L‘articolo scritto da Amos Harel e pubblicato su Haaretz.com dal titolo “Over a year before October 7, Israel’s army had insight into Hamas’ attack plan” (“Più di un anno prima del 7 ottobre, l’esercito israeliano aveva informazioni dettagliate sul piano di attacco di Hamas“) affronta un tema di grande rilevanza e attualità: la conoscenza anticipata da parte dell’esercito israeliano del piano di attacco di Hamas.
Harel si concentra su eventi critici e decisioni prese prima del 7 ottobre 2023, un periodo durante il quale, secondo l’articolo, l’esercito israeliano aveva già informazioni significative riguardo ai piani di Hamas.
L’articolo pone l’accento su ciò che viene giudicato come una serie di mancate opportunità e errori di valutazione da parte delle autorità israeliane. Viene messo in evidenza come, nonostante le avvisaglie e i segnali, le azioni intraprese siano state insufficienti o inadeguate per prevenire o mitigare l’attacco.
Tra i punti salienti, l’articolo mette in luce la complessità e le sfide della gestione delle informazioni di intelligence e la difficoltà di tradurre le avvertenze in azioni concrete. Viene esplorata la dinamica tra le valutazioni sul campo e le decisioni prese ai livelli più alti di comando, indicando una possibile disconnessione tra le due.
Inoltre, l’articolo fa paragoni con altri eventi storici, come l’attacco dell’11 settembre negli Stati Uniti, per sottolineare come la mancanza di immaginazione e la sottovalutazione delle minacce possano portare a conseguenze disastrose.
Anche se in realtà, è anche plausibile che per 11 settembre , l’azione sia stata favorita o certe evidenze volutamente ignorate, per poter giustificare la svolta epocale e le decisioni da allora prese con la guerra contro il terrore.
Ed appunto nell’articolo, viene anche sollevata la questione di come le decisioni politiche possano influenzare la risposta a minacce di sicurezza.
Ecco alcuni passaggi chiave:
Sulla Probabilità e la Gestione del Rischio: “Impareremo mai? Di volta in volta la bassa probabilità non porta a nessuna azione da parte dell’IDF! Tuttavia, la bassa probabilità non è zero probabilità. Se il costo di un evento a bassa probabilità è enorme, poiché era il 5 ottobre 1973, e ora è il 7 ottobre 2023, perché non comprare un’assicurazione?”
Sulla Negligenza e l’Arroganza: “Simile al fallimento dell’11 settembre negli Stati Uniti. Ma anche qui non c’è alcuna cospirazione interna. Solo arroganza, stupidità e negligenza criminale.”
Sulla possibile intenzionalità: “E se fosse intenzionale. Itmar Ben-Gvir voleva che si verificasse uno scenario del genere, una scusa per sfrattare tutti i palestinesi!”
Sulla Disconnessione tra Intelligence e Decisioni Politiche: “Mi viene in mente la famosa massima di Sherlock Holmes: dopo aver escluso ogni altra possibilità, qualunque cosa rimanga è la soluzione. Al momento la mia mente prende in considerazione la possibilità che Netanyahu e alcuni alti ufficiali militari abbiano permesso che il 7 ottobre accadesse.”
Sulla Mancanza di Ascolto e Valutazione delle Informazioni: “Emergono sempre più informazioni su un allarme precoce da parte dello stesso popolo dell’IDF. Non si può capire che i livelli più alti ignorino tutto ciò. A meno che non sappiamo tutto.”
In definitiva , ciò che emerge è molto chiaro: l’intelligence ha fornito informazioni cruciali alle autorità politiche e decisionali. Tuttavia, coloro che avevano il compito di prendere decisioni difensive, a differenza di quanto fatto in passato quando hanno agito in modo preventivo lanciando attacchi distruttivi (come avviene regolarmente in Siria, dicendo contro l’Iran), in questa occasione non hanno intrapreso azioni adeguate”.
Quindi vediamo mancata valutazione dei rischi, negligenza e, in trasparenza, possibili motivazioni dietro le azioni o le inazioni. Ovvero osserviamo una palese disconnessione tra l’intelligence raccolta sul campo e le decisioni prese ai più alti livelli di responsabilità.
Direi: più chiaro di così si muore. Che dire? Complimenti ad Haretz. Si sarebbe non leali a non riconoscere che Haretz ha fatto un buon giornalismo fin dall’inizio. Complimenti anche all’informazione ed al sistema israeliano ove certe cose si possono dire senza essere letteralmente distrutti.