I ministri dell’Energia dei paesi dell’UE hanno concordato di escludere il gas russo dai contratti per acquisti congiunti: “Le nuove regole creeranno opportunità per gli Stati membri dell’UE e le loro società energetiche di acquistare gas congiuntamente sui mercati globali.
Gli Stati sono tenuti ad acquistare attraverso questo meccanismo il 15% di tutto il gas necessario per riempire i loro impianti di stoccaggio del gas nel 2023. Gli Stati membri hanno sottolineato che il gas russo sarà escluso dagli acquisti congiunti.
In pratica, i paesi dell’UE hanno concordato che le società del gas nei paesi dell’UE e negli Stati della comunità energetica forniscano informazioni sui loro fabbisogni di gas. L’Unione Europea assumerà un intermediario che calcolerà le richieste generali e cercherà proposte per soddisfare questa domanda. I Paesi membri obbligheranno le imprese a utilizzare i servizi di questo intermediario al fine di portare il volume di gas da loro acquistato al 15% dei loro obblighi di riempimento degli impianti di stoccaggio del gas nel 2023”.
‘A naso’ con questo sistema:
- i prezzi si innalzeranno ancora di più a causa del passaggio in più con l’intermediario;
- I singoli paesi perderanno ulteriore sovranità e saranno sempre più dipendenti da Bruxelles;
- Gli stati con maggior penuria di gas, saranno probabilmente privilegiati;
- I paesi produttori di gas dovranno avere come unico interlocutore la UE e non i singoli stati con cui magari avevano sviluppato accordi di partnership, come l’Italia con l’Algeria;
- In caso di conflitto diplomatico tra UE e paesi fornitori, questo danneggerà non uno ma tutti i paesi della UE;
- Il reperimento sui mercati manterrà il sistema attuale dei prezzi Spot sensibili alle fluttuazioni del mercato.
In definitiva, la UE deciderà la propria politica energetica per tutti, senza peraltro riformarsi al proprio interno conservando una struttura essenzialmente anti- democratica e farraginosa.
VPNews