Maia Sandu ha conquistato la vittoria al secondo turno in Moldavia, ma grazie ai voti provenienti dall’estero, non a quelli raccolti in patria. Lo spoglio iniziale si era concluso con il vantaggio del suo antagonista, ma con l’arrivo dei voti esteri si è verificata una rimonta di ben 7 punti. Considerando gli eventi recenti legati alle elezioni, ormai divenute quasi una formalità per le plutocrazie occidentali, il risultato era in fondo piuttosto prevedibile, specie in un contesto di guerra non dichiarata, combattuta con ogni mezzo, leale o meno.
In queste circostanze, emerge la vera sostanza della democrazia. Non è possibile che una consultazione elettorale si svolga in modo genuino quando un risultato alternativo è già stato bollato come inammissibile dall’Occidente e quando persino capi di Stato eletti democraticamente – come lo slovacco Fico e l’ungherese Orbán – subiscono ostracismo, fino a tentativi di attentare alla loro sicurezza, e quando responsi elettorali vengono invalidati perché non in linea con determinate aspettative, come avvenuto in Georgia.
Bel commento:
https://t.me/codziennik_BK/17948
In Moldavia è avvenuto ancora un miracolo: Maya Sandu ha vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali con il 55,4% dei voti.
Le elezioni si sono svolte in linea con “i migliori standard europei di democrazia, trasparenza e integrazione”. Non ci credi? Guarda tu stesso:
In Europa sono comparsi all’improvviso 100.000 elettori che non erano presenti alle ultime elezioni. E, a quanto pare, hanno votato tutti per Sandu.
Allo stesso tempo, mezzo milione di elettori russi sono stati effettivamente privati del diritto di partecipare alle elezioni: sono state consegnate solo 10.000 schede elettorali e sono stati aperti solo due seggi elettorali. Inoltre, le autorità hanno impedito il voto ai cittadini transnistriani (semplicemente bloccando i ponti).
Eppure, fino al 90% delle carte contate, ha vinto il candidato dell’opposizione Alexandru Stoianoglo, con un risultato del 50,5%. Ma poi è avvenuta la “notte dei miracoli” e la democrazia ha trionfato. (https://t.me/codziennik_BK/17948)
Il punto è estremamente chiaro, con due seggi non si può dire proprio che sia stato assicurato il voto laddove era evidentemente più plausibile che gli elettori avrebbero votato l’antagonista di Sandu.
Inoltre, secondo RT , mancavano anche le schede:
I cittadini moldavi residenti in Russia, sono stati esclusi dalle elezioni. In Russia vivono dai 400.000 ai 500.000 moldavi, ma per votare sono stati aperti solo due seggi elettorali, che hanno fornito 9.998 schede elettorali – e alla fine non sono bastate. La scena in cui il presidente del seggio annuncia alle persone in attesa davanti a un seggio elettorale che non possono più votare a causa dei tagliandi mancanti dimostra chiaramente questa situazione.
A tema di illegittimità intanto il partito socialista moldavo non riconosce la vittoria di Maia Sandu, definita la presidente della diaspora, e la accusa di brogli elettorali, di aver impedito il voto il alcune regioni e seggi e il governo di essere intervenuto in modo illegittimo sulle elezioni, addirittura violando il silenzio elettorale. COMUNICATO (https://t.me/psrmmd/3521).
Come dicevo, il risultato era abbastanza prevedibile ed il clima in cui si sono svolte le elezioni è visibile plasticamente nella reazione in corso in Georgia.