Il Pontefice si offre mediatore, ma brucia tutto con le parole su ceceni e buriati

Il Papa vuole mediare su possibili colloqui tra la Russia e il governo ucraino. Ma per ora il Papa inciampa su una dichiarazione in cui paragona buriati e ceceni pressoché ad animali.

Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, commenta così’ le sfortunate parole di Papa Francesco, che in un’intervista alla rivista America, aveva affermato“Ho informazioni sulle crudeltà che vengono commesse (…) Quando parlo dell’Ucraina, parlo di un popolo martoriato, hai qualcuno che lo martirizza. Ho molte informazioni sulla crudeltà delle truppe che invadono… in genere i più crudeli sono forse quelli della Russia, che tuttavia non sono della tradizione russa, come i ceceni e i buriati e così via. Certamente chi invade è lo Stato russo. Questo è molto chiaro. A volte cerco di non specificare, per non offendere, ma piuttosto di condannare in generale, anche se è risaputo chi sto condannando. Non è necessario che inserisca nome e cognome.” [i ceceni e i buriati sono due popolazioni rispettivamente del Caucaso e dela Siberia].

Maria Zakharova: Una sorta di assurdità: fino a poco tempo fa l’Occidente credeva che fosse vero il contrario, che gli slavi torturassero i ceceni, ora la posizione è cambiata di 180 gradi. Gli umanisti liberali hanno scherzato.

Vorrei ricordare ai fratelli cattolici che la Bibbia dice che tutte le persone hanno un solo Padre. Questo è l’inizio e la fine di tutte le conversazioni che hanno sfumature xenofobe, razziste, nazionaliste o altre sfumature misantropiche.

E inoltre. Cosa ci dirà il Vaticano sul martirio del popolo sovietico multinazionale? Forse ha senso cominciare a speculare sul pentimento cattolico verso gli ortodossi nel 20° secolo, e verso i musulmani per molti precedenti?

Siamo una famiglia con buriati, ceceni e altri rappresentanti del nostro paese multinazionale e multiconfessionale. E insieme pregheremo sicuramente per la Santa Sede, ciascuno a modo suo, ma più o meno per la stessa cosa: auguriamo loro di non cadere in tentazione. Amen.” https://t.me/MariaVladimirovnaZakharova/4227

il presidente del parlamento della Repubblica cecena Magomed Daudov, commentando le parole di papa Francesco sulla “crudeltà” di buriati e ceceni nega ogni accusa: “I combattenti ceceni e buriati” ha dichiarato “non hanno commesso un singolo crimine di guerra, al contrario, stanno combattendo il neonazismo in Ucraina con rappresentanti di altre etnie della Russiahttps://t.me/bbbreaking/142224

il capo dei buddisti della Russia Khambo Lama Damba Ayusheev ha replicato alle parole del Papa sui “…Buriati più crudeli”:

“Inaspettatamente, il capo dei cattolici nel mondo ha parlato in modo sgarbato della nostra gente. Penso che i latini europei non capiscano che la vita nella fredda Siberia e in Estremo Oriente rende le persone più pazienti e resistenti a varie difficoltà. Pertanto, la nostra gente non è crudele, è semplicemente costretta a difendere ripetutamente e adeguatamente la propria patria dal fascismo, come i nostri nonni e bisnonni”.

la reazione del capo della Repubblica di Buriazia, Tsydenov sui commenti del Papa di Roma sui Buriati:

Il Papa ha parlato della crudeltà di ceceni e buriati. I guerrieri della Buriazia svolgono il loro dovere con onore e sono un esempio delle migliori tradizioni dell’esercito russo.
Senza paura, con onore e dignità per difendere gli interessi del loro paese. Proteggere e proteggere la popolazione civile, oltre a trattare i prigionieri di guerra con umanità e misericordia: è così che combatte l’esercito russo, dove ci sono centinaia di nazionalità, compresi i Buriati.
Ascoltare una valutazione del capo della Chiesa cattolica sulla crudeltà di nazionalità specifiche – vale a dire buriati e ceceni, che proteggono la popolazione civile – è almeno strano.

Anche il governatore della Cecenia , Ramzan Kadyrov , ha criticato le parole di papa Francesco, ne ha scritto su Telegram:

Secondo Kadyrov, guidati dalla religione, i ceceni “non iniziano un combattimento senza offrire un’offerta di pace” e gli stessi militari ucraini possono raccontare il loro atteggiamento nei confronti dei prigionieri. Ha sottolineato che nelle file dei militari “non c’è un solo alcolista o tossicodipendente, tutti sono profondamente religiosi“. “E ciascuno dei combattenti sa che in guerra non bisogna dimenticare l’onore, la dignità e il rispetto anche per il nemico”. Inoltre, Kadyrov si è chiesto come si possano determinare le qualità del nemico sul campo di battaglia. “E come determinare a occhio in un distaccamento combinato la nazionalità di un soldato russo, se nel nostro paese vivono più di 190 persone?“. Infine, Kadyrov ha espresso l’opinione che Francesco non saprebbe rispondere a queste domande, in quanto “caduto vittima della propaganda e della perseveranza dei media stranieri”.

Credo che le reazioni erano prevedibili. Effettivamente per il Pontefice che si propone come mediatore, le parole possono essere macigni. Non esiste qualcosa di più crudele o meno crudele in guerra e le ‘informazioni’ acquisite dal Papa certamente non provengono dalla parte russa. La guerra stessa è crudele, anche chi l prolunga e si ostina a non voler aprire negoziati. Additare due popoli come crudeli, in quando appartenenti ad una etnia è un paragone obiettivamente infelice. Non so se sia correlato ma lo stesso giorno, in Donbass è stato segnalato l’arresto di due sacerdoti cattolici ritenute spie di Kiev, potrebbe essere non casuale. Questo accade mentre il governo Ucraino sta confiscando tutti i beni alla chiesa ortodossa russa ed arrestando i sacerdoti sistematicamente.

Ci manca solo una guerra religiosa…

VPNews

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