Qatargate, chi ha rubato la marmellata? Chi sarà? Il bassotto poliziotto scoprirà la verità…

Più di due anni dopo che la FIFA ha assegnato la Coppa del Mondo 2022 al Qatar, la controversia che circonda la decisione permane ancora.

La rivista parigina France Football esamina il “Qatargate” e spiega che probabilmente lo scandalo non è casuale, perché in certi ambienti alcune dinamiche sono note. Quindi è plausibile che servisse solo la volontà politica di scoperchiare il vaso di pandora, piuttosto che la difficoltà tecnica delle indagini.

Sulla conoscenza di certi meccanismi, nell’ articolo di 15 pagine sullo scandalo la rivista parigina cita l’ex dirigente della FIFA Guido Tognoni, intervistato da France Football, il quale ha affermato che gli accordi di convenienza sono stati per decenni il ​​modus operandi all’interno dei circoli della FIFA e tutto era organizzato come una “piccola mafia”. Quindi niente di nuovo sotto il sole.

È plausibile che il coperchio al vaso di Pandora sia stato tolto dagli Stati Uniti che potrebbero essersi vendicati nella battaglia sul calendario calcistico che ha combattuto per anni. Nello stesso tempo Washington potrebbe aver colto l’opportunità di nuocere ancora alla reputazione della UE e del Qatar, troppo amichevole con la Russia. D’altra parte le risorse di intelligence statunitensi sono le uniche in grado sia tecnicamente che politicamente di compiere un’azione del genere.

È indicativo che già l’anno scorso l’ex procuratore federale di New York Michael Garcia aveva nominato il procuratore capo della nuova camera investigativa indipendente della FIFA, che aveva il compito di scoprire una prova schiacciante per mettere in atto la possibilità di ribaltare il voto che aveva designato il Qatar nel dicembre 2010, bypassando gli USA.

Ovviamente è una questione di logica, anche se non ci sono evidenze fattuali a livello di investigazione. Ma ricordiamo che agli Stati Uniti non andò mai giù di essere stati scartati dalla designazione della sede del mondiale a favore del Qatar. Che poi gli ‘alleati ‘ europei si siano prestati, deve essere stato ancor più dura a digerire.
Tra l’altro non credo che sia stata una casualità l’aver lanciato sin da subito una campagna denigratoria sui diritti LGBT poco prima l’inizio della competizione calcistica.

Infine, vi propongo una interessante disamina del prof. Orsini che – a proposito degli strali lanciati dalla presidente del Parlamento europeo Roberta METSOLA verso “i corruttori di paesi terzi autocratici” – dice che il tutto è veramente grottesco: la presidente del Parlamento UE afferma che la nostra democrazia è sotto attacco delle cattive autocrazie nel mondo, come se i corrotti non avessero nessuna responsabilità nell’essere corrotti.

Ha ragione Orsini: la cronaca sta diventando sempre più una rappresentazione teatrale con attori dilettanti che offrono il peggio di sé.

VPNews

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