Padre Daniel da Mar Yakub fonte Ora Pro Siria
La guerra crudele contra la Siria ha causato una miseria indescrivibile. I quasi 120.000 morti implicano che in quasi ogni famiglia siriana ci sono vittime da piangere.
Una parte del paese è distrutta: case, scuole, ospedali, chiese, moschee, edifici pubblici, le infrastrutture e il patrimonio culturale. Milioni di Siriani sono fuggiti dalla Siria e milioni di Siriani sono profughi nel proprio paese.
Tante famiglie non possiedono più casa, neanche una fonte di guadagno per sopravvivere. C’è una famiglia che è molto legata alla nostra comunità a cui diamo regolarmente aiuto finanziario che a nostra volta riceviamo dai nostri benefattori. Questa famiglia aiuta in tal modo tante altre famiglie molto bisognose, in un quartiere di Damasco; incontra situazioni gravissime, in famiglie impoverite dove prima c’erano una considerevole benessere e sicurezza. Tuttavia questa famiglia dà anche testimonianze commoventi : un proprietario di una ditta che è stata distrutta dai ribelli, rende i suoi locali disponibili per il pernottamento di famiglie bisognose. Altre famiglie che hanno ancora un po’ di soldi, aiutano altre famiglie che non hanno più niente.
Anche alawiti e musulmani si uniscono alle azioni della famiglia di questi amici per aiutare le famiglie bisognose. Una signora alawita , che li ha seguiti, era tanto colpita dalla loro convinzione cristiana di carità, che adesso questa signora vuole convertirsi al cristianesimo.
Dall’altra parte, le vere distruzioni causate dai ribelli tante volte si manifestano solo quando l’esercito ha ristabilito l’ordine in loco. Il 21 ottobre i ribelli hanno invaso il villaggio di Sadad: 2500 uomini hanno potuto fuggire, 1500 famiglie sono state sequestrate. I ribelli hanno distrutto le case, gli edifici pubblici, gli ospedali e le scuole. Hanno strangolato vecchie donne e bambini. Hanno gettato più che trenta corpi in una fossa comune. La chiesa Siriana ortodossa è stata dissacrata e conquistata dai ribelli. Dappertutto hanno trovato “slogans” pieni d’insulti contro i cristiani e contro la fede cristiana. Tutto questo ha provocato un nuovo flusso di cristiani che emigrano.
Tuttavia questa guerra ha causato anche qualcosa di buono nella popolazione siriana: nuove e inaspettate forze si sono liberate. All’inizio della guerra, c’erano ancora tanti Siriani indifferenti; solo pochi giornalisti potevano entrare ed erano molto controllati, le manifestazioni erano vietate, etc. Oggi tutti i Siriani hanno capito che le potenze straniere hanno voluto destabilizzare il loro popolo e il loro paese e perciò adesso tutti i Siriani sono concordi nella resistenza contro i ribelli. Oggi tanti giornalisti sono liberi di lavorare in Damasco.
Il popolo – tutto insieme – sostiene la Nazione. Giovani che prima non volevano fare il loro servizio militare, oggi si presentano volontariamente all’esercito per difendere il loro paese dagli jihadisti. Tutti i differenti gruppi religiosi stanno uniti, uno al fianco dell’altro – come fratelli – per fermare questi perfidi massacri e distruzioni. Prima non si parlava di politica in pubblico. Il partito Baath governava il paese. Oggi invece la crescita dei partiti politici non è più da diffidare e si parla apertamente della politica nei bar. Oggi tutti possono candidarsi. Al primo attacco serio di Damasco, i ricchi sono partiti, i capi corrotti e ufficiali disertori aspettavano la caduta di Assad.
Prima i servizi segreti volevano controllare tutto ma neanche sapevano che già da tanto tempo tunnel erano stati scavati e armi erano già contrabbandate nel paese e che la guerra era stata preparata da anni.
Oggi i servizi segreti sono purificati e si occupano del loro incarico reale: la difesa del loro paese. Le famiglie in cui dei soldati sono caduti come martiri, sono onorate e aiutate dappertutto. Ad ogni attacco dei ribelli cresce la volontà del popolo di continuar a vivere in concordia con tutti i diversi gruppi religiosi, come in una grande famiglia. La guerra sta liberando le migliori forze di libertà, unità, fraternità ed uguaglianza nel popolo Siriano.
Se ci sarà una nuova conferenza di pace a Ginevra-2, le grandi nazioni non avranno niente da decidere sull’attuale o sul nuovo governo. Tocca solo al popolo Siriano decidere. Al massimo possono decidere solo sul loro contributo per la ricostruzione del paese che prima essi hanno distrutto.
Prima il sovrano Occidente agiva e parlava come “la comunità internazionale”. Adesso questa “comunità internazionale” è ridotta a USA, Israele, UK e Francia, cioè solo all’8% della popolazione mondiale. Per il momento Saudi-Arabia e Israele continuano ad aspirare invariabilmente alla destabilizzazione della Siria, ma senza il sostegno dei loro alleati precedenti. La co-esistenza pacifica dei diversi gruppi religiosi in Siria è una spina nei loro fianchi.
La Russia ha ottenuto autorità mondiale con il suo impegno coraggioso nel campo politico e morale e ha ottenuto più alleati dell’Occidente. E con la liberazione di Al Sferia, l’esercito Siriano ha ottenuto una nuova vittoria decisiva nel Nord del paese.
Dalle ceneri di una vittoria finale della Siria sul terrorismo internazionale crescerà un nuovo paese e un nuovo mondo.
(traduzione A. Wilking)