Il bombardamento a Duma e il dolore di chi non sente.

I ribelli lanciano su Aleppo e su Damasco colpi di mortaio che colpiscono i civili. C’e una guerra in corso e si usano armi pesanti sulle città. Questo non dovrebbe accadere. Ma accade, si è lasciato correre. La comunità Internazionale è più occupata a stabilire le colpe piuttosto che far cessare la carneficina. 

Ora i ribelli diffondono un video di un bombardamento: è Duma, il bombardamento è dell’esercito siriano. Mostrano devastazione , feriti, morti. Vogliono informare? No, è palese che vogliono suscitare la nostra riprovazione. Vogliono indurci a pensare che il governo siriano è ‘il massacratore del proprio popolo’.  Ma loro stessi se avessero un’aviazione farebbero lo stesso se non peggio. Fa riflettere: i ribelli  ci chiedono la nostra riprovazione ma mai e poi mai decidono di far cessare la guerra.

Ieri è giunta a  noi notizia dell’ennesimo bombardamento di un mercato a Duma, in Siria (la cronaca ci dice che era già successo ad agosto) . Così riporta l’episodio ‘il Fatto Quotidiano’ del 30 ottobre:

[su_quote style=”modern-light”] Siria, Assad bombarda Douma. Strage al mercato, ong: “Solo civili: 45 morti e 140 feriti”. Immagini violente quelle riprese al mercato di Douma, sobborgo di Damasco controllato dai ribelli che si oppongono al regime di Bashar al-Assad, dopo il bombardamento da parte delle forze governative.

Almeno 45 persone sono morte e altre 140 sono rimaste ferite secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede in Gran Bretagna legata agli attivisti delle opposizioni, e il gruppo locale Syrian Civil Defence .

L’Osservatorio ha riportato che 12 missili sono caduti su Douma, a circa 15 chilometri a nord della capitale Damasco. La località nei mesi recenti è stata colpita da pesanti bombardamenti, in azioni che il regime ha dichiarato destinate a colpire gruppi di insorti (…)[/su_quote]

(La citazione il grassetto e gli iperlink sono nostri, cliccateci sopra se non conoscete i due organismi citati..)

Cerchiamo di contestualizzare l’accaduto… cosa sappiamo? Beh, in primo luogo sappiamo che sullo sfondo c’è il tentativo di aprire un nuovo negoziato tra i vari attori regionali e internazionali che possono far cessare la guerra siriana.
Il primo incontro è avvenuto come sappiamo a Vienna. Sappiamo anche che una conciliazione non è ben accetta a tutti perchè non si vuole che lo stato continui nella sua forma attuale.  L’Arabia Saudita e Qatar vorrebbero  la rimozione di Assad ma tradotto significa la cessazione dello stato laico a favore di uno stato a forte caratterizzazione religiosa waabita dove esercitare tutta la propria influenza.  L’orizzonte è quindi l’eterno scontro tra sunniti e sciiti che ancora una volta l’occidente ‘sapientemente’ ha contribuito a rinfocolare senza peraltro avere una benchè minima ‘exit strategy’.

effetti di un bombardamento governativo a Duma
effetti di un bombardamento governativo a Duma

La cronaca ci insegna che ogni tentativo di negoziato è stato caratterizzato finora da episodi eclatanti di efferatezze contro i civili tesi a screditare il ‘regime di Assad’. Benchè di questi episodi non c’è stata mai la certezza, la ‘gioiosa macchina da guerra occidentale’, nell’episodio dell’attacco a Ghouta, è stata ad un passo dallo sferrare l’attacco decisivo su Damasco ‘stile Libia’.
Poco conta che vari dossier hanno dimostrato che fosse una ‘false flag’ e che  l’attacco chimico non è stato compiuto dall’esercito siriano: molti ancora oggi sono convinti del contrario nonostante le evidenze.
Ma procediamo con ordine. Spero che avrete alla fine qualche altro elemento utile per avere un quadro più chiaro di quanto è accaduto…

duma 2012
manifestazione anti-Assad nel 2012

Duma è una ‘sobborgo’ di 117.000 abitanti distante 10 km da Damasco. Durante le proteste del 2011 la cittadina (del governatorato di Damasco) è stata una dei focolai della ribellione. La battaglia per il controllo dell’area va avanti dal 2011.

Vari gruppi armati hanno preso il controllo della città da gennaio 2012 Da allora si sono avute alterne sorti tra i due fronti. Ora è parzialmente è sotto il controllo dei ribelli, tra cui predomina il gruppo Jaish al-Islam (in arabo: جيش الإسلام, significa Esercito dell’Islam), precedentemente noto come Liwa al-Islam o la Brigata dell’Islam: si tratta di una coalizione di più unità islamisti e salafiti coinvolti nella guerra civile siriana .  Jaysh al-Islam è la più grande fazione ribelle della zonae fa parte del Fronte islamico. L’organizzazione ha respinto l’adesione del free Syrian Army. Perciò, i tentativi di ripresa da parte dell’esercito siriano ed i conseguenti bombardamenti dell’aviazione sono continui.

Giungono numerosi segnali che in zona i ribelli utilizzano prigionieri come scudi umani nelle zone sensibili suscettibili ai bombardamenti governativi. Ci sono video che mosrano prigionieri in gabbie ambulanti pronte ad essere spostate ‘opportunamente’.

Un video pubblicatoda  Shaam Network ha mostrato gabbie di uomini e donne, circa cinque persone in ognuna, trasportate da tre camion per le strade devastate dalla guerra.

Parlando alla fotocamera, queste persone (rapite da Jaish al-Islam, due anni ad Adra al-Ummaliyah) hanno chiesto alle forze governative di fermare i bombardamenti (vedi anche si i24 News).

La posizione è strategica. Duma è uno dei caposaldi dei ‘ribelli’ da cui lanciano continui attacchi su Damasco. Attualmente nella cittadina è presente anche il Fronte al Nusra che come sappiamo non è altro che al Qaeda in Siria ( https://www.youtube.com/watch?v=y8dYsSU4740 ).

Certo lo scopo dell’occupazione da parte delle forze dei terroristi ‘moderati’ e non, non è certo quello di farne una pacifica cittadina indipendente come San Marino in Italia: Duma è un centro strategico per la conquista della Capitale siriana. I ribelli vogliono la morte lenta di Damasco, farla collassare .

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attentato a Damasco

Lo dicono i ribelli stessi, ecco cosa diceva il capo dei ribelli Abu Khalil, al Telegraph il 17 ottobre 2012: << il “piano da sogno” è stato alla fine quello di circondare Damasco, strozzando il commercio e interrompendo le attività. >>.

Il governo siriano non è prodigo di informazioni ma se osserviamo i fatti, le sue reazioni non sono ‘strane’ ma eloquenti. Quando Damasco viene attaccata con colpi di mortaio e missili, la reazione dell’esercito siriano si indirizza verso obiettivi dentro Duma, cioè verso quelle località da dove presumibilmente partono gli attacchi dei ribelli (che certo non sono migliori di quelli usati dal governo siriano).

Facciamo un paio di esempi:

  • il 3 marzo 2012 a Damasco un’autobomba viene fatta esplodere dai ribelli a Damasco, uccide 11 persone. Il giorno l’aviazione siriana bombarda obiettivi del Free Syrian Army a Duma.

    autobomba a Damasco
    autobomba a Damasco
  • il 21 agosto 2013 sembra che sia partito dal quartiere di Duma l’attacco chimico a Gouta. ‘’Il sito dell’opposizione nonviolenta Syriatruth, il cui coordinatore è un oppositore ad Assad in esilio, Nizar Nayouf, sostiene che due missili provenienti dall’opposizione armata, dal quartiere di Duma, con componenti chimiche, sono caduti in quell’area (Ghouta, quartiere di Damasco) per errore mentre volevano colpire l’esercito di Assad ad Al-Abbasiyyen Square’’ (http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=1899 fonte: No War Roma)

Quindi si capisce che è in atto una guerra cruenta e senza quartiere per il controllo della Capitale ed i mezzi usati dai ribelli sono gli atti terroristici contro la popolazione civile e contro il governo legittimo. In questo contesto bisogna inserire certe notizie.

Sconcertante che da un lato varie testate da qualche giorno (per esempio Panorama ed  il Giornale)hanno cominciato a rivelare la vera natura e la ‘mission’ dell’ ‘’Osservatorio siriano per i diritti umani’’ma dall’altro, la fonte delle notizie resta la stessa, benché è ormai acclarata la sua inattendibilità,.

In definitiva gli organi di informazione continuano a dare le notizie decontestualizzate, e noi continuiamo ad essere trattati come bambini. Siamo indotti a pensare e ad essere orientati nel modo desiderato da chi ha subordinato la vita della gente al proprio piano di ‘regime change’.

Patrizio Ricci – Vietato Parlare

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