Lo riporta la pubblicazione Cradle: la Russia ha concesso al Libano una donazione mensile di 40.000 tonnellate di grano al mese fino alla fine dell’anno.
Cradle afferma che “questo accordo potrebbe essere esteso dopo dicembre per aiutare la nazione levantina a superare una crisi alimentare in peggioramento, secondo le informazioni ottenute da Al-Akhbar”.
La pubblicazione precisa che “l’offerta della Russia arriva pochi giorni dopo che Beirut ha autorizzato la nave Laodicea di proprietà siriana a lasciare il porto di Tripoli, nonostante le proteste dell’ambasciata ucraina, secondo cui la nave trasportava “grano rubato” “.
“Tuttavia, i funzionari doganali hanno rivelato a The Cradle che il carico di grano della nave proveniva dalla Russia”.
Sources in Lebanese customs revealed to The Cradle that most of the grain inside the Laodicea vessel is of Russian origin. Last week, the Ukrainian embassy claimed the cargo was stolen and was demanding payment from Beirut.
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— The Cradle (@TheCradleMedia) August 3, 2022
Kiev non ha presentato prove a sostegno dell’accusa che la nave trasportava grano ucraino: “Il principale procuratore libanese ha permesso alla nave di partire dopo aver rivelato che Kiev non ha presentato prove a sostegno della loro affermazione di furto contro Russia e Siria”.
E’ interessante che l’ambasciata ucraina ha fatto una singolare proposta alle autorità libanesi: “Prima del rilascio della nave, l’ambasciata ucraina si è offerta di ritrattare la richiesta se Beirut li avesse pagati per il grano russo”.
Cradle riferisce che “dal 2019, il Libano ha dovuto affrontare le terribili conseguenze di un grave tracollo economico”.
“La situazione ha spinto oltre l’80% della popolazione al di sotto della soglia di povertà e ha quasi spazzato via il valore della valuta locale”.
La Russia quindi supplirà alle esportazioni ucraine e gratuitamente: “Il Libano importava fino all’80% del suo grano dall’Ucraina, ma dall’inizio della guerra russa si trova ora ad affrontare una grave crisi alimentare “.
Ad aggravare la situazione economica gravemente deteriorata “un altro fattore che limita l’offerta di grano del Libano è la distruzione dei silos di grano del paese durante l’ esplosione del porto di Beirut del 2020, considerata la più grande esplosione non nucleare della storia”.
Sullo sfondo di tutto questo “il Libano sta affrontando una seria minaccia di guerra da parte di Israele; le due nazioni sono impantanate in una disputa per il controllo di un giacimento di gas offshore che potrebbe fornire miliardi di entrate”.
citazioni: –https://thecradle.co/Article/news/13959
Considerazioni
È curioso che con un paese in fiamme, il governo ucraino parli di furto, quando vaste zone di territorio probabilmente non saranno più ucraine. Inoltre, è rilevante che 17 milioni di ettari di terreno agricolo ucraino – su 60 milioni in totale – sia dato in locazione ad aziende estere. Altrettanto interessante è che nelle zone occupate da Mosca (o liberate dal punto di vista della Russia) il prezzo di acquisto del grano offerto ai contadini sia più alto rispetto alle tariffe ucraine precedenti ante-guerra.
Certo, in proposito si potrebbe dire che è probabile che si tratti di un ‘prezzo politico’, e allo stesso modo si potrebbe dire che le derrate di grano donate al Libano servano per accordi mutuamente vantaggiosi. Questo non mi pare sia scandaloso: influenzare un paese con questi metodi è un conto, altra cosa è ricattare, corrompere o organizzare colpi di stato, come gli USA hanno fatto attivamente in Ucraina.
Se poi parliamo secondo un ragionamento di ‘par condicio’, non è da dimenticare che gli USA rubano costantemente grano e petrolio siriano e li rivendono in Iraq.
VPNews