Da “Linea sera” (facebook), la storia di una intervista censurata:
Alle 21 di martedì sera mi squilla il cellulare. Vedo un numero sconosciuto e poi rispondo.
Voce gentile femminile:
– Buonasera colonnello Filomeni?
– Si chi parla?
– La chiamo dalla redazione di TGCOM24 scusi l’orario.
– Nessun disturbo dica pure.
– L’ha già contattata il direttore Liguori?
– No…
– Era per sapere se domani alle 15 è disponibile per una breve intervista in diretta sul suo libro Morire per la Nato…
– Certo che sono disponibile, anzi grazie per l’opportunità concessa.
– Si figuri, grazie a lei, allora domani collegamento Skype mi lasci il suo indirizzo i.p. con messaggio. Buonasera.
L’indomani poco prima delle 15 mi chiama la redazione e dopo qualche indicazione tecnica della regia mi scandiscono il countdown per l’inizio della diretta.
Inizia un filmato di un paio di minuti in cui si vedono dei soldati di corpi speciali in addestramento e il commento del giornalista che spiega le rivelazioni top secret sfuggite al pentagono circa l’impiego in Ucraina di Forze Speciali della Nato.
Poi arriva la prima domanda.
– Abbiamo in collegamento il tenente colonnello Filomeni pensionato e scrittore. Lei ha scritto un libro il cui titolo è Morire per la Nato con un punto interrogativo. Può spiegarci meglio?
– Certo, ho focalizzato l’attenzione sulla NATO perché ormai dopo 14 mesi di guerra l’hanno capito anche i sassi che la guerra che si combatte in Ucraina non è tra la Federazione Russa e l’Ucraina, ma tra la Russia, gli Stati Uniti e la NATO. Nel mio libro non parlo solo della NATO ma soprattutto del “non ruolo” dell’Europa nel conflitto perché le istituzioni di Bruxelles hanno dimostrato una totale mancanza di strategia nel tutelare gli interessi degli stati membri. L’Europa, sin dall’inizio, ha preferito rinunciare ad un ruolo superpartes e di mediazione con Mosca, preferendo appoggiare incondizionatamente l’Ucraina in virtù della difesa di chissà quali valori democratici e liberali visto che l’Europa stessa e la NATO in passato hanno dimostrato quegli stessi valori di calpestarli a loro piacimento, vedi la guerra contro la Jugoslavia del 1999.
La giornalista mi interrompe e passa alla domanda successiva,
– Grazie, senta può dirci se secondo lei le indiscrezioni uscite sull’impiego delle Forze Speciali della NATO in Ucraina possono essere veritiere?
– Guardi mi spiace deluderla, ma un militare rimane militare anche in pensione e non posso lasciare commenti su informazioni del genere, quindi non confermo e non smentisco nulla della sua domanda.
– Capisco, allora le chiedo se le esercitazioni della Cina a largo di Taiwan non sono una provocazione per l’Occidente e se rappresentano le avvisaglie per una nuova guerra nel Pacifico.
– Vede, ciò che avviene nel mondo globalizzato è strettamente connesso con gli eventi geopolitici della guerra in Ucraina. Nel Pacifico settentrionale sono anni che gli Stati Uniti con le loro forze navali fanno pressione sulla Cina ma di questo nessuno ne parla.
– Grazie colonnello.
Ovviamente, contrariamente a quanto mi avevano detto dopo la registrazione, dell’intervista non c’è più traccia. Ho mandato più e-mail alla redazione di TGCOM24 ma usando un francesismo, non mi hanno ca…to.
Viva la democrazia e la libertà di informazione.
Buon sabato a tutti.
Fabio Filomeni
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