03/11/2014 – di Coordinamento Nazionale per la pace in Siria
“UNA PECORA PERCHE’ MALOULA RITORNI ALLA VITA”
Il 4 settembre 2013 Maalula ha subito un feroce attacco dai gruppi armati terroristici multinazionali, che hanno in comune l'ideologia del takfirismo.
Maalula e' il villaggio in cui si parla ancora la lingua di Gesù Cristo e ha monumenti cristiani ricchi di memoria. E' un posto ove le pietre parlano, memoria vivente di una terra culla del cristianesimo, ove sussistono ancora segni concreti come l'altare cristiano più antico al mondo (315 A.D).
Maalula dista 56 km da Damasco. Il villaggio prima dell’attacco era abitato da 3000 cristiani con una minoranza musulmana, viveva grazie al turismo religioso, un po’ di agricoltura e la produzione del latte. Durante i primi due anni della cosiddetta "primavera" ha mantenuto un clima tranquillo e pacifico ed ha accolto tanti rifugiati provenienti da zone siriane in pericolo. Ma quando la 'rivolta' e' diventata una guerra contro le minoranze, soprattutto contro i cristiani, Maalula è diventato un obiettivo simbolico per colpire nel cuore tutta la cristianità giacchè a Maloula si parla ancora l'aramaico…
In quel famoso attacco del 4 settembre 2013 sono stati martirizzati 3 cristiani perchè hanno rifiutato di rinunciare alla fede. E di altri 6 giovani rapiti fino ad oggi non si sa niente di loro. Dopo 7 mesi il villaggio è stato liberato (15 aprile 2014) ma i danni causati dai fanatici sono ancora visibili: tutte le chiese sono state distrutte e bruciate insieme a tante case.
Nell'antico villaggio rimarrà una memoria indelebile di quei giorni drammatici. Ancora oggi niente è come prima ma c'è la speranza di ricominciare. Ora alcune famiglie stanno rientrando ma hanno bisogno di tutto ciò che permetta di riprendere la vita: per poter rimanere bisogna anzitutto poter riprendere il lavoro nei campi e rimettere in piedi un minimo di allevamento di sussistenza per produrre di nuovo il latte (formaggio, yogurt…). Occorrono progetti realistici che vadano incontro alle necessità reali e basta poco.
Cosa possiamo fare noi? Per aiutare quelle famiglie e dire no al prevalere della paura che vorrebbe l'uomo un niente? Si tratta concretamente di sostenere alcuni progetti già in atto in loco. Noi del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria vorremmo con il vostro aiuto appoggiare l'associazione ‘ Mar Sarkis’. E' composta da giovani di Maalula che sta lavorando per raccogliere aiuti; ha lanciato un progetto: dare una pecora alle famiglie che hanno avuto i danni maggiori.
Il Coordinamento rilancia questa proposta: invitiamo tutti voi amici a sostenere la speranza delle famiglie cristiane di Maloula. Metteremo in contatto i donatori con l’Associazione Mar Sarkis , che avrà cura di fornire tutta la documentazione fotografica e contabile relativa alle famiglie soccorse.
Quello che chiediamo è di sostenere questi progetti entrando in contatto con noi o facendo semplicemente una donazione al Coordinamento Nazionale per la pace Siria. Nella causale è necessario specificare "progetto Mar Sarkis". Provvederemo ad inoltrare le somme raccolte e a documentarvi tramite i nostri amici in loco i traguardi raggiunti.
Estremi per la donazione:
Associazione Coordinamento Nazionale per la Pace in Siria Sede legale Viale bonaria 98, Cagliari C/C Banco di Napoli
specificare la causale "progetto Mar Sarkis"