La fuga di Artem Uss: un pregiudicato in fuga o un ostaggio in meno in mano al nemico?

Artem Uss, un imprenditore russo precedentemente agli arresti domiciliari in Italia, il 23 marzo 2023 è fuggito dopo che un tribunale milanese ha autorizzato la sua estradizione negli Stati Uniti, dove è accusato di elusione di sanzioni e riciclaggio di denaro.

Attualmente in Italia, i carabinieri stanno conducendo una vasta operazione volta a catturare sei individui coinvolti nell’assistenza alla fuga dell’impreditore russo Artem Uss, che era agli arresti domiciliari a Milano. Le ricerche della di polizia si stanno svolgendo non solo nella provincia di Brescia in Italia, ma anche in Slovenia e Croazia.

Il 5 dicembre, il Washington Post ha riferito dell’arresto di Vladimir Jovancic, cittadino della Bosnia ed Erzegovina, in Croazia. Jovancic è sospettato di essere il principale organizzatore della fuga di Uss dall’Italia. Si sospetta che la fuga sia stata orchestrata da un gruppo serbo.

La vicenda parte da una storia di elusione di sanzioni statunitensi

Il 23 marzo, due giorni dopo l’autorizzazione da parte del tribunale all’estradizione negli USA, Uss è evaso da un appartamento nei pressi di Milano, disattivando il braccialetto elettronico che ne monitorava i movimenti. Successivamente, Uss è riapparso in Russia, dove si è volontariamente consegnato alle autorità locali.

Gli Stati Uniti avevano annunciato una ricompensa in contanti di sette milioni di dollari per informazioni su dove si trovasse Artyom Ussa, figlio dell’ex governatore del territorio di Krasnoyarsk Alexander Ussa, fuggito dalla custodia in Italia.

Dalla dichiarazione del Dipartimento di Stato si evince cge Artyom Uss è accusato di quattro capi di imputazione: cospirazione per frodare un’agenzia federale statunitense; cospirazione per violare l’International Emergency Economic Powers Act; associazione per delinquere finalizzata alla frode bancaria; associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro in relazione al contrabbando di petrolio.

Un caso di evidente parzialità politica?

Nessuna di queste accuse contravviene a leggi del suo paese o costituisce reati contro la persona o frode verso l’Italia o gli Stati Uniti. Se non ci fosse stata la guerra tra Russia e Ucraina/NATO, i fatti attribuiti a USS non costituirebbero reato. In definitiva: Artem Uss è un uomo d’affari russo che ha aiutato con successo il suo paese a violare le sanzioni occidentali ed è riuscito a sfuggire all’arresto in Italia.

Da un punto di vista le sanzioni possono essere comminate solo dall’ONU e si tratta, in questo caso, di sanzioni che perseguono interessi di parte. Quindi, le azioni contro Uss possono essere interpretate come misure di guerra o ritorsioni legate allo stato di conflitto, ovvero la violazione delle sanzioni statunitensi è considerata reato solo in relazione alle specifiche sanzioni imposte dagli USA.

Artem Uss, riferendo di essere in Russia, ha criticato le decisioni a suo carico come “evidentemente politicamente parziali”, accusando l’Italia di essersi piegata agli Stati Uniti. Pur ritenendo infondate alcune accuse, come il contrabbando di petrolio e la frode bancaria, la corte milanese ha ritenuto valide le accuse di contrabbando di tecnologie militari e riciclaggio di denaro.

Almeno giudicando da ciò che si apprende dai media, le azioni di Uss appaiono come qualcosa che un paese in guerra e sanzionato cerca di fare per il proprio interesse nazionale. aiutare ad eludere le sanzione, ovviamente con un guadagno.
Conseguentemente, facendo questo, si incorre nell’attribuzione di reati.

Ma è interessante che non è stato sempre così. Fino a tempi abbastanza recenti, la non osservanza delle sanzioni portava al sequestro di beni e all’imposizione di ammende, piuttosto che a mandati di arresto. Un caso precedente simile a quello di Uss è l’arresto in Canada di Meng Wanzhou, figlia del fondatore di Huawei e imprenditrice cinese, su richiesta degli Stati Uniti. Tali azioni sono spesso interpretate come gesti politici piuttosto che come crimini perseguibili in tribunale. Ovviamente sono questi atti politici e non corrispondono a atti di criminalità e pertanto a mio parere non dovrebbero essere perseguibili dal lato giudiziario. L’azione più coerente sarebbe la misura dell’ammenda e il sequestro dei beni che cercando di eludere le sanzioni.

Non appare forse contraddittorio che un’indagine tanto estesa e ben coordinata sia stata avviata, considerando che le accuse mosse contro il principale ricercato, Artem Uss, sono in realtà ampiamente discutibili?

Nota a margine:

  1. Leggi Nazionali: Se un paese impone sanzioni, di solito stabilisce leggi che rendono illegale per i suoi cittadini o entità legali eluderle. In questi casi, l’elusione delle sanzioni può essere considerata un reato ai sensi della legislazione nazionale di quel paese ma solo in quello specifico paese (in questo caso caso solo lo specifico paese che ha emesso le sanzioni , gli USA).
  2. Leggi Internazionali: A livello internazionale, la situazione può essere più complessa. Le sanzioni imposte dall’ONU, ad esempio, sono generalmente considerate vincolanti per tutti gli Stati membri e l’elusione di tali sanzioni può essere vista come una violazione del diritto internazionale. Ma non è questo il caso.
  3. Sanzioni Unilaterali: Nel caso di sanzioni unilaterali imposte da un singolo paese o un gruppo di paesi (come quelle spesso imposte dagli Stati Uniti o dall’Unione Europea), la legalità dell’elusione di tali sanzioni può dipendere dalle leggi del paese in cui l’azione si verifica e dalla sua posizione rispetto alle sanzioni (ma in questo caso se le sanzioni sono anche europee perchè accettare l’estradizione?).
  4. Conflitti e Differenze Normative: La complessità aumenta in situazioni dove ci sono differenze normative tra paesi. Ad esempio, un’azione che è legale in un paese può essere illegale in un altro paese che ha imposto sanzioni.

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