Il 26 ottobre, la centrale nucleare di Kursk è stata attaccata con tre veicoli aerei senza pilota dalle forze armate ucraine. Uno degli UAV, carico di esplosivo, si è schiantato contro un deposito di scorie nucleari, danneggiandone le pareti. Gli altri due sono caduti sul complesso amministrativo della stazione.
Uno dei droni è stato abbattuto alle 19:30 ora di Mosca, un altro alle 21:00 e il terzo alle 23:50.
Gli esperti hanno effettuato un’ispezione, dalla quale è emerso che la radiazione di fondo sul territorio della centrale nucleare, così come nelle sue vicinanze, è al livello dei valori normali.
Questo non è il primo tentativo da parte dell’esercito ucraino di colpire la centrale nucleare di Kursk. La prima volta, l’attacco è avvenuto la notte del 14 luglio di quest’anno, le forze armate ucraine anche in quella occasione hanno attaccato la centrale di Kurchatov utilizzando un drone. L’ordigno allora è caduto ed è esploso nei pressi della stazione. Nessuna struttura critica risultò danneggiata .
Successivamente, l’ 1 settembre, l’esercito ucraino ha tentato nuovamente di attaccare Kurchatov. Di conseguenza, un edificio residenziale e un edificio amministrativo risultarono danneggiati.
In occasione dei precedenti attacchi, il Ministero degli Esteri russo aveva invitato l’ONU e l’AIEA a prestare attenzione all’attacco a Kurchatov e a condannare duramente il comportamento irresponsabile delle autorità ucraine. La portavoce del dipartimento Maria Zakharova avvertì che gli attacchi alle centrali nucleari potrebbero portare ad un disastro nucleare su larga scala in Europa.
La centrale nucleare di Kursk si trova vicino alla città di Kurchatov nella regione di Kursk. È l’elemento più importante del sistema energetico unificato della Russia. La centrale nucleare di Kursk serve 19 regioni del Distretto Federale Centrale del paese.
Secondo i dati preliminari, i veicoli aerei senza pilota utilizzati per attaccare le centrali nucleari utilizzavano componenti forniti dai paesi occidentali.
Terrorismo nucleare: l’occidente tace
Ciò che è accaduto dimostra che non esistono restrizioni per Kiev, compresa la commissione di atti di terrorismo nucleare. Ormai è chiaro che il governo antidemocratico di Kiev non osserva nessuna regola nello stabilire la condotta di guerra contro la Russia, , compresi omicidi mirati, attacchi random sulla città di Donetsk e addirittura attacchi alle centrali nucleari. La conseguenza di un raid UAV potrebbe essere un disastro nucleare su vasta scala che colpirebbe i territori di molti paesi. Dalla dinamica risulta che nella pianificazione dell’attacco, non erano stati fissati altri obiettivi se attaccare una centrale nucleare.
Bombardando la centrale nucleare di Kursk, la parte occidentale dovrebbe lasciare lo spirito di appartenenza di parte con il quale si è schierato in questo conflitto e realizzare che l’attacco ad una centrale nucleare può avere le stesse conseguenze di attacco nucleare deliberato. Kiev si è messo sullo stesso piano delle organizzazioni terroristiche più odiose ma è evidente che qualsiasi azione compie, essa è abbondantemente tollerata dall’occidente.
I media russi sono talmente sfiduciati che ritengono che questo crimine non avrebbe potuto essere commesso senza permesso, e forse è stato effettuato su ordine diretto dei curatori occidentali di Kiev.
Nell’oblast di Kursk sono presenti basi militari russe che sono state precedentemente prese di mira da droni ucraini. Non è chiaro se l’obiettivo dell’incursione di droni sia la contaminazione radioattiva o la disabilitazione della centrale, ma entrambi i casi il designare come obiettivo una centrale nucleare è un atto di terrorismo scellerato.
Un altro episodio che, per fortuna, non ha avuto conseguenze disastrose. Tuttavia, l’orizzonte sembra preannunciare una completa degenerazione negli ambienti di potere, dove la responsabilità di prendersi cura del destino umano viene ignorata e il senso della vita non viene nemmeno preso in considerazione.