Gli esperti di crisi sono loro stessi la crisi

“Gli esperti di crisi sono loro stessi la crisi”, questo è il titolo di un bellissimo e lungimirante articolo di Zero Hedge. L’articolo è focalizzato sul modus operandi degli USA durante l’emergenza Covid-19, ma può andare bene anche per noi. Infatti anche il governo USA – come in Italia – ci si sta affidando ad esperti, ma obietta l’autore dell’articolo Tylor Durden “neanche una mente geniale può competere con la saggezza collettiva”.

Cosa vuol dire lo spiega meglio in seguito:

(…) la pianificazione centrale fallisce sempre in modo miserabile.Non è che non c’erano persone intelligenti che gestivano alcuni dei paesi della cortina di ferro della fine del 20 ° secolo, e non è che a volte quelli al potere non si servissero dell’opinione degli esperti. Il problema allora era che il genio individuale, non importa quanto sostanziale, non poteva avvicinarsi a misurarsi con la conoscenza combinata delle masse di persone che compongono quello che chiamiamo mercato.

Queste percentuali menzionano al momento in considerazione di quanti membri della classe politica contano su esperti nel perseguire una risposta efficace al nuovo coronavirus. Nel potenziare il genio individuale, non è irragionevole suggerire che i politici stiano creando una crisi dove altrimenti non ce ne sarebbe una. (…)

E poi aggiunge:

Considerate Fauci [Corrisponde al nostro Colao [NDR Vietato Parlare]. In una recente conferenza stampa, ha affermato che sarebbe necessario raddoppiare i test sul coronavirus in modo da poter eliminare i blocchi che bloccano in modo asfissiante l’attività economica. La tesi di Fauci è corretta? È abbastanza facile dire che non è corretto, e non perché supporta i blocchi.

È probabile che la soluzione prospettata da Fauci sia errata semplicemente perché proprio come i pianificatori centrali fallivano di routine quando si trattava di pianificare i risultati economici nel 20 ° secolo, anche la stessa pianificazione centrale fallisce ora. Ancora una volta Fauci può essere brillante, ma non può competere con un’economia americana composta da centinaia di milioni di individui che prendono infinite decisioni informate ogni secondo di ogni giorno.

Lo stesso vale per Bill Gates. Alcuni credono che il suo innegabile genio come uomo d’affari lo collochi nell’opinione consapevole di come noi USA e il mondo possiamo uscire dal virus. Gates ha osservato che le aziende sarebbero in difficoltà con o senza i blocchi, la disoccupazione sarebbe maggiore con o senza di loro, quindi il piano dovrebbe essere quello di continuare fino a quando non sarà pronto il vaccino.

(…)

Qual è il problema con soluzioni governative guidate da esperti, non importa quanto a livello locale siano realizzate. Ciò che è uguale per tutti gli importi per i politici e quelli vicini ai politici che sostituiscono le loro conoscenze altamente limitate a quelle di un contesto che incorpora la conoscenza di tutti. In altre parole, fare affidamento su esperti per le decisioni su come vivere e proteggere la nostra salute in una nuova era porta alla cecità.

Proprio come il processo decisionale centralizzato da parte di pochissimi ha portato a un’enorme disperazione durante il XX secolo, così logicamente porta a risultati non ottimali nel 21 °.  Alcuni hanno affermato che le risposte politiche informate dagli esperti al nuovo coronavirus hanno portato a cure peggiori della malattia, che è davvero un accecante scorcio dell’ovvio. Ogni volta che la possibile brillantezza di pochi viene sostituita dalla conoscenza decentralizzata del mercato [società], le probabilità sono alte che qualcosa che assomigli alla “crisi” si rivelerà. Gli esperti vengono regolarmente chiamati come risposta alle “crisi”, quando è più realistico affermare che gli esperti sono la crisi.

(…)

Concludo citando un esempio molto efficace riguardo alle problematiche che sorgono da un vertice decisionistico fatto da esperti. Un esempio abbastanza eclatante ce lo fornisce il caso della cura adottata in via sperimentale con il plasma a Mantova “Il plasma iperimmune ci ha permesso di migliorare ancora di più i nostri risultati. È democratico. Del popolo. Per il popolo. Nessun intermediario. Nessun interesse. Solo tanto studio e dedizione. Soprattutto è sicuro. Nessun evento avverso. Nessun effetto collaterale”.  Tutti i pazienti trattati sono guariti. Ma ciò non ha evitato che siccome i medici non hanno seguito il protocollo deciso, è arrivata la visita dei NAS (per appurare cosa), alche il dr. De Donno ha detto “Se qualcuno crede di scoraggiarmi, non ci riuscirà… ).

Credo il giudizio di Zero Hedge abbia fatto centro. Senz’altro riunire in rete ed ascoltare le eccellenze della società civile e non solo un ‘pool di esperti’, è sicuramente una soluzione migliore. Non sono state proprio delle regole, imposte ai popoli come la globalizzazione, che è stata in gran parte la causa di tutto questo? Ma la cronaca nel nostro paese ci dice esattamente che si va nella direzione opposta delle soluzioni a disposizione (ed in verità anche altrove come ci dice Zero Hedge). Si opta sempre per gli esperti e tutti scelti in determinati circoli.

Inutile nascondersi dietro ad un dito: lo si fa perché i vertici vogliono assicurarsi che le soluzioni rimangono dentro una certa mentalità e che gli interessi delle Elite siano preservati.

Lo vediamo con i nostri occhi: in campo sanitario, quanti esperti in questi mesi sono stati osannati e quanti invece ostracizzati? E quante decisioni  saranno libere da condizionamenti di varia natura fino a determinare una scelta rispetto ad un’altra?  Ed ad anche in campo economico, non vediamo forse rispecchiata sempre la stessa procedura?  Ovvero, non vediamo di nuovo fare di tutto affinché le soluzioni seguano strade obbligate anzichè scegliere le migliori soluzioni?

Come sarà il 21 secolo se i problemi continueranno ad essere affrontati con la stessa mentalità di chi i problemi li ha generati?

@vietatoparlare

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