Il Vaticano ha scelto un pupazzetto con una collanina arcobaleno come mascotte per il Giubileo. L’arcivescovo Fisichella ha dichiarato che la mascotte è stata ispirata dal desiderio della Chiesa “di vivere anche all’interno della cultura pop tanto amata dai nostri giovani”.
A mio avviso, l’errore della Chiesa non è la mascotte. Questa fa parte di un equivoco più grande, grave e doloroso. Troppo grande per essere scusato come una svista in buona fede o frutto di fraintendimenti o incomprensioni. Il punto cruciale nel dibattito contemporaneo sul ruolo della Chiesa in relazione ai cambiamenti sociali e culturali è se la Chiesa debba, per venire incontro a un cambiamento d’epoca, rimodulare il proprio modo di comunicare per avvicinarsi all’umano.
Ma cosa succede se il cambiamento in atto è artificioso, non un fenomeno culturale o di evoluzione sociale—non semplicemente un modo più moderno di essere uomini e quindi creature—ma il sintomo di un processo assolutistico deciso da una ristretta oligarchia globale che pretende di definire la realtà umana? Se la società è condizionata da una gerarchia di poteri o valori contrari agli insegnamenti della Chiesa, si apre la questione: la Chiesa dovrebbe adattarsi o mantenere fermo il suo insegnamento? La risposta è molto chiara per chiunque abbia fede: mantenere salda la liturgia e l’insegnamento, più che mai, e direi recuperare anche molte concessioni fatte. Quindi, il fatto della mascotte va inserito in questo processo di degenerazione voluta, praticata e tentativamente dissimulata. Quindi, cosciente.
Giubileo senza “mascotte”
Già solo il fatto in sé che una cosa sacra e sacrosanta come il Giubileo della Chiesa Cattolica, istituito nel 1300 allo scopo di favorire la salvezza eterna delle anime, debba richiedere la presenza di una “mascotte” (per venire incontro alla “cultura pop” dei giovani, come ha sentenziato l’ineguagliabile Fisichella), è sintomo evidente della fantasmagorica cialtroneria – non solo teologica, ma anzitutto antropologica – dei membri della Chiesa modernista.
Che poi la cosiddetta “mascotte” abbia in mano una reductio del bastone di Saruman del tutto simile a quello utilizzato spesso dal capo di questa Chiesa, non può essere certamente un caso.
Diventano ogni giorno, inesorabilmente, più cialtroni e patetici, oltre che eretici e spesso apostati.
Segno inequivocabile del rifiuto sistematico di quello Spirito Santo che essi stessi hanno rinnegato cianciando di “Nuova Pentecoste” del Concilio Vaticano II.
Non dobbiamo quindi prendere parte al Giubileo del 2025?
Niente affatto. Dobbiamo assolutamente parteciparvi in piena fede e devozione.
Gli uomini perdono la fede e pure la dignità intellettiva, ma la Chiesa è di Dio Padre, regge sul suo fondatore Gesù Cristo Salvatore ed è mantenuta santa e perfetta nella sua natura divina da quello Spirito Santo disceso nell’unica vera Pentecoste.
Gli uomini passano, la morte se li mangia. La Chiesa vive e garantisce, ai suoi fedeli, la vita eterna e le grazie in questa terra.
Ovvero, le due cose più importanti in assoluto.
A questo serve il Giubileo e per questo è doveroso e assolutamente vantaggioso prenderne parte.
La “mascotte” la lasciamo ai cialtroni (Massimo Viglione)