La situazione sta peggiorando: Gazprom riduce la fornitura di gas all’Europa tramite il Nord Stream 1 a solo il 20%

Mercoledì Gazprom taglierà i flussi al collegamento chiave Nord Stream 1 al 20% della capacità

Meno di una settimana dopo la fine dei lavori di manutenzione, la Russia prevede di limitare i flussi di gas naturale attraverso il gasdotto Nord Stream. Questo circostanza sta scuotendo i mercati energetici europei e accresce i timori per questo inverno di una crisi di approvvigionamento nel continente.

PJSC Gazprom ridurrà le forniture attraverso la linea verso la Germania a circa il 20% della sua capacità dalle 7 del mattino di mercoledì (ore di Mosca), ha dichiarato il colosso russo del gas in una nota. La società afferma che un’altra turbina a gas fondamentale per la consegna dovrebbe essere sottoposta a manutenzione e quindi dismessa.

Il gas scorre attraverso il gasdotto – il principale gasdotto dalla Russia all’Unione Europea – a circa il 40% della capacità da quando è tornato da 10 giorni di manutenzione il 21 luglio. Questo è più o meno lo stesso livello di prima che venisse effettuato il lavoro.

I prezzi del gas di riferimento in Europa sono aumentati fino al 12% .  L’Europa è nella morsa della peggiore crisi energetica degli ultimi decenni e i governi si stanno affrettando a riempire i siti di stoccaggio del gas prima dell’inverno. La crisi dell’approvvigionamento si è insinuata nell’economia in generale, alimentando i timori di recessione e aumentando il rischio di razionamento del gas durante i mesi più freddi.

“Questo sta mettendo a dura prova l’Europa a causa del ridotto consumo di gas”, ha affermato Mauro Chavez Rodriguez, direttore della ricerca europea sul gas e sul GNL presso Wood Mackenzie Ltd. “Se non ci saranno risparmi effettivi nella domanda di gas ed elettricità, realizzati ora, in caso di inverno freddo, i tagli alle industrie saranno inevitabili”.

Problemi anche con la turbina che il Canada avrebbe dovuto riconsegnare: sembra che i russi abbiano notato che le autorizzazioni non sono complete e ci sono delle irregolarità.

La notizia della riduzione del flusso del gas al 20% giunge insieme alla notizia di una riduzione anche del gas in arrivo dal gasdotto mediterraneo ‘TransMed’ dal 20 luglio al 27 luglio..

Questa situazione probabilmente era già a conoscenza di Draghi che ha deciso di lasciare il governo italiano ad altri. Ciò che si prevede per questo inverno sarà un disastro: l’aumento dei prezzi dell’energia sta alimentando l’inflazione in tutti i paesi dell’UE. Secondo le previsioni, quest’anno in Francia l’inflazione raggiungerà il 7%; in Germania – 8,5-9%; e in Italia – 10%. E questo è solo l’inizio. A questo seguirà la diminuzione del PIL dal 2 al 4% , l’anno prossimo.

A fronte di queste problematiche la Commissione Europe reagisce con misure risibili e irrealizzabili, come la riduzione volontaria da parte dei paesi membri del 15% del consumo di gas.

Sullo sfondo di tutto questo ci si avvia verso le elezioni del 25 settembre e, naturalmente, la campagna elettorale è già cominciata come di consueto non focalizzando l’attenzione sui programmi e sui cambiamenti da adottare, bensì sul discredito degli avversari (a cominciare dalla Meloni e dei nuovi partiti anti-sistema).
La novità questa volta è che si nota una attività di discredito molto intensa anche sui social, visto l’estremo scetticismo che la gente ormai nutre vero le notizie fornite dai media mainstream.

Quindi crisi energetica, sanzioni che ricadono principalmente su noi stessi, inesistenza di un parlamento nazionale di eletti che faccia il nostro interesse: sono tutti ingredienti per una grande recessione che cancellerà decenni di sviluppo economico.

VPNews

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