Sulla Siria, Pieferdinando Casini varie volte ha rilasciato dichiarazioni condivisibili:
[su_heading style=”flat-light” size=”15″ align=”left”]UN COLPO AL CERCHIO:[/su_heading]
“(…)Nello scacchiere più vasto, che va dallo Yemen alla Siria (…) nessuno ha remore a giocare in proprio, anche a costo di finanziare l’estremismo religioso o tirare le fila di sanguinose guerre per procura.
(…) ci sono governi a cui la caduta di Damasco e l’indebolimento dell’Iran interessano molto di più del destino di Palmira, dei suoi abitanti e dei suoi monumenti”. (da articolo apparso sul Messaggero il 4 giugno 2015)
” Bisognerebbe fare autocritica su certe missioni militari basate, dall’Iraq alla Libia, su un eccesso di fiducia, sull’idea che rimossi i dittatori la strada per la democrazia sarebbe stata più agevole. I dittatori sono stati rimossi, ma quei Paesi sono piombati in un caos generalizzato. E dalle ceneri della primavere arabe sono nate restaurazioni o Stati terroristici“. (da intervista al Messagero dell’ 11 settembre 2015)
Ma oggi cosa è successo?!
[su_heading style=”flat-light” size=”15″ align=”left”]UN COLPO ALLA BOTTE:[/su_heading]
[su_panel]”Assad non può essere il futuro della Siria. Ha fallito drammaticamente, non solo perché è un dittatore, ma perché in questi mesi ha buttato bombe sui suoi concittadini.
I ceti medi del suo gruppo scappano in Europa e questo è emblematico del fatto che lo Stato è allo sfascio”. (…e chi lo ha sfasciato? – ndr)
Pierferdinando Casini (Ap), presidente della Commissione Affari Esteri del Senato, intervenendo ad Agorà, su Rai3” (Askanews).[/su_panel]
[su_heading style=”flat-light” size=”15″ align=”left”]su quest’ultima dichiarazione di Casini facciamo qualche considerazione: [/su_heading]
Per Casini la soluzione è l’uscita di scena di Assad. La colpa è tutta sua. Ha fatto meglio Gheddafi che si è fatto uccidere. La decisione rispecchia il clima ma è comunque sconcertante per alcune semplici ragioni:
- il punto attuale, come lo stesso on. Casini ha ammesso in precedenti interviste, non è Assad
- le motivazioni che Casini elenca per legittimare questa uscita di scena sono false
- Assad non si è mai rifiutato di lasciare il suo incarico a patto che siano i siriani a volerlo
- la Costituzione attuale approvata nel 2012 prevede che il limite presidenziale possa essere prorogato al massimo di due mandati
- la dichiarazione sembra ignorare che forse qualcun altro è almeno corresponsabile dello sfascio
- dimentica che gli stati stranieri senza decisione dell’Onu non hanno alcuna legittimità per destituirlo e che ogni decisione spetta ai siriani
- dimentica che la sovversione di uno stato organizzata dall’esterno è in aperto conflitto con la Carta dell Onu
- nell’area la dittatura più efferata è la monarchia dei Saud in Arabia Saudita, paese privo persino di una Costituzione.
- l’esercito siriano combatte contro una miriade di sigle jadiste le quali formano complessivamente per almeno il 90% dei ribelli
- sulla responsabilità di queste ultime forze non si fa cenno ad alcuna responsabilità
Sembra che ormai ci si possa più sedere nel consesso di quelli che contano senza accettare il mantra di ‘Assad massacra il suo popolo’.
Eppure anche riguardo a questo ultimo punto i dati dell’Onu parlano chiaro, le 250.000 vittime per la guerra di Siria sono così suddivise: metà sono appartenenti dell’Esercito Siriano, circa 52.000 sono ribelli e i restanti 73.000 sono civili. Quindi la proporzione dei morti civili è in questa guerra circa 1:2 un civile ogni due militari. Per la guerra di Iraq le vittime sono state 4:1 quattro civili per ogni militare caduto. Ma ciononostante Bush è rimasto al suo posto.
Ed allora perché si continua a dire che è lui il massacratore di popolo che deve pagare , cioè il comandante in capo di un esercito (di leva) che è stato il più colpito? Perché non dice l’On. Casini che il governo siriano non ha dichiarato guerra nessuno ma che sono stati altri ad aggredire la Siria la quale ha esercitato il suo diritto di difesa?
On. Casini, i siriani reclamano non un partito o un uomo ma il proprio diritto di esistere.
L’elemento più significativo, sempre sotteso, è che è l’esistenza stessa di questa guerra il delitto più grave: più di tutti i crimini che si possano fare dentro di essa. Non nascondiamoci dietro ad un dito: chi l’ha iniziata non è Assad. Così come ci sono state mille occasioni per farla cessare. Questo conflitto semplicemente non ha più alcun senso. La ragione stessa che lo tiene in piedi è una bufala.
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