Accordo tra alcune delle più importanti testate giornalistiche europee.
Dire le stesse cose oggi si chiama 'progresso' e 'promozione' dell'identità europea ma è solo un altro passo verso la formazione di una mentalità conforme al potere ed alla sua idea di progresso e libertà.
Si perfeziona l'unanimità dei mezzi di informazione, come se fosse l'unanimità e non il pluralismo il segno della libertà.
di Patrizio Ricci
Nell'edizione on-line del 10 marzo 2015 la 'Repubblica' informa:
"sette importanti giornali di sei paesi hanno lanciato la "Leading European Newspaper Alliance" ("LENA") per mettere in comune esperienze giornalistiche e promuovere giornalismo di qualità in Europa.
Soci fondatori sono "Die Welt" per la Germania, "El Pais" per la Spagna, "la Repubblica" per l'Italia, "Le Figaro" per la Francia, "Le Soir" per il Belgio, "Tages-Anzeiger" e "Tribune de Genève" per la Svizzera. Gli editori delle testate hanno nominato Javier Moreno direttore dell'associazione. Moreno è stato direttore di "El Pais" dal 2006 al 2014.
Questo accordo si chiamerà LENA, tra gli obiettivi "c'è quello di consolidare un'opinione pubblica europea grazie ai valori comuni dalla testate socie relativi all'importanza del giornalismo di qualità con l'obiettivo di creare una società aperta e democratica sostenendo un messaggio di progresso economico e di giustizia sociale. L'alleanza vuole anche assicurare un vantaggio tecnologico, commerciale e editoriale ai propri soci e a tal fine selezionerà in questi campi i partner più adatti".
Ovviamente il vantaggio commerciale ed editoriale non coincide con la verità di informazione ma privilegia, ovviamente , gli editori più ricchi.
Da segnalare che dal 2012 già Ansa ha fatto un accordo di interscambio. Si tratta di una intesa di scambio di notizie e contenuti multimediali con il Qatar campione della menzogna e della falsificazione (vedi anche 'Il Qatar interessato alle TV europee') .
Anche in questo caso l'interscambio procura vantaggi commerciali ma difficilmente crea 'vantaggi' in termini di libertà di giudizio e correttezza di informazione, il Qatar si trova infatti al 115° posto secondo la classifica 2015 della libertà di informazione 'World Press Freedom Index' stilata da Reporters Without Borders.
L'interscambio si estenderà anche per i contenuti editoriali e tra giornalisti che così 'potranno allargare le loro esperienze' . I contenuti (gli stessi) potranno essere anche pubblicati 'simultaneamente' nelle edizioni delle testate associate.
LENA non solo si occuperà di fare informazione ma proporrà anche 'scambio idee' tramite interviste di politici ed esperti, a patto che siano incentrati 'sullo sviluppo dell'europa'. Ma c'è solo un'idea di 'sviluppo' dell'Europa? Ovviamente no…
Da quello che vediamo la linea che si seguirà sarà quella attuale filo-atlantista, incentrata su una visione tecnicistico-economica dell'Unione propagandatrice delle nuove frontiere dei diritti umani.
Parimenti a questa bella 'pensata' si è ritenuto necessario anche normare di zittire gli altri, gli alieni. Mi riferisco alle testate ed i media stranieri della vicina Russia che potrebbero 'corrompere' il gregge incapace di giudizio. Accanto all'accordo tra i giornali per promuovere il pensiero disarticolato (ma unico) europeo si sta preparando in sede europea un disegno di legge per censurare i contenuti delle testate straniere considerate 'di propaganda' (lo comunica il tedesco Spiegal-online, riferendosi alle decisioni dell'incontro dei ministri degli Esteri UE tenutosi martedì 17 marzo 2015).