Combattenti per la libertà? Cannibali? La verità circa i ribelli siriani

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Chi sono e cosa vogliono i ribelli siriani

fonte: Internazionale 

il 18 giugno è stata diffusa la notizia della morte in Siria di un italiano di 24 anni, Giuliano Ibrahim Delnevo, ucciso vicino ad Aleppo mentre combatteva a fianco dei ribelli contro l’esercito di Bashar al Assad. Delnevo si era convertito all’islam nel 2008 e nel 2012 era entrato in Siria. Dal 2009 era indagato per arruolamento con finalità di terrorismo. Secondo Foad Aodi, presidente della Comunità del mondo arabo (Comai), “potrebbero esserci in Siria 45-50 miliziani di origine italiana che operano nel nord del paese in particolare a Deir Ezzor e ad Aleppo”. Ecco quali sono e in cosa si differenziano i gruppi ribelli attivi in Siria.

I principali gruppi ribelli

  • Fronte islamico siriano (Fis)Leader: Abu Abdullah al Hamawi (del Movimento islamico Ahrar al Sham).
    Combattenti: 25mila, secondo il Fis.
    Alleanza radicale salafita creata nel dicembre del 2012, riceve finanziamenti dai paesi del Golfo persico. Ha preso le distanze dall’Esercito siriano libero, filoccidentale, dimostrando un certo grado di coesione interna e omogeneità ideologica. Chiede l’istituzione di uno stato islamico retto dalla sharia.
    Affiliati: Movimento islamico Ahrar al Sham.
  • Esercito siriano libero (Esl)Leader: Salim Idriss.
    Combattenti: Idriss sostiene di contare su 80mila uomini.
    L’Esl è un nome usato per definire l’insieme dei gruppi ribelli fin dalla metà del 2011. La composizione attuale è nata in seguito a pressioni dei paesi occidentali e del Golfo che volevano farne l’ala militare dell’opposizione in esilio. Forte dei finanziamenti internazionali, l’Esercito siriano libero ha vari comandanti che controllano ognuno le proprie milizie, per le quali Idriss svolge una funzione di portavoce. Idriss segue una linea laica e nazionalista, mentre altre fazioni del suo esercito preferiscono un’opzione islamica.
    Affiliati: Brigate dei martiri della Siria, Brigate Farouq, Brigata Tawhid, Brigate Suqour al Sham e Brigata dell’islam.
  • Fronte islamico siriano di liberazione (Fisl)Leader: Ahmed Eissa al Sheikh (delle Brigate Suqour al Sham).
    Segretario generale: Zahran Alloush (Brigata dell’islam).
    Combattenti: 35mila-40mila, secondo il portavoce.
    Il Fisl è un’alleanza islamista creata nel settembre 2012, intorno a un asse ideologico abbastanza scarno, che oltre a dichiararsi contrario al regime di Assad chiede una maggiore islamizzazione della società siriana.Affiliati: Brigate Farouq, Brigata Tawhid, Brigate Suqour al Sham, Brigata dell’islam e Brigate dei martiri della Siria.

Milizie combattenti

  • Brigate Farouq
    Leader: Osama Juneidi.
    Combattenti: Circa 14mila, secondo un loro portavoce.
    Area: tutto il territorio siriano, ma è presente soprattutto intorno a Homs e lungo il confine siro-turco.
    Affiliati a: Fisl, Esl.
    È un importante gruppo islamico nato intorno all’Esercito siriano libero nella provincia di Homs tra l’estate e l’autunno del 2011. Da allora è molto cresciuto e ora ha base nazionale.
  • Fronte al nusra
    Leader: Abu Mohammed al Golani.
    Combattenti: Almeno cinquemila, secondo alcune stime, di cui molti stranieri.
    Area: Siria (forse anche Iraq).
    Affiliata a: Al Qaeda.
    Il Fronte al nusra ha cominciato a organizzarsi segretamente alla metà del 2011 con l’aiuto di Al Qaeda in Iraq. Gli Stati Uniti l’hanno inserito nel dicembre del 2012 nella lista delle organizzazioni terroristiche.
  • Movimento islamico Ahrar al Sham
    Leader: Abu Abdullah al Hamawi.
    Area: Siria.
    Combattenti: Forse diecimila, anche se secondo il Fis potrebbero essere 25mila.
    Affiliata a: Fis.
    È probabilmente la più numerosa fazione salafita siriana. Sostiene di raggruppare un centinaio di gruppi armati locali oltre a uffici di aiuti umanitari. Vuole creare uno stato islamico basato sulla sharia.
  • Brigate dei martiri della Siria
    Leader: Jamaal Maarouf.
    Combattenti: Qualche migliaio? Diecimila? In un’intervista del dicembre del 2012 Maarouf ha affermato di avere 18mila combattenti.
    Area: Jabal al Zawiya, Idlib.
    Affiliata a: Esl.
    Il gruppo è concentrato nella zona rurale intorno a Jabal al Zawiya nella regione di Idlib, da cui si è poco allargato. Maarouf non sembra essere legato a un’ideologia particolare, ma riceve fondi sauditi.
  • Unità di protezione popolare (Ypg)
    Portavoce: Khebat Ibrahim.
    Combattenti: qualche migliaio.
    Area: Zone curde nel nord e nordest della Siria, intorno ad Aleppo.
    Affiliata a: Comitato supremo curdo, Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk).
    L’Ypg è il principale gruppo armato curdo, controlla larghe zone nel nord della Siria. Legato al Pkk, ha molti dubbi sulla corrente araba dell’opposizione, che ritiene troppo islamica e controllata dalla Turchia. Seguendo la filosofia marxista del Pkk, l’Ypg ha anche combattenti donne. Non cerca l’indipendenza dalla Siria ma piuttosto un’autonomia per la popolazione curda.
  • Brigata dell’islam
    Leader: Zahran Alloush.
    Combattenti: Qualche migliaio.
    Area: Soprattutto Damasco.
    Affiliata a: Fisl, Esl.
    La Brigata dell’islam è stata creata dalla famiglia Alloush di Douma, a est di Damasco, il cui patriarca vive ora in Arabia Saudita. Si definisce la principale fazione della regione e di poter contare su 64 battaglioni, ma non ha mai fornito un numero preciso di combattenti.
  • Brigata Tawhid
    Leader: Abdelaziz Salama.
    Comandante militare: Abdulqader Saleh.
    Combattenti: Circa undicimila, secondo un portavoce.
    Area: Aleppo, con piccoli gruppi sparsi nel paese.
    Affiliata a: Fisl, Esl.
    È la forza dominante nella regione di Aleppo, con qualche affiliato in altre zone. Vuole una forma di governo islamico ma afferma di voler garantire la sicurezza delle minoranze religiose.
  • Brigate Suqour al Sham
    Leader: Ahmed Eissa al Sheikh.
    Combattenti: Alcune migliaia, forse diecimila.
    Area: Jabal al Zawiya, nella regione di Idlib.
    Affiliata a: Fils, Esl.
    Nata nel 2011, è una delle principali milizie islamiche.

    Fonte: Arol Lund, Freedom fighters? Cannibals? The truth about Syria’s rebels, The Independent. Arol Lund, scrittore e ricercatore svedese ha studiato a lungo i movimenti d’opposizione siriani, di cui è ritenuto uno dei più profondi conoscitori. Un suo articolo è apparso anche su Foreign Policy.