La risposta iraniana all’attacco missilistico di Israele al consolato iraniano a Damasco, che ha causato la morte di sette ufficiali dell’IRGC, tra cui due figure di rilievo – Mohammad Reza Zahedi, comandante delle forze Quds dell’IRGC in Siria e Libano, e il suo vice, il generale di brigata Mohammad Hadi Haji Rahimi – è attesa a breve.
Siccome è stato condotto da Israele, gli stati occidentali stiano attenuando o addolcendo la portata dei fatti. Tuttavia, l’incursione, mirata contro una struttura diplomatica, si configura chiaramente come un esempio di terrorismo di stato. Oltre a infliggere gravi perdite nelle file militari iraniane, l’attacco ha anche colpito la popolazione civile siriana, causando la morte di quattro persone e il ferimento di altre tredici, come confermato dal ministro della Sanità siriano, Hassan al-Gabbash.
Ora fonti autorevoli e analisi concordano su un punto fondamentale: la risposta dell’Iran non tarderà ad arrivare. Citando rapporti dell’intelligence, incluso il canale israeliano 14 che fa riferimento a informazioni della CIA, si prevede che l’Iran possa lanciare attacchi contro obiettivi strategici israeliani usando droni e missili nelle prossime 48 ore.
La morte di Mohammad Reza Zahedi ha scosso profondamente la leadership iraniana, con un funzionario dell’IRGC che ha espresso alla stampa internazionale, inclusa una citazione su The New York Times, quanto sia sentito l’obbligo morale di vendicare la sua scomparsa.
Nonostante le speculazioni su come l’Iran sceglierà di rispondere, molti esperti ritengono improbabile un attacco diretto contro Israele, facendo eco alle dinamiche seguite all’assassinio di Qassem Soleimani. Si ipotizza piuttosto che l’Iran potrebbe rivolgere la sua attenzione verso il Kurdistan iracheno, area già teatro di precedenti tensioni, mirando in particolare alle infrastrutture del Mossad a Erbil, dove la presenza israeliana è ben nota.
La capacità dell’Iran di rispondere in modo significativo senza provocare vasti contraccolpi internazionali è forse facilitata dall’attuale governo ultra-ortodosso israeliano, il quale, a differenza delle precedenti amministrazioni, sembra godere di un sostegno internazionale meno robusto.
Mentre il mondo attende di vedere la mossa dell’Iran, segnali indicano che l’IRGC sta aumentando il proprio livello di prontezza, suggerendo che un’azione possa essere più vicina di quanto si pensi.
Intanto le forze filo-iraniane già si muovono
I delegati iraniani dall’Iraq due giorni fa, hanno lanciato un drone che ha quasi affondato la nave più moderna di Israele: una delle corvette israeliane di classe Sa’ar 6, la nave più avanzata del paese, è stata quasi colpita da un drone lanciato dall’Iraq.
La nave era attraccata a Eilat, nel Golfo di Aqaba, quando il drone ha colpito un grande magazzino sul molo adiacente.
Non c’è dubbio che dopo l’attacco dell’IDF al consolato iraniano a Damasco, se questo avveniva prima dell’attacco stesso ove sono stati uccisi alcuni ufficiali iraniani, ci saranno molti altri attacchi contro Israele. (https://theatlasnews.co/latest/2024/04/01/israeli-corvette-narrowly-missed-in-iamg-drone-strike-eilat-israel/)
L’IDF ha analizzato la minaccia proveniente dall’Iran e l’ha considerata estremamente seria.
Da parte sua l’IDF fa appello ai riservisti, operatori del sistema di difesa aerea Iron Dome, in previsione della risposta di Teheran all’attacco all’edificio della missione diplomatica a Damasco.
Incontri ad alto livello tra Russia ed Iran
Ha avuto luogo un incontro tra il Vice Ministro della Difesa della Federazione Russa, Colonnello Generale Alexander Fomin, e l’Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica Islamica dell’Iran presso la Federazione Russa, Dr. Kazem Jalali.
Durante i negoziati sono state discusse le questioni attuali della cooperazione militare e tecnico-militare bilaterale e si è scambiato opinioni sulle questioni di sicurezza regionale. Le parti hanno sottolineato il loro impegno nei confronti dei principi fondamentali delle relazioni russo-iraniane.
L’incontro si è svolto in un’atmosfera amichevole ed è diventato il passo successivo nel rafforzamento delle relazioni strategiche tra i due stati.
Gli Stati Uniti dicono di saperne nulla ed agiscono di conseguenza
Un aereo da trasporto C-17 dell’aeronautica americana ha volato da una base americana in Kuwait a una base americana nel nord-est della Siria con i transponder accesi, un evento molto raro.
A quanto pare, vogliono anche ripetere personalmente il non coinvolgimento di ieri nell’attacco israeliano al consolato iraniano in Siria.
E infatti, come possono gli Stati Uniti sapere chi ha attaccato l’ambasciata iraniana in Siria con sei missili lanciati da un aereo F-35 dalle alture di Golan?
Stoltenberg continua a parlare senza contraddittorio e senza originalità alcuna
Stoltenber proprio in questo momento punta il dito sul cosiddetto fronte della resistenza ‘allargato’
La Russia riceve aiuto da Cina, Corea del Nord e Iran, ha dichiarato il segretario generale della NATO Stoltenberg:
È imperativo unirci contro i regimi autoritari per accelerare l’instaurazione di un ordine globale governato dalla legge, non dalla forza.
Ci vuole veramente una grande impudenza per fare una dichiarazione simile, soprattutto alla luce del recente attacco contro un’ambasciata e dell’intenzionale uccisione di operatori umanitari, oltre alle numerose vittime civili a Gaza, considerando solo gli eventi degli ultimi due giorni.