che il numero di coronavirus infetti in Siria sia superiore a quelli dichiarati dal regime di Assad”, lo era sin dalla metà di marzo quando ha accusato Assad di aver intenzione di uccidere i prigionieri facendoli passare per morti a causa del covid-19.

E’ interessante che la fonte dell’articolo di Terrasanta.net è Zaki Menchy del Royal Institute of International Affairs della Gran Bretagna (o Chatham House) che fa capo anche  all’ International Institute for Strategic Studies  -IISS – di Londra , al Centro siriano per la ricerca politica con varie sedi in tutto il mondo Quest’ultimo, creato da immigrati siriani, laureati alle università di Leicester, Edimburgo ed Essex  e la Chatham House sono finanziati dal Governo britannico. E’ significativo che la Chatham House abbia dato il premio che assegna annualmente ad Hilary Clinton e John Kerry.  Inoltre, Zaki Mehchy è collegato ad una quantità di organizzazioni vicine ai ribelli siriani , nate con il preciso scopo di preparare una versione addomesticata della guerra siriana. In tutti i casi – per stessa ammissione di Zaki Mehchy – i modelli statistici che preparano queste organizzazioni non tengono conto dei dati ufficiali e rifiutano la collaborazione con il governo siriano.

Ma mentre Zaki Menchy rifiuta questo tipo di collaborazione,  non disdegna di prender molte delle sue informazioni da informatori in Libano e dai White Helmet, ovvero da fonti che hanno una precisa lettura dei fatti siriani. In particolare, il compito principale dei il gruppo dei White Helmet è la propaganda antigovernativa che si è spinta in più di una occasione a inscenare attacchi chimici, pur di favorire ed incoraggiare le sanzioni occidentali e la pressione internazionale su Damasco.

In realtà nessuno conosce la reale situazione in Siria in merito al coronavirus. Questo non è strano. Se non sappiamo esattamente la reale situazione in Italia, dove alcuni esperti ogni giorno ipotizzano che i contagiati siano stati molti di più (fino a ipotizzare cifre fino a 11 milioni di contagiati), come possiamo pretendere la situazione epidemiologica in Siria? Il sistema di monitoraggio siriano “è quello che è” in un paese in guerra. Ma non per questo i report possano essere giudicati a priori non affidabili e volutamente approssimativi.
Quindi Non sono affatto giustificati gli attacchi gratuiti che attingono alle fonti dei terroristi siriani in IDLIB.  Se Zaki Mehchy giudica inaffidabili le fonti governative sirine , come può sostenere che le fonti di Idlib che hanno capo ad al Qaeda lo siano?

È affatto credibile  che coloro che affamano con inique sanzioni il popolo siriano, che isolano i siriani e li massacrano nella ‘grande impresa’ in corso (che non è di portare la ‘democrazia’ ma di instaurare un califfato), che  coloro che bombardano villaggi e – fino a ieri – le zone residenziali di Aleppo, siano li stessi  che oggi dicono  “ma guarda Assad minimizza sulle vittime…” , come se importasse loro qualcosa dei morti.

Ci si aspetterebbe che il direttore di Terrasanta – che sicuramente ha seguito  le vicende siriane – usasse un giudizio autonomo e riflettesse: forse se  Assad avesse a disposizione un po’ più ospedali che la cosiddetta ‘opposizione ‘ ha distrutto (ricordo l’ospedale oncologico di Aleppo, fiore all’occhiello della Siria e centro di eccellenza in tutto il medioriente),  ora il paese saprebbe meglio affrontare la pandemia e le esigenze sanitarie dei siriani, spesso oggi condannati a morte per malattie croniche un tempo curabili. Lui sa che le accuse provengono dagli stessi che hanno portato a zero la sanità siriana!!!

Che amarezza che a raccogliere questo sciacallaggio continuo sia addirittura Terrasanta.net. Ciò avviene solo alcuni giorni dopo che Avvenire ha smentito il Papa che nel giorno di Pasqua aveva auspicato un alleggerimento delle sanzioni.

@vietatoparlare

 

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