Legge europea sui servizi digitali, altre limitazioni per la libertà di pensiero

La nuova legge su internet e la disinformazione, approvata in Europa durante la Settimana Santa, si presenta piena di “pie” intenzioni.

Le motivazioni per cui è stato implementato il DSA Digital Services Act, sono state spiegate dalla Commissione Europea nelle prime ore del Sabato Santo dopo un incontro inquietante.

Il principio generale della legge è il seguente:

Ciò che è considerato illegale offline sarà considerato illegale anche su Internet!”

Cosa significa questo? Significa che ad es. diffondere fake news su vaccini o sulla guerra sarà dichiarato “contenuto illegale” , pertanto verrà automaticamente rimosso da internet!

Questa volta, però, “la palla” , ovvero l’incarico di limitare e cancellare siti viene lanciata nel “campo” dei colossi di internet, ai quali siti di informazione e blog fanno affidamento quotidianamente per la propria sopravvivenza.

Più in particolare, le principali piattaforme online – tra cui Facebook, Google, Twitter –  a parere della UE – devono fare di più per contrastare i contenuti illegali, altrimenti dovranno affrontare multe da incubo.

In molti casi le multe equivarranno al 6% del loro fatturato globale annuo!!!

Il Digital Services Act, tuttavia, ha mantenuto le disposizioni per “costringere i giganti della tecnologia come Google e Meta a sorvegliare i contenuti illegali sulle loro piattaforme in modo più aggressivo, altrimenti rischiano potenziali multe multimiliardarie”, ha riferito la CNBC venerdì.

La legge, ovviamente, non è nuova ed è stata proposta nell’inverno del 2020. Tuttavia oggi, in pieno clima di guerra, la UE ha trovato l’occasione per introdurla una volta per tutte.

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Praticamente qualsiasi contenuto che giustifica anche parzialmente – se non nell’atto ma nelle ragioni – la guerra in Ucraina (e forse in futuro altre situazioni controverse), così come la diffusione di notizie false o incitamento all’odio, sarà immediatamente limitato dalle piattaforme stesse che altrimenti rischieranno sanzioni.

In modo estremamente insidioso, questa legge complica le normative veramente utili (ad es. lotta contro la pedopornografia o l’abuso di Internet) con misure che minacciano la libertà di parola.

“Le nuove regole proteggeranno gli utenti di Internet, garantiranno la libertà di espressione e apriranno nuove opportunità per le imprese”, è il messaggio osceno inviato dall’Ue.

“Abbiamo un accordo sul DSA: il Digital Services Act garantirà che ciò che è illegale offline sia considerato e trattato come illegale e online, non come uno slogan, come una realtà”, ha twittato il commissario europeo per l’Antitrust dell’UE, Margaret Ferstager .

In base al DSA, i gestori delle piattaforme avranno il diritto-dovere di decidere in autonomia e sulla base semplicemente delle proprie condizioni generali quale contenuto lasciare online e quale rimuovere e quale utente lasciar libero di pubblicare e quale condannare all’ostracismo digitale come accaduto lo scorso anno addirittura a Donald Trump, all’epoca,  Presidente in carica degli Stati Uniti d’America.

Questo potrebbe essere un grave errore di prospettiva perché,  si rafforzerebbe il ruolo, già enorme, dei gestori delle piattaforme in questione di dettare la linea editoriale mediatica globale e di plasmare le coscienze collettive.

Insomma, qui, il rischio è che anziché ridimensionare le big tech, si accresca il loro impatto sulle nostre società e democrazie.

Forse è proprio per questo che Elon Musk ha appena comprato, a un valore difficilmente giustificabile su base aritmetico-finanziaria, il cento per cento delle azioni di Twitter.

D’altra parte, la coincidenza è sorprendente: in pochi giorni, due decisioni separate potrebbero rivelarsi decisive per il futuro di Twitter in Europa. Il 25 aprile, negli Stati Uniti, è stata annunciata l’acquisizione del social network per 44 miliardi di dollari da parte di Elon Musk , magnate di Tesla e SpaceX. Due giorni prima, il 23 aprile, era stato raggiunto un accordo sulla normativa sui servizi digitali all’interno dell’Unione Europea.

La DSA riguarderà ovviamente tutti i media online all’interno dell’UE. e sarà implementato a partire dal 2024.

The ‘new normal’ fa progressi, vedremo se sopravviverà a sé stesso…

VP News

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