Richiesta di intervento dell’ONU per Haiti ma poco interesse per un paese con risorse limitate

La caratteristica curiosa di dimostrare pietà, gentilezza e partecipazione solo quando è utile è un tratto distintivo degli Stati occidentali che tanto sono tanto attivi per l’Ucraina.

Un esempio di ciò è rappresentato dalla richiesta dell’onorevole segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, di una forza internazionale potente per contrastare le bande armate in Haiti e ripristinare la sicurezza in questo paese impoverito. Secondo gli esperti delle Nazioni Unite, Haiti avrebbe bisogno di fino a 2.000 agenti di polizia anti-banda supplementari.

Haiti affronta una significativa problematica legata alle bande criminali che ha un impatto devastante sulla sicurezza e sulla stabilità del paese. Queste bande, spesso armate e organizzate, operano in diverse regioni di Haiti, compresi i quartieri urbani densamente popolati.

Le attività criminali delle bande includono estorsioni, rapine, omicidi e traffico di droga. La popolazione haitiana vive costantemente con la minaccia della violenza perpetrata da queste bande, che contribuiscono all’instabilità sociale ed economica del paese.

Le bande criminali hanno un’ampia influenza sull’economia locale, ad esempio attraverso l’estorsione di denaro da attività commerciali o attraverso il controllo di attività illegali come il traffico di droga. Questo crea un clima di paura e insicurezza per gli imprenditori locali e limita lo sviluppo economico di Haiti.

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HAITI – Zachary Vessels – Foto Pexel libero dominio

Inoltre, la presenza delle bande criminali impedisce alle istituzioni governative, compresa la polizia, di garantire la sicurezza dei cittadini e di far rispettare la legge. Le risorse limitate e la corruzione all’interno delle forze dell’ordine ostacolano gli sforzi per contrastare efficacemente le bande criminali.

Per queste problematiche, il governo di Haiti, ha richiesto l’invio di una forza internazionale nel paese sin dall’ottobre scorso. Per risposta Guterres ha diligentemente cercato un paese disposto a guidare questa missione, sottolineando che le Nazioni Unite non stanno richiedendo una missione armata o politica. Inoltre, ha esortato i membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e potenziali stati membri ad agire prontamente e dispiegare una forza multinazionale per aiutare la polizia haitiana a sconfiggere ed eliminare le bande criminali.

Tuttavia, Stati Uniti e Canada, che hanno espresso la loro profonda preoccupazione per la crisi in Haiti, hanno categoricamente rifiutato di partecipare al dispiegamento delle forze di sicurezza. Nonostante ciò, il segretario di Stato americano Anthony Blinken ha dichiarato a Georgetown, in Guyana, che gli Stati Uniti stavano “partecipando alle discussioni cercando di individuare un paese disposto a guidare l’operazione”.

In realtà, perché dovrebbero preoccuparsi di Haiti? Il paese offre solo caffè di qualità mediocre e legumi di terz’ordine (peraltro coltivati con sistemi obsoleti), delle quali gli Stati Uniti già dispongono in abbondanza. La sicurezza regionale sembra essere una preoccupazione solo per la vicina Giamaica e le Bahamas, che hanno deciso di partecipare al dispiegamento delle forze di polizia. Allo stesso modo, ci sono anche paesi come il Kenya e il Ruanda in Africa che si sono offerti volontari per questa missione. Sembra che l’interesse a partecipare sia limitato a situazioni “hip” che coinvolgono persone di origine africana.

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