Quasi esattamente sette anni fa, nel gennaio 2017, mentre si preparava a insediarsi per il suo primo mandato presidenziale, già il presidente Trump stava combattendo contro le accuse di sostenere la Russia. Ciò spinse il principale esponente del Partito Democratico, il senatore Chuck Schumer, a lanciare un avvertimento memorabile a Trump: “Lascia che te lo dica, se sfidi la comunità dell’intelligence, hanno sei modi su sette per vendicarsi di te” (fonte).
La comunità dell’intelligence, infatti, era al centro di un intrigo complesso. Il direttore della CIA, John Brennan, aveva informato l’FBI che Hillary Clinton aveva orchestrato la creazione di un falso dossier russo per screditare Trump e distogliere l’attenzione dall’inchiesta sui suoi server privati. Nonostante ciò, l’FBI aveva già utilizzato il dossier, finanziato dalla Clinton, per autorizzare il monitoraggio illegale della campagna di Trump (fonte).
Questi e altri intrighi hanno spinto Trump ad annunciare l’intenzione di dichiarare una vera e propria “guerra totale” contro l’FBI, accusato di aver sabotato la sua presidenza. Kash Patel, scelto da Trump come futuro direttore dell’FBI, ha recentemente dichiarato: “Il primo giorno chiuderei l’edificio Hoover dell’FBI e lo riaprirei il giorno dopo come museo dello Stato profondo. Poi, trasferirei i 7.000 dipendenti in tutto il Paese per combattere i veri criminali.” (fonte) Patel gode del pieno sostegno del rinnovato e determinato gabinetto di Trump.
Infine, Trump ha già pronto un piano per il suo primo giorno di presidenza: la firma di ben 100 ordini esecutivi, che daranno immediatamente il via alla sua agenda di riforme.