Gli Stati Uniti hanno deciso di rimuovere l’embargo sulle armi che grava da 33 anni su Cipro, la decisione è stata annunciata con una chiamata del Segretario di Stato americano Mike Pompeo al presidente di Cipro Nicos Anastasiades.
Parlando durante una conferenza stampa con i giornalisti greci, i funzionari statunitensi hanno affermato che la revoca del divieto sarà effettiva dal 1 ottobre per un anno con possibilità di prroga.
La fine dell’embargo interesserà la vendita di beni militari “non letali”. Tuttavia, se è vero che la rimozione interesserà la vendita di beni militari “non letali” nell’isola del Mediterraneo, è anche vero che la stessa cosa gli USA hanno detto durante la presidenza Obama per la Siria e sappiamo come è andata: l’hanno riempita di armi micidiali.
Inoltre gli USA tramite i canali ufficiali hanno affermato che la decisione non è collegata con le recenti tensioni nel Mediterraneo orientale, né è da interpretare come un segnale di cambiamento nella politica estera di Washington sulla questione cipriota. Strane coincidenze…
Pompeo ha anche “riaffermato il sostegno degli Stati Uniti a un accordo globale per riunificare l’isola”, ed ha aggiunto che “La Repubblica di Cipro è un partner chiave nel Mediterraneo orientale. ”
During our phone call with @SecPompeo, we both expressed our serious concerns on the volatile situation in the Eastern Mediterranean. We further stressed the importance to ease tensions in the region, in view of #Turkey‘s aggressive behaviour. pic.twitter.com/hmZpEd6hr1
— Nicos Anastasiades (@AnastasiadesCY) September 1, 2020
Al di fuori del ‘politichese’, questo è un preciso segnale alla Turchia che infatti ha già protestato: la mossa degli Stati Uniti “avvelena l’ambiente di pace e stabilità nella regione” e “non è conforme allo spirito di alleanza” tra Stati Uniti e Turchia, ha detto il ministero degli Esteri turco.
[su_quote]Se Washington non invertirà la rotta, ha detto il ministero, “la Turchia, come paese garante, adotterà le necessarie contromisure decisive per garantire la sicurezza del popolo turco-cipriota, in linea con le sue responsabilità legali e storiche”. (AFP)[/su_quote]
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