Trump critica le guerre infinite su Truth Social

Nell’articolo che vi propongo, qui di seguito, le critiche espresse da Jeffrey Sachs, rilanciate dall’ex presidente Donald Trump sulla sua piattaforma Truth Social (qui il link), aprono una riflessione profonda sulla natura delle “guerre infinite” in cui gli Stati Uniti si sono trovati coinvolti negli ultimi decenni. E’ da notare inoltre che Trump ha pubblicato l’intervento di Sachs anche se lo critica sul suo atteggiamento verso Israele.

Le parole di Sachs, pur dure, richiamano una necessaria revisione critica delle politiche estere passate e presenti, evidenziando come spesso le scelte militari siano guidate da interessi particolari più che da reali necessità di sicurezza o democrazia.

sachs

La riflessione che emerge è di grande rilevanza per chiunque si interroghi sull’autenticità dei valori democratici sbandierati nelle azioni internazionali degli Stati Uniti e sul ruolo di alleati strategici come Israele nel plasmare tali decisioni. Lungi dal voler offrire risposte semplici o definitive, l’articolo propone uno spunto per guardare oltre la narrativa dominante e indagare sulle dinamiche di potere globali che influenzano i destini di intere regioni.

Buona lettura:

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Team QNN, 8 gennaio 2025 – Lettura di 3 minuti

Washington (Quds News Network) – Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, mercoledì ha condiviso nuovamente delle critiche sulla sua piattaforma Truth Social, rilanciando le dichiarazioni del professore americano Jeffrey Sachs, che accusa il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di trascinare gli Stati Uniti in «guerre infinite».

Jeffrey Sachs, economista, educatore e commentatore pubblico di 70 anni, ha avuto una brillante carriera come consulente di diversi governi e del Segretario Generale delle Nazioni Unite, lavorando in think tank e ambienti accademici.

Sachs è diventato virale per le sue critiche alla politica estera americana, che secondo lui si basa su menzogne e inganni e non opera più come una vera democrazia. Ha inoltre apertamente criticato i lobbisti e i gruppi d’interesse che influenzano la politica americana.

In un video condiviso da Trump, Sachs afferma:
«La guerra in Siria, e potete sentire giornalisti “esperti” mentire sfacciatamente o essere incredibilmente ignoranti: “Oh, la guerra in Siria, sì, la Russia è intervenuta in Siria”. Bene, sapete che Obama aveva ordinato alla CIA di rovesciare il governo siriano quattro anni prima che la Russia intervenisse?

Che assurdità è questa, e quante volte il New York Times ha parlato dell’operazione Timber Sycamore? Qual è stato l’ordine presidenziale della CIA di rovesciare Bashar al-Assad? Tre volte in dieci anni.

Questa non è una democrazia; è una farsa, ed è tutta una narrazione costruita. Perché gli Stati Uniti hanno invaso l’Iraq nel 2003? Prima di tutto, era un pretesto completamente falso. Non era: “Oh, ci siamo sbagliati, non avevano armi di distruzione di massa”. In realtà, hanno condotto focus group nell’autunno del 2002 per capire come vendere questa guerra al popolo americano. Abe (Abram) Shulsky, se volete sapere il nome di questo genio delle PR.

Hanno condotto focus group sulla guerra. Volevano la guerra a tutti i costi. Dovevano solo trovare il modo di venderla al popolo americano. Dovevano terrorizzare il popolo americano. È stata una guerra falsa. Da dove viene questa guerra? Sapete cosa è piuttosto sorprendente? Questa guerra in realtà deriva da Netanyahu.

Sapete, è strano, ma Netanyahu ha questa teoria fin dal 1995: che l’unico modo per sconfiggere Hamas e Hezbollah sia rovesciare i governi che li supportano. Questo significa Iraq, Siria e Iran. Questo uomo è ossessionato e sta ancora cercando di portarci in guerra contro l’Iran oggi, questa settimana. È un uomo oscuro e spietato, scusate il termine.

Ci ha trascinati in guerre infinite e, a causa del potere che ha nella politica americana, ha ottenuto ciò che voleva. Ma questa guerra è completamente falsa. Allora, cos’è questa storia di democrazia contro dittatura? Per favore, questi termini non hanno nemmeno senso».

Durante la sua campagna, Trump ha promesso di portare la pace nella regione.
«Mettiamoci fine, torniamo alla pace e smettiamola di uccidere persone», ha dichiarato Trump in un’intervista con il conduttore radiofonico conservatore Hugh Hewitt ad aprile, riferendosi alla guerra di Israele a Gaza.

A dicembre, Trump ha anche promesso che «ci saranno conseguenze terribili» se i prigionieri israeliani detenuti a Gaza durante la guerra in corso non saranno liberati entro il suo insediamento il 20 gennaio. Questa dichiarazione è stata la più decisa di Trump riguardo agli sforzi di pace dalla sua elezione il 5 novembre, arrivando tra le notizie secondo cui starebbe spingendo per un cessate il fuoco prima dell’inizio del suo secondo mandato.

Trump ha basato la sua campagna su un’ampia promessa di portare pace in Medio Oriente, specialmente a Gaza, ma ha fornito pochi dettagli su come intenda raggiungere questo obiettivo.

Allo stesso tempo, Trump ha espresso sostegno a Israele nel «portare a termine il lavoro» nel territorio palestinese, rimanendo a lungo il leader preferito di Netanyahu negli Stati Uniti.

Durante il suo primo mandato, dal 2017 al 2021, Trump è stato un sostenitore convinto dell’alleato americano. Ha spostato l’ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme, la cui parte est occupata è considerata la capitale di un futuro Stato palestinese. Ha riconosciuto la sovranità israeliana sulle Alture del Golan occupate in Siria. Ha mediato una serie di accordi di normalizzazione tra Israele e paesi arabi e ha permesso una rapida espansione degli insediamenti israeliani, illegali secondo il diritto internazionale.

Questa volta, Trump ha riempito la sua amministrazione di funzionari fortemente filo-israeliani, tra cui il senatore Marco Rubio, un fervente sostenitore della guerra di Israele, e l’ambasciatore in Israele Mike Huckabee, un acceso sostenitore degli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata, che rifiuta di usare il suo nome comunemente accettato, riferendosi invece a «Giudea e Samaria».