gli intellettuali siriani spezzano il silenzio
La cosa peggiore per un popolo che sta vivendo una tragedia come quella siriana è essere dimenticati dal resto del mondo. Gli intellettuali siriani spezzano il silenzio e lo fanno attraverso una dichiarazione firmata da più di cento personalità e pubblicata in sei lingue diverse. Scrittori, artisti, intellettuali impegnati nei diversi campi culturali che sottoscrivono parole, aspirazioni, che non hanno nulla a che vedere con la “deriva fondamentalista islamica” ma che trovano la propria radice nei principi della rivoluzione popolare iniziata nel marzo 2011, principi che si riassumono nelle parole d’ordine di libertà, dignità, giustizia sociale e unità nazionale.
Di seguito il testo in italiano tratto dal sito SiriaLibano.
Fedeli ai sacrifici del popolo siriano, alla sua prolungata sofferenza, alla sua abnegazione nella lotta contro la tirannia e l’abuso di potere, tenendo nella dovuta considerazione le evoluzioni in atto sul piano locale, regionale e internazionale, e le conseguenze politiche e militari che ne potranno derivare nelle settimane e nei mesi a venire, basandosi sul Patto nazionale sottoscritto al Cairo il 3 luglio 2012 da tutte le forze dell’opposizione, i firmatari di questa dichiarazione – scrittori, artisti, intellettuali impegnati nei diversi campi culturali – dichiarano:
1) Totale adesione ai principi della rivoluzione popolare iniziata nel marzo 2011, principi che si riassumono nelle parole d’ordine di libertà, dignità, giustizia sociale e unità nazionale.
2) Sostegno alle forze vive della rivoluzione che combattono per l’instaurazione di un regime democratico pluralista, garante dell’indipendenza, della sicurezza e dell’integrità territoriale della Siria, nonché delle libertà individuali e collettive e dell’uguaglianza tra tutti i cittadini senza alcuna forma di discriminazione.
3) Pieno appoggio all’autonomia decisionale del popolo siriano e rifiuto di ogni politica che coinvolga la Siria nei conflitti strategici e confessionali tra le potenze regionali.
4) Ferma convinzione che il regime dispotico e corrotto che tiene in pugno la Siria da più di quarant’anni porta l’intera responsabilità della tragica situazione in cui versa il paese, e che la salvezza del paese non può prescindere dalla caduta del regime.
5) Aspirazione a una soluzione politica che metta fine al bagno di sangue, che preservi l’unità territoriale e nazionale, cosa che implica la deposizione di Bashar al-Asad e dei pilastri del suo regime, e che, sotto l’egida dell’ONU, consenta il passaggio del potere a un governo di transizione incaricato di creare le condizioni necessarie per eleggere un’assemblea costituente che rediga una costituzione democratica e che sovrintenda al corretto svolgimento di libere elezioni legislative.
La dichiarazione è aperta a tutti gli intellettuali siriani (qui alcuni nomi dei firmatari):
Ahmad Hesso: giornalista
Ahmad Ali: artista
Baker Sedqi: scrittore
Faraj Beyraqdar: poeta
Duha Hasan: giornalista
Munir Sharani: artista
Tamam Azam: artista
Hassan Abbas: scrittore
Hala Omran: attrice
Khawla Dunia: scrittrice
Darina AlJundi: attrice
Dima Orsho: musicista
Dima Wannus: scrittrice
Rasha Omran: poetessa
Rosa Yasin Hasan: scrittrice
Samar Yazbek : scrittrice
Samih Shqeir: musicista
Sadiq Jalal Al Azm: presidente dell’associazione degli scrittori siriani
Orwa Nyrabieh: regista
Foto: SiriaLibano
(luglio – 19 – 2013)