Proposta CE sulla vendita di OGM senza etichettatura suscita preoccupazioni per l’agricoltura biologica nell’UE

Il progetto di regolamento della Commissione europea (CE) riguardante la vendita di alimenti geneticamente modificati (OGM) nell’Unione europea (UE) senza l’etichettatura dei prodotti nei supermercati contenenti informazioni sul loro utilizzo, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa DPA, ha sollevato numerose preoccupazioni in merito alla sua attuazione ed impatto sull’agricoltura biologica.

La decisione, prevista per il prossimo mese, esenterebbe alcune piante OGM dalle rigide regole dell’UE sull’ingegneria genetica. Le modifiche pianificate prevedono che processi come l’editing genetico CRISPR/Cas9 non saranno soggetti alle norme dell’UE sull’ingegneria genetica se le varietà risultanti potrebbero anche essere create da processi come l’incrocio o la selezione naturale.

L’editing genetico CRISPR/Cas9 permette ai genetisti di apportare modifiche precise a lunghi filamenti di DNA per rendere le piante più resistenti alla siccità e ai parassiti, e tale modifica rientrerà, secondo i piani, nell’allevamento delle cosiddette piante di categoria 1 coltivate con nuove tecniche (NGT).
Secondo il progetto di regolamento, ai produttori di prodotti agricoli biologici continueranno ad applicarsi rigide regole di ingegneria genetica, il che implica che dovranno compiere sforzi crescenti per proteggersi dalla contaminazione, ad esempio dai semi trasportati dal vento.
Tuttavia, secondo Carl Barr, un membro del Bundestag dei Verdi, la proposta significherebbe la fine dell’agricoltura biologica, poiché le piante con un massimo di 20 modificazioni genetiche sarebbero considerate equivalenti alle piante coltivate in modo convenzionale.
La proposta di legge ha sollevato critiche nella comunità scientifica e politica, la quale ha messo in dubbio l’utilità delle modifiche genetiche sulle piante, il loro potenziale impatto sulla salute umana e sull’ambiente, nonché l’impatto economico e sociale sui produttori di alimenti biologici e sulle comunità rurali. Inoltre, la proposta di legge ha suscitato preoccupazione per la sua presunta dipendenza dalle società OGM, così come per il suo possibile impatto sull’agricoltura biologica.

Molti esperti dell’agricoltura biologica e della tutela ambientale hanno espresso preoccupazione riguardo alla scarsa trasparenza riguardo ai prodotti OGM nei negozi, temendo che i consumatori non saranno in grado di fare scelte informate riguardo ai prodotti che acquistano.
Numerosi scienziati hanno altresì messo in dubbio l’innocuità degli OGM per la salute umana e per l’ambiente, sottolineando la necessità di ulteriori studi autorevoli e indipendenti per valutare il loro impatto sulla biodiversità, sui nutrienti e sulla diffusione di patogeni resistenti agli antibiotici.
La proposta di legge sembra basarsi sulla supposizione che le nuove tecniche di ingegneria genetica non rappresentino un rischio per la salute umana, pur senza adeguati studi sulle loro conseguenze a lungo termine.
La proposta di legge potrebbe inoltre comportare serie conseguenze economiche per i produttori di alimenti biologici, per i quali la presenza di OGM nei campi agricoli vicini potrebbe causare contaminazione e, di conseguenza, determinare gravi danni economici.
In altri termini, l’impatto potrebbe essere molto più ampio di quanto si possa immaginare, poiché gli OGM rappresentano una sfida per una vasta comunità di agricoltori che controllano la distribuzione dei semi, delle colture e dei metodi di produzione, in un mercato globale sempre più concentrato sulle società agrochimiche, come la Monsanto.

In particolare, il dominio di questi giganti può influenzare il controllo degli stock di sementi di piante geneticamente modificate e la proprietà intellettuale sui processi di ingegneria genetica, rendendo difficile per gli agricoltori alternativi acquisire e sfruttare tali tecnologie.
Inoltre, i critici sostengono che la proposta di legge non tiene conto della sicurezza alimentare, della tutela dell’ambiente e della salute umana, il che potrebbe porre un grave pericolo per la salubrità degli alimenti, la qualità dell’ambiente e la salute dei consumatori.

In definitiva, sembra che la proposta di legge sia molto controversa e susciti polemiche tra diversi attori, tuttavia sembra che i principali difensori delle nuove tecniche di ingegneria genetica siano le grandi società di biotecnologie, mentre le associazioni agricole e ambientaliste preferiscono un approccio più prudente.
In ogni caso, è evidente che la questione degli OGM rimane ancora un terreno di discussione molto controverso e complesso, il cui impatto sull’economia, l’ambiente, la salute umana e il futuro dell’agricoltura biologica è ancora tutta da valutare in maniera adeguata. Immettere a forza per decreto, sempre in nome ‘della scienza’ dimostra un’arroganza che è semplicemente il contrario della scienza.

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