Le ragioni della pace e quelle dell’odio

Una lista di pseudo ‘filantropi’ del popolo siriano ha presentato una lettera aperta ”Al Movimento 5 Stelle: lettera aperta su un criminale” (qui) indirizzata ad un gruppo di parlamentari M5S, rei di aver presentato alla Camera una risoluzione tendente alla rimozione delle sanzioni alla Siria nonchè il ristabilimento delle relazioni diplomatiche. (Vedi qui).

La lettera aperta non cita la richiesta di eliminazione delle sanzioni ma critica aspramente che nella risoluzione non esiste un giudizio di condanna verso Bashar al Assad .

Orbene evidentemente ciò che ha mosso i deputati è semplicemente la volontà di lenire le sofferenze della popolazione stretta tra la morsa della guerra e le sanzioni che colpiscono essenzialmente la società civile. E’ chiaro che la richiesta di ristabilire le relazioni diplomatiche è un’istanza  tesa a rimettere in atto le condizioni utili per riallacciare un canale diplomatico che porti più velocemente una soluzione rapida del conflitto: una necessità quindi e non ‘un premio’. Le ambasciate sono insostituibili in concomitanza di gravi tensioni internazionali e non servono solo a fare da ‘sopramobile’ in tempo di pace. Anche conservare un canale diplomatico è una necessità verso la pace e non un premio.
Infatti è innegabile che Assad ed il governo siriano sono la controparte per una soluzione che è a beneficio della popolazione..

Da parte di chi dice volere la pace, non è dignitoso nè coerente anteporre alcunchè alla necessità della cessazione immediata del conflitto, nè è utile non perdere occasione per rinfocolare un odio  inveterato, tra l’altro da taluni  firmatari della ‘lettera aperta’ già ampiamente dimostrato in altre occasioni.

Tutti conosciamo la situazione in Siria: l’esercito siriano attualmente sta combattendo contro i takfiri che sono la maggioranza delle forze combattenti in Siria. Il sacrificio di tanti giovani, 700x350c50.jpgsopratutto di leva, sta risparmiando i siriani da una sorte ben peggiore che la riproposizione della situazione preesistente ante-rivoluzione (che tra l’altro non si riproporrà ormai in nessun caso).

A parte il livore non si vedono molte argomentazioni a sostegno della ‘lettera ad un criminale’ se non il rimando a imprecisate documentazioni ONU e report Onlus che inchioderebbero Assad. Sappiamo benissimo che tali report sono state spesso appositamente costruiti e che eccidi come quello di Hula o di Ghouta si sono rivelate ‘false flag’. Fare appello ancora a tali prove dimostrano evidentemente di non avere altre stelle polari. Sappiamo che è in corso una guerra senza quartiere; l’imbarbarimento è grande e senz’altro la popolazione civile non doveva essere coinvolta fino a questo punto. Se si è in buona fede però si sa benissimo cosa sta accadendo ad Aleppo e cosa accade giornalmente a Damasco, città in cui la popolazione è giornalmente bersagliata dai tiri dei mortai e razzi dei cosidetti ‘ribelli’. Rifarsi alle fasi iniziali della rivolta e dell’intenzione solo di alcuni per giustificare l’ingiustificabile non è onesto e non è vero.

Le sanzioni colpiscono la popolazioni e non attengono alla politica. E’ incoerente mantenere delle sanzioni verso un popolo in fuga e ormai privo di sostentamento. C’ è un’evidenza: in Siria si muore di fame. Le sanzioni vanno immediatamente rimosse. Cosa c’è ancora da sanzionare? Quella gente non ha più nulla! L’embargo colpisce soprattutto la popolazione civile e per quanto riguarda il governo non sta lottando certo contro l’opposizione moderata ma contro forze che rispondono a mandanti esteri. I paesi del Golfo alimentano la guerra ed hanno a cuore non certo la democrazia che mai hanno concesso al proprio popolo ma la realizzazione di mire egemoniche sulla Siria. Il motore sono tali mire politiche e il settarismo religioso e non i fattori elencati dalla lista di pseudo-pacifisti.

Si obietterà che nella lettera non è criticato l’appello della rimozione delle sanzioni ma è evidente che le due misure sono interdipendenti , tese entrambe verso la stessa direzione tenuto conto anche dell’attuale situazione.

E’ indiscutibile che a tema dell’iniziativa parlamentare c’è la cessazione della sofferenza del popolo siriano e non la prosecuzione della ‘dinastia di Bashar al Assad’. Innumerevoli personaggi a vario titolo ed a vario livello oggi vogliono decidere a priori il futuro dei siriani estromettendoli così da un giudizio storico che solo loro hanno il diritto di esprimere. Tutti voglio tutelare il popolo e vogliono agire in nome del popolo: non è forse questa una dittatura ancora più feroce , ben più superiore di quella che si addita come l’origine di tutti i mali per l Siria?

Non sfugge che le argomentazioni portate a sotegno della propria critica sono le stesse della retorica comunemente utilizzata dall’Arabia Saudita, dal Qatar e dalla Turchia.
E’ la stessa retorica ‘umanitaria’ anti-Saddam Hussein e anti-Gheddafi che ha portato l’Iraq e la Libia nell’abisso.

E’ anacronistico oggi portare avanti ancora le argomentazioni della ‘rivolta di popolo’ oggi ampiamente sconfessate e sorpassate dai fatti; tali tesi non sono più adottate persino dal Dipartimento di Stato Americano (vedi qui ). Ormai neanche gli USA fanno più mistero del tentativo di ‘regime change’ messo in atto in funzione anti-iraniana. Questo tentativo è stato pianificato ben molti anni prima ed è stato messo in atto facendo leva strumentalmente sul malcontento popolare e soprattutto sulla secolare divisione tra sunniti e sciiti nel mondo arabo.

In definitiva una lettera aperta che se voleva dimostrare qualcosa c’è riuscita ed è solo la propria palese malafede, altrimenti i latori avrebbero appreso dalla cronaca, ‘esperti ‘ quali dicono di essere, che a già da inizio 2012 tutte le riforme richieste dall’opposizione sono state attuate e che in seguito, tutte le possibilità di composizione del conflitto non sono state vanificate da Assad ma sono state scansate dalla cosidetta ‘ribellione’ democratica rappresentata dalle monarchie assolutistiche del Golfo.

Qui si tratta di giudicare se è ammissibile ridurre un paese nello stato in cui versa la Siria oggi e se il rifiuto di una dittatura può giustificare l’obrobrio e l’imbarbarimento cui si è giunti.
Qui si tratta di giudicare se è ammissibile il volume di armi forniti dall’Occidente con annessi finanziamenti e l’afflusso di foreign fighters che sono arrivati in Siria da tutto il mondo. Qui si deve giudicare e giustificare o meno una proxy war . Nient’altro: se non la si giustifica, le opzioni si scelgono sempre tra quelle disponibili. Dicano loro quali sono le loro.

Ultimo punto: assenza di argomentazioni. La ‘lettera aperta’ cita come documenti a riprova dei crimini commessi dal regime siriano genericamente quelli ”delle agenzie dell’O.N.U., da Amnesty International, da Human Rights Watch e da innumerevoli altre organizzazioni per i diritti umani ”. Orbene la sola Onlus citata dai media sino ad oggi è stata l’Osservatorio siriano per i diritti umani ‘ che è diretta espressione dei ribelli e quindi non può essere considerata come una fonte attendibile.

Se vogliono riferirsi alle prime fasi del conflitto, leggano i firmatari della ‘lettera aperta’ invece la relazione della missione della Lega Araba (ritirata inspiegabilemente all’inzio del 2012 quando stava dando i primi risultati sperati) .

Il compito primario della delegazione era la “protezione dei cittadini” e trovare un accordo con il governo siriano per “porre fine agli atti di violenza” ed ottenere “ il rilascio dei fermati e il ritiro dei militari dalle città e dalle zone residenziali”. La guida della missione era stata affidata al gen. Mohamed Ahmad al-Dabi, qatariota.

Che cosa dice lo ‘sconosciuto’ documento prodotto dagli osservatori? Ne diamo un breve cenno: il rapporto innanzitutto riferisce che la missione ha raggiunto tutte le principali città e distretti del Paese. Esso rivela di atti di violenza perpetrati da forze governative e scambi di fuoco con elementi armati a Homs e Hama. Tuttavia, dopo la mediazione della missione, è stato ottenuto il ritiro dell’esercito dalle città. In seguito, è stato possibile realizzare con l’opposizione “un ampio dibattito per quanto riguarda l’offerta del Governo siriano”.

Vengono descritti privazioni,  disagi e  atti di violenza inlitti da parte delle forze governative alla polazione ma anche dalla parte opposta che i ribelli hanno compiuto sabotaggi sulle infrastrutture e rapimenti di civili. Dopo trattative parallele con gli oppositori e con le forze di sicurezza governative, la missione è riuscita a ripristinare i rifornimenti alla cittadinanza, a ottenere il rilascio di numerosi detenuti in mano ai governativi e la reciproca restituzione dei corpi dei caduti. Queste concessioni e la presenza degli osservatori hanno contribuito a rendere la “ situazione considerevolmente più calma su entrambe le parti in campo”.

Gli osservatori hanno constatato il perdurare degli scontri: “A Dera’a e Homs, la missione ha visto gruppi armati commettere atti di violenza contro le forze governative, causando morti e feriti nelle loro file”. Il rapporto precisa: “In certe situazioni, le forze governative hanno risposto agli attacchi condotti con forza contro di loro”. Risulta che le violenze provengono da entrambe le parti in conflitto: “ A Homs, Hama e Idlib, le missioni degli osservatori hanno assistito ad atti di violenza commessi contro Forze governative e civili, che hanno causato diversi morti e feriti”. Gli insorti hanno effettuato numerosi sabotaggi e attentati contro treni, autobus civili, veicoli che portavano gasolio, contro la polizia, la stampa e le condotte petrolifere. Numerose segnalazioni ricevute dagli oppositori di esplosioni o violenze in diverse località si sono rivelate false, “quando gli osservatori sono andati in quei luoghi, hanno scoperto che quei rapporti erano infondati”.

Il rapporto ha denunciato che “i media hanno esagerato la natura degli incidenti, il numero di persone uccise in quegli incidenti e le proteste in alcune città”. Essi hanno distorto la realtà sul campo e diffuso per tutto l’arco del tempo notizie che hanno screditato l’opera degli osservatori: “La missione ha affrontato difficoltà sia da parte dei fedelissimi del governo sia dell’opposizione”, tuttavia questo fatto “non ha comunque influenzato il nostro lavoro o il pieno monitoraggio su tutto il paese”.

La missione, iniziata il 27 dicembre 2011, viene ritirata il 19 gennaio 2012: per “l’aumento delle violenze” si giustificherà la Lega Araba, dimenticando che è proprio questo il motivo per cui era previsto che la missione restasse.

Era stabilito nel protocollo interno preparato dalla stessa Lega Araba: esso prevedeva che in mancanza del raggiungimento dei risultati desiderati, la durata della missione sarebbe stata estesa. Sta di fatto contrariamente a queste evidenze, gli osservatori vengono ritirati nonostante si legga nel rapporto che “la missione ha ricevuto richieste dai sostenitori dell’opposizione a Homs e Deraa affinché rimanga sul luogo e non parta” .

Il resto lo conosciamo dalla cronaca, il conflitto riprenderà vigore e la popolazione civile pagherà duramente. Quella missione di ‘peace keeping’ che in soli ventitre giorni era riuscita a ristabilire un clima costruttivo , che aveva ottenuto il ritiro dei militari, la liberazione dei prigionieri, la distribuzione di aiuti alla popolazione, ma è stata giudicata inutile. Come oggi l’iniziativa dei parlamentari del M5S.

Il resto è cronaca. dopo un mese avviene il veto di Russia e Cina posto per il timore di un intervento militare: da allora sarà l’intervento militare il solo obiettivo degli ‘amici della Siria’. E visto che i ‘moderati’ non riuscivano ad arivare a Damasco , gli  ‘amici della Siria’ passarono il compito di completare l’opera alle fomazioni di al Qaeda.

La diplomazia da allora sarà inesistente se non per spingere alla guerra: l’inutilità di ogni passo si deciderà da allora prima che il passo si compia

Insomma è con questo modo di pensare e con questa volontà pervasiva di ‘farla scontare al regime’ che si alimenterà e si alimenta la guerra.

Se c’è una cosa di cui inorridire è questa  guerra che per le motivazioni spregiudicate di un progetto politico e settario di taluni, ha giustificato la distruzione completa di un popolo,  la sottrazione sistematica di ogni diritto fino ad arrivare  anche alla giustificazione di ISIS come ‘utile strumento’.

Di fronte ad un progetto così infame e sanguinario persino un dittatore ha avuto l’opportunità di diventare un gigante.

Vietato Parlare
[su_testimonial]alcuni documenti utili e testimonianze correlate ai primi momenti della rivolta:[/su_testimonial]

1) testimonianza di mons. Nazaro: La primavera siriana dai prodromi al Califfato

2) ancora sui prodromi della rivolta http://www.vietatoparlare.it/siria-daara-marzo-2011-la-favola-della-rivoluzione-tradita/

3) riforma costituzionale siriana: http://www.vietatoparlare.it/costituzione-della-repubblica-araba-di-siria/

4)  sull’utilizzo politico delle Ong vedi anche : http://english.al-akhbar.com/content/us-army-manual-details-plan-co-opt-ngos

5) a marzo 2010 per l’Italia ‘La Siria esempio di laicità dello stato’: http://www.vietatoparlare.it/siria-napolitano-ottimi-rapporti-con-litalia-ed-esempio-di-laicita-dello-stato/

6) un appello denuncia sulle sanzioni presentato anche da un gruppo di parlamentari al governo tedesco: un appello-denuncia al governo tedesco: “Basta affamare il popolo siriano. Sì alla pace”. Il documento riprende il contenuto delle sanzioni, che si può leggere consultando il factsheet dell’Ue “The European Union and Syria” (doc. 131018/01 del  5 febbraio 2015).

[su_highlight]nota: nella foto  il gruppo salafita Aḥrār al-Shām che coopera con l’Esercito Siriano Libero e altri gruppi ribelli  laici in posa di vittoria con al Nusra (al Qaeda) ad Idlib  [/su_highlight]

 

[su_heading style=”modern-2-blue” size=”15″]SE ANCORA NON BASTASSE: RIPASSARE FA BENE ALLA MEMORIA – I FATTI DEI PRIMI SEI MESI [/su_heading]

Da tempo la natura armata dell’opposizione siriana è nota a tutti, anche se qualcuno (o forse tanti) si ostinano a parlare di “manifestanti a mani nude repressi dal regime”. Ma soprattutto, quel che si continua a ripetere, è che “nei primi mesi, fino a ottobre, la rivolta era assolutamente pacifica”. Questa rassegna di notizie omesse dimostra che fin dall’inizio fra le fila dei rivoltosi ci sono stati gruppi armati. Questo ha scatenato la guerra.

24/2: La pagina Facebook a sostegno della “rivoluzione” siriana (Syrian Revolution 2011), aperta a fine gennaio e fomentatrice di odio verso il governo, scrive “il nostro appuntamento è il 15 marzo”.

25/2: La pagina arriva a 25mila fan in un giorno. (AFP)

8/3: In Italia arriva la notizia, diffusa dalla libanese Samir Kassir Foundation, di un arresto a fine febbraio di alcuni bambini di Daraa. Voci sostengono, senza tuttavia riportare alcuna prova fotografica, che le autorità hanno strappato loro le unghie e violentato alcuni. La notizia si susseguirà su molti siti e media, senza mai arrivare a un’unica versione “ufficiale” (di volta in volta, infatti, variano ora il numero dei giovani ora 10 ora 18 ora 25, e le loro età, talvolta tra i 9 e i 10 anni, talaltra tra i 10 e i 14 fino ad arrivare tra i 13 e i 16 anni).

17-18/3: Primi giorni di manifestazioni a Daraa a chiusura dei quali si segnalano 7 morti tra le forze dell’ordine e 4 tra i manifestanti. Sui nostri media non si parlerà dei primi 7 morti, ma lo racconta una fonte israeliana:  http: //www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/143026#.UKlBx-MSUqA

18/3: Manifestazioni a Daraa con danni a edifici pubblici e privati.

19/3: Secondo fonti all’interno del canale Orient Tv con sede a Dubai un certo numero di redattori e capi dipartimento hanno presentato le proprie dimissioni lamentando la mala gestione del canale e invitando il responsabile, Ghassan Abboud, a scusarsi con il popolo siriano per la campagna di parte e non professionali sulla Siria. –  Formazione di una commissione di inchiesta sui fatti di Daraa.

23/3: Il governo siriano dichiara di possedere prove del coinvolgimento giordano nell’incitamento alla sovversione e alla distruzione di proprietà pubbliche a Daraa. – Un gruppo armato attacca alcuni medici su un’ambulanza a Daraa:  ucciso un medico e un paramedico.

24/3: al-Arabiya annuncia l’incendio al palazzo di giustizia di Daraa ore prima che accada! -Manifestazioni contro campagna mediatica http: //www.youtube.com/watch?v=GA26i9P-vm0 (uccisione medico, ritrovamenti armi e denaro, sms da israele per invitare alle manifestazioni).

27/3: Trovato ucciso a Latakia quello che viene descritto come uno dei capi della sedizione e di finanzieri ed è di nazionalità giordana ed era stato trovato nella sua borsa una grande quantità di dollari, banconote siriane e pistola e due Adoaat granate. – Circolano voci – false – che l’acqua di Mazzeh (Damasco) sia avvelenata; segnalati movimenti sospetti nel quartiere e un gruppo armato nelle campagne di Lattakia che spara contro cittadini. – 300 arresti a Lattakia, molti non siriani ma libanesi, iracheni, giordani, uno statunitense. – 10 tra agenti e cittadini uccisi a Lattakia da elementi armati.

28/3: A Daraa si sono formati comitati popolari per la protezione della popolazione e si è dato il via a una raccolta fondi per il restauro degli edifici bruciati. Avviato anche, da parte degli anziani, il lavoro di riconciliazione. – Confiscate 7 barche cariche di armi arrivate dal Libano. – Bashar al-Assad ha ricevuto le chiamate dei rappresentanti di Kuwait, Bahrain, Iraq e Qatar che hanno espresso la loro solidarietà e vicinanza alla Siria di fronte alla congiura. – Manifestanti egiziani (tra organizzatori della primavera in Egitto) arrestati in Siria

29/3: Manifestazioni pro-governo in piazza in diverse città siriane! -Il governo si dimette.

30/3: Discorso di Assad:  Noi siamo con la riforma, ma non possiamo stare con sedizione; sedizione pilotata da tv e internet, ma domata; pacchetto di riforme in lavorazione, ma serve il giusto tempo. – Haytham Manna dell’opposizione in un discorso sostiene che gli abitanti di Daraa hanno rifiutato l’offerta di imbracciare le armi, ma non dice da chi è arrivata questa proposta.

31/3: Avvio commissione giudiziaria per indagare gli eventi di Daraa e Lattakia. – Gli USA invitano i propri cittadini a lasciare la Siria.

1/4: Fermati 2 gruppi armati in periferia di Damasco.

4/4: Qaradawi invita alla sedizione in Siria.

8/4: 19 uccisi e 75 feriti tra le forze di sicurezza per mano di armati. – Spari indiscriminati da parte di uomini in motocicletta contro i civili a Bab Amr (Homs).

10/4: 250 militari di rinforzo uccisi in Siria da armati a Daraa e Homs; 16 colpiti tra forze di sicurezza a Banias.

11/4: Tre milioni di dollari da Khaddam per creare il caos in Banias.

12/4: Video con cecchini:  http: //www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=7ip73ByUhAA

13/4: Arrestato un cecchino con armi e dollari proveniente da Libano che ha confessato.-Televisione siriana presenta confessione di una “cellula terroristica” con armi e denaro da parte di terzi. Uno dei membri della cellula rivela che le armi e dispositivi di comunicazione erano provenienti dal Libano e che la Fratellanza Musulmana erano dietro l’organizzazione (Addounia). – 1 morto e 11 feriti tra le forze dell’ordine in un agguato a Homs.

14/4: Un numero con prefisso di Arabia Saudita chiama i cittadini siriani per convincerli ad uscire nelle manifestazioni del venerdì. – Una famiglia viene uccisa da cecchini mascherati. – Emesso un decreto per formare nuovo governo.

17/4: Fermato un camion carico di armi al confine iracheno.

18/4: Oltre 50 elementi delle forze di sicurezza uccisi nel corso delle proteste pacifiche. – Morti civili e forze dell’ordine per mano di armati a Homs.

19/4: Tentato assalto a 2 stazioni di polizia a Homs.

21/4: Il governo decreta la fine dello stato di emergenza e il permesso di manifestazioni di piazza purché pacifiche e autorizzate.

22/4: Uccisi due poliziotti e feriti 11, tra cui due ufficiali, per mano dei gruppi armati criminali.

23/4: Dimissioni di Ghassan ben Jeddo da al-Jazeera a causa della propaganda antisiriana della rete.

24/4: 286 poliziotti sono stati feriti armati attacchi criminali gruppi dall’inizio degli eventi.

25/4: A Daraa arrestati terroristi islamisti – 15 militari uccisi a Daraa. – Video con alcuni crimini delle bande armate:  http: //www.youtube.com/watch?v=ROgrLt9B9l0

26/4: 6 militari uccisi a Daraa.

28/4: Wikileaks dimostra come gli USA abbiano segretamente sostenuto i gruppi armati di opposizione (fonte Washington post)

29/4: Intervista di RT alla giornalista russa Anhar Kochneva sulla situazione siriana:  https: //rt.com/news/syria-lies-interview/ – Sui giornalisti che si sono dimessi da al-Jazeera:  http: //www.youtube.com/watch?v=VcIfJWH_eCE&feature=channel_video_title

1/5: 500 armati arrestati a Daraa. – L’Iran decide di vendere il suo petrolio in lire siriane per non farne cadere il valore.

2/5: Intellettuali siriani uniti contro l’attacco programmato alla Siria.

3/5: Ibrahim Nayef al-Masalmeh, un membro di un gruppo estremista terroristico di Daraa, rivela che le attività dei gruppi armati della città “è iniziato quando le forze di sicurezza ha cominciato il ritiro da Daraa”; che lui e Yasser al-Mahamid, un altro membro del gruppo terroristico, hanno distribuito 20 fucili e munizioni per le persone, per non parlare delle enormi quantità di denaro ricevuto; che i gruppi armati durante la notte fanno la guardia con bastoni e alcune persone hanno portato i loro armi dalle loro case. – Al-Masalmeh ha aggiunto che il numero dei membri di questi gruppi è di circa 200 persone, sottolineando che quando l’esercito è entrato nella città hanno sparato contro i soldati e che hanno ricevuto anche la benedizione dello Sheikh Ahmad al-Saiyasneh:  “Se questo è ciò che si vuole, che Dio vi protegga”. – http: //www.youtube.com/watch?v=J6GoakQBp0s – Dichiarazioni del vescovo di Aleppo Audo:  http: //www.terrasanta.net/tsx/articolo.jsp?wi_number=3038&wi_codseq=++++++&language=it

6/5: Il giornale saudita al-Riyadh parla del complotto in corso contro la Siria. – 10 elementi delle forze dell’ordine uccisi a Homs.

7/5: Funerale di 11 elementi delle forze dell’ordine a Homs. – Centinaia di uomini armati assaltano il palazzo del governatore e la sede radiotelevisiva di Hama.

8/5: Zakaraiya Mitleq, 25 anni, della zona di Homs racconta di essere stato assunto come testimone oculare per comparire su alcuni canali satellitari, falsificare i fatti e fabbricare storie e notizie al fine di distorcere la verità sulla Siria. – Il direttore del Centro Studi Americani e arabi a Washington, Mounzer Suleiman, dichiara che gli Stati Uniti non sono interessati alla libertà in Siria, ma al ruolo del Paese nell’ambito della politica regionale. – Centinaia di giovani a Tartous hanno bruciato più di 5000 card di sottoscrizione dei canali sportivi di al-Jazeera in risposta alla copertura della rete degli eventi in Siria.

9/5: Arrestati sono stati rilasciati dal ministero dell’interno in seguito a un’amnistia.

10/5: L’opposizione siriana all’estero invia un appello a “Israele” affinché intervenga in Siria: http: //news.almostachar.com/?p=793  – Un certo numero di agenti dell’intelligence israeliana e forze di sicurezza libanesi sono stati arrestati nella città siriana di Banias, (quotidiano kuwaitiano Al-Anbaa).

11/5: La Reuters si scusa pubblicamente per aver fornito immagini di proteste in Libano come se si trattasse della Siria.

13/5: 3.713 persone sono state fino a questo momento rilasciate dopo essere state coinvolte in disordini a seguito di pentimento e resa. – La giornalista siriana Zeina Yazaji ha confermato le sue dimissioni dal canale satellite al-Arabiya. – L’ambasciata in Gran Bretagna nega l’arrivo a Londra di Asma al-Assad, contrariamente alle voci in circolazione. – Avvio del dialogo nazionale.

15/5: 6710 sono finora i coinvolti in questa crisi che si sono spontaneamente consegnati alle autorità.

22/5: A Homs manifestanti hanno attaccato la stazione dei vigili del fuoco e rotto le finestre dei pompieri; si sono registrati infortuni.

27/5: Auto entrando dalla Turchia portava vari tipi di armi in Siria, i doganieri di bordo confiscato le armi e arrestato le persone coinvolte (Raqqa) – 7 Membri di sicurezza e polizia feriti in attacchi di manifestanti a Deir Ez-Zor. – Ucciso Nidal Ali Jannoud, contadino alauita di Banias. Diventerà uno dei simboli dei morti innocenti di questi mesi.http: //www.youtube.com/watch?v=JyMtQS96RHc

28/5: Nove tra civili e poliziotti uccisi per mano di gruppi armati. – Homs:  Uomini armati hanno aperto il fuoco contro la stazione di polizia, in zona Albayada.

29/5: 4 persone compreso un funzionario, sono state uccise e 14 feriti per mano di gruppi armati a Talbiseh, Homs.

30/5: Il governo siriano ha terminato il lavori della commissioni elettorale e ha messo online il disegno di legge della riforma elettorale per la consultazione pubblica e per ascoltare le opinioni del popolo siriano. www.youropinion.gov.sy

31/5: Il direttore del Centro Internazionale di studi strategici libanese Rafik Nasrallah:  Il piano per la Siria è chiaro, creare diversi piccoli stati uno sunnita, uno sciita e uno druso. Se i salafiti controllassero la Siria circa 500 mila cristiani sarebbero costretti a rifugiarsi in Libano. Questa la logica salafita che non accetta neanche il musulmano moderato e non permetterebbe una zona cristiana.http: //www.tayyar.org/Tayyar/News/PoliticalNews/ar-LB/rafic-nasralah-pb-685143483.htm

2/6: Il presidente siriano Assad ha emesso un decreto per la formazione di un ente incaricato di metter le basi per il dialogo nazionale e di definire gli strumenti e la tempistica del suo lavoro. Il nuovo ente è formato dal vice presidente Faruq Sharaa e da altri otto tra membri dei vertici del Baath e figure indipendenti. – La commissione speciale inizia i lavori per la riforma della comunicazione e stampa in Siria, composta da esperti e personaggi pubblici e indipendenti, tra loro risultano personaggi di spicco dell’opposizione siriana come lo scirttore Michel Kilo, l’esperto Hussain al Audat, e l’economista Aref Dalila. – Il Presidente siriano che aveva ricevuto la famiglia di Hamza al-Khatib ragazzo ucciso negli scontri a Daraa, ha ordinato di avviare una indagine per verificare i fatti, quanto emerge è molto diverso dalla versione arrivata a noi. per approfondimenti sulla vicenda: http: //www.informarexresistere.fr/2012/11/12/i-media-occidentali-ed-arabi-rendono-onore-agli-stupratori-ed-ignorano-le-vere-vittime-innocenti/#axzz2Cg9TDVPw – Damasco sequestra armi al confine turco.

4/6: Il Presidente Assad ha invitato ad un incontro 12 dei leader dei partiti curdi in Siria per discutere con loro la situazione interna.http: //www.shukumaku.com/Default.php?id=28261

5/6: Il Primo Ministro siriano annuncia una commissione nazionale per riformare e preparare una nuova legge sui partiti politici in Siria.http: //www.syria-news.com/readnews.php?sy_seq=133443

6/6: 40 agenti uccisi in un’imboscata a Jisr al-Shougur.

7/6: I gruppi armati hanno attaccato una base militare uccidendo 82 agenti di polizia, massacrando altri 37 insieme alle loro famiglie, e diversi corpi sono stati mutilati a Jisr al-Shougur. http: //www.dp-news.com/pages/detail.aspx?articleid=86158 – Diffusa falsa notizia delle dimissioni dell’ambasciatrice siriana a Parigi, subito smentite. Primo grande scandalo sulle informazioni manipolate. http: //www.youtube.com/watch?v=P0LH4e-kTqM – Testimonianza diretta di un abitante di Deraa:  http: //www.facebook.com/notes/fr%C3%A9d%C3%A9ric-maiziere/syrie-la-propagande-de-guerre-des-mediamenteurs-manipulateurs-sionistes-occident/164951140233697

8/6: I gruppi armati mentre aprono il fuoco a manifestanti a favore del governo e contro il terrorismo nella zona vicino Idlib. (il video è stato rimosso da Youtube!!!)

9/6: Il canale tedesco ZDF si scusa perchè i filmati mandati in onda su repressione in Siria, consegnanti a loro da una donna che dice di essere scappata dalla Siria, sono risultati falsi, e probabilmente sono girati in Iraq. (video rimosso da Youtube!!) – ABC chiede scusa, per i filmati mandati in onda da tutti le reti tv compresa la RAI , perché erano del 2008 riprendono l’esercito libanese nel nord del Libano. http: //www.youtube.com/watch?v=LiR0Ht4Vztg&feature=player_embedded – Lo stesso per France2:  http: //friday-lunch-club.blogspot.it/2011/05/france2-reuters-apologizes-for-having.html – La famosa giornalista iraniana americana PARAVAZ di Al Jazeera è stata respinta al confine il 1/05 e non è mai entrata in Siria perchè aveva un visto turistico, mentre aveva con se attrezzature di lavoro. Per una settimana la Siria è stata accusata di averla rapita da Al Jazeera come dai mass media italiani.- Al Jazeera manda in onda un video sulle manifestazioni in Siria palesemente fasullo, dove si vede una bara “volante”: http: //www.youtube.com/watch?v=6G4JqmrTtiM&feature=player_embedded – Sale a 120 il numero dei militari uccisi dai ribelli. – Emerge lo scandalo della falsa blogger Amina (non donna siriana perseguitata, ma uomo statunitense).

13/6: Alla presenza di 20 giornalisti di varia provenienza, viene scoperta una fossa comune a Jisr al-Shougur con corpi delle forze dell’ordine mutilati dai terroristi, indicata da alcuni di loro catturati dai militari. Skytg24 accuserà l’esercito siriano di questo crimine. – Canale tv Addounia:  In una telefonata da Londra, Rihab ha riferito che i manifestanti pro-Alassad occasionalmente sono stati aggrediti, minacciati di morte e feriti da avversari durante le dimostrazioni davanti all’ambasciata siriana a Londra.

14/6: La testimonianza di Mohmammad Saiid Hamadi, rapito, torturato e minacciato di morte da gruppi armati solo perchè colpevole di aver invitato al dialogo serio tra persone di diverse opinioni e tendenze politiche in Maarat al-Numan. – Il padre del piccolo Hamza Abdullah Balleh dichiara che il figlio è morto a seguito di un incidente stradale a Douma e non è stato ucciso per mano delle forze di sicurezza come è stato dichiarato dai sediziosi.

15/6: Nell’ambito delle iniziative a sostegno del governo, milioni di giovani siriani hanno innalzato una bandiera siriana in pieno centro di Damasco di 2300m X 81m (http: //www.youtube.com/watch?v=UU1utNLbzz8 http: //www.youtube.com/watch?v=j3zS4zl84Fg). La notizia è completamente ignorata dai nostri media. – Intervista arcivescovo siro-cattolico di Damasco:  http: //www.agensir.it/pls/sir/v3_s2doc_a.a_autentication?target=3&tema=Anticipazioni&oggetto=218857&rifi=guest&rifp=guest

17/6: L’agenzia d’informazione turca ANN pubblica per la prima volta alcune foto dei gruppi armati appartenenti ai Fratelli Mussulmani che combattono contro l’esercito siriano al Nord della Siria nella zona di confine. – Viene diffuso il video di uno sheik di Daraa che incita all’odio religioso per fomentare le divisioni. http: //www.dailymotion.com/video/xjcxuo_a-fundamentalist-shaikh-in-daraa-attacking-the-other-sects-in-his-speech_news – Homs:  i manifestanti hanno bruciato vetture, tentato di assalire la sede del Governatorato e l’Ospedale cittadino, causando la morte di un agente e il ferimento di 20 persone. http: //www.syria-news.com/bnews/node/128 – Un video che offre un retroscena (e un’implicita spiegazione) all’origine degli spari spesso presenti nei video che mostrano le manifestazioni siriane:  http: //www.youtube.com/watch?v=1ph8kvEdoek&feature=youtu.be – Hilary Clinton, in un suo articolo sul blog ufficiale del Dipartimento di Stato americano, scrive “E’ vero che alcuni soldati siriani sono stati uccisi e anche noi ci rammarichiamo per la perdita di quelle vite umane”.

21/6: Ecco le cifre – secondo fonti ufficiali -sulle presenze nelle manifestazioni siriane di oggi:  9.365.000 è il numero totale dei manifestanti che oggi hanno voluto sostenere Bashar Al-Assad e il suo programma di riforme. – Nel dettaglio:  Damasco: 1.900.000; Aleppo:  2.100.000; Lattakia:  950.000; Tartous: 1.100.000; Homs: 1.300.000; Hama, 150.000; Deraa:  65.000; Hasaka:  600.000; Deir ez-Zor: 200.000; Alraqa : 450.000; Sweda:  550.000. http: //www.megachip.info/tematiche/guerra-e-verita/6364-milioni-con-assad-perche.html

23/6: La tv siriana spiega che telefoni satellitari, computer e macchine fotografiche sono state contrabbandate in Siria con l’intenzione di fabbricare e diffondere notizie bugie per i media riguardo le proteste in Siria. (http: //www.dailymotion.com/video/xjgthj_paltalk-leaks-expose-conspiracy-against-syria-part-1_news) – Le dichiarazioni dello sheik Adnan Arrour, che, non è ormai più un mistero per nessuno, svolge un ruolo importante nel tentativo di fomentare conflitti settari in Siria, incitando alle uccisioni (in particolare di bambini) e ai disordini, per poi gettare le colpe su militari e Governo allo scopo di persuadere l’opinione pubblica che la soluzione migliore per la Siria sia la caduta del regime. (http: //www.shukumaku.com/Content.php?id=29055) – Un video di France24 – notoriamente ostile al Governo siriano – che mostra le condizioni dei campi profughi in Turchia:  simili a carceri e interdetti ai giornalisti. http: //www.youtube.com/watch?v=hUP9obBUQWI http: //www.planetenonviolence.org/La-Manipulation-Humanitaire-Des-Evenements-Syriens-Par-La-Turquie-Sera-T-Elle-L-Etincelle-Embrasant-Tout-Le-Moyen-Orient_a2448.html – Testimonianza dalla Siria http: //www.michelcollon.info/Temoignage-Ce-qui-se-passe-en.html?lang=fr – Servizio della CNN a Damasco http: //www.youtube.com/watch?v=RRbtygLyhLo

24/6: Robert Ford, in un’intervista ad Al-Arabiya, si lascia scappare l’affermazione che l’attacco armato a Jisr Al-Shougur era certamente ben preparato e realizzato da professionisti, facendo così crollare la teoria USA dei manifestanti pacifici e aprendo uno spiraglio – forse – per un giro di vite dell’opinione pubblica http: //www.infosyrie.fr/focus/lambassadeur-americain-en-syrie-reconnait-lexistence-de-groupes-armes/ – Video con falsi:  http: //www.youtube.com/watch?v=DX64FLP0aPY

26/6: Il Sunday Times di oggi parla di gruppi armati presenti in Siria in lotta contro le forze governative:  “militanti islamici pesantemente armati hanno aperto il fuoco contro le forze di sicurezza siriane in almeno quattro città”. Il quotidiano continua con le testimonianze del loro corrispondente, dei discorsi dei radicali del clero in Arabia Saudita che chiedono una jihad contro la Siria e di un dissidente pentito. http: //www.shukumaku.com/Content.php?id=29178 – La tv siriana ha mandato in onda le dichiarazioni di Mohannad Zogheib, membro di un gruppo armato terroristico, che ha confessato di essere tra i responsabili delle proteste nell’area di Bab Amro a Homs commettendo efferati massacri contro i membri dell’esercito e delle forze di sicurezza.

27/6: La sala conferenze dell’Hotel Semiramis di Damasco ospiterà un incontro di lavoro tra dissidenti e “cittadini indipendenti da partiti politici” che discuteranno della situazione attuale, del modo sicuro e pacifico di transizione verso la democrazia dello stato civile e del loro ruolo attivo. L’incontro, del quale sono stati informati autorità e media, produrrà una dichiarazione sulla posizione della comunità. Protagonisti 200 esponenti della cultura siriana, presenti, tra gli altri, Michel Kilo, Louay Hussein, Fayez Sara, regista Mohammad Malas, artista Abbas Al Nouri, artista Felda castoro, artista Louise Abdul Karim, Shawki Baghdadi, Akram Antaki, Ibrahim Yakhour, Mamoun al-Bunni, Fouad Humera, un gruppo di intellettuali e militanti nella società siriana. Tra le prime dichiarazioni, quella del regista Nabil al Maelh, che dice che “L’opposizione dovrebbe essere nel rispetto delle istituzioni e non chiederò la caduta del regime finchè è aperto ai cambiamenti”. (http: //www.shukumaku.com/Content.php?id=29177)

28/6: Bouthiana Shaaban, consigliere politico del presidente Bashar al-Assad, ha dichiarato che il governo siriano è pronto ad accettare le riforme e la transizione verso la democrazia. Ha detto, inoltre, che esistono gruppi armati organizzati nell’opposizione, probabilmente estremisti religiosi, che devono essere isolati per assicurare un reale dialogo nazionale, nessun problema, invece, per le manifestazioni pacifiche.

29/6: Il Sunday times sui ribelli armati http: //www.infosyrie.fr/decryptage/hala-jaber-du-sunday-times-oui-il-y-a-des-a-des-terroristes-islamistes-en-syrie/

30/6: Il Presidente siriano e la moglie, a sorpresa, si sono presentati ad aiutare i giovani ad arrotolare la grande bandiera a Damasco, dimostrando di poter ancora contare sull’affetto della popolazione e dissipando le voci circa una fuga della first lady.http: //www.youtube.com/watch?v=IOEDKqbhLMQ&feature=share http: //www.youtube.com/watch?v=k8z20s1zfmg&feature=share

3/7: Ancora ribelli armati https: //www.facebook.com/photo.php?v=2037799315937 -Lo sheik Imran Hosein descrive l’attuale situazione nel Medio oriente in un video … del 2003! https: //www.youtube.com/watch?v=09jr9TN6DMU&feature=player_embedded#!

6/7: http: //www.megachip.info/tematiche/guerra-e-verita/6439-vietato-pubblicare-notizie.html -Il giornalista televisivo siriano Waiel Awwad (Al-Arabiya), in questo articolo della scorsa settimana denuncia la totale parzialità dei media sulla situazione siriana:  “per mesi, mentre i media internazionali hanno acriticamente pubblicato storie sensazionali… i siriani hanno cercato di raccontare al mondo una storia completamente diversa”. http: //www.domain-b.com/economy/worldeconomy/20110706_demonisation.html

7/7: Nuova legge sui media:  91 articoli sui diritti e doveri dei media, sulla libertà di stampa e di accesso alle notizie, oltre che tutela per i giornalisti e liberalizzazione delle licenze.

8/7: Ecco un confronto tra le immagini trasmesse da al-Jazeera sulle presunte manifestazioni di oggi ad Hama con quelle in diretta di Sham Tv. http: //www.youtube.com/watch?v=UQeF2AoO-R4

10/7: Oggi a Damasco si è tenuta la riunione consultiva per il dialogo nazionale che ha visto la partecipazione di politici, partiti indipendenti, esponenti dell’opposizione, del mondo accademico e giovani attivisti in vista della creazione di una nuova pagina della storia siriana: “una società pluralista e uno stato democratico dove i cittadini sono uguali e possano partecipare alla formazione del futuro della loro patria”.

11/7: Il dialogo a Damasco:  http: //www.asianews.it/notizie-it/Damasco: -tentativi-di-dialogo-governo-opposizione,-ma-la-polizia-continua-a-sparare-22062.html

12/7: Lina Zahreddine, presentatrice che ha lavorato 8 anni per Al-Jazeera, dopo esserci licenziata condanna la perdita di credibilità e professionalità dell’emittente per le sue posizione di propaganda contro il regime siriano e di deliberata copertura del massacro di Jisr al Shougur.

13/7: Incendiato l’oleodotto di Deir ez-Zor per mano dei gruppi armati.

14/7: Una giornalista di Al Safir ha visitato la città di Hama:  le minoranze religiose sono fuggite, la città è controllata dai Fratelli Musulmani, la gente gira armata, ad ogni angolo si respira un clima misto di odio e timore.

16/7: Slogan settari dei manifestanti in Siria:  in questo video, che presenta qualche immagine cruda, gli oppositori del regime, sull’esempio di Adnan Arrour fomentatore da tempo dell’odio interreligioso nel Paese, gridano slogan contro gli alawiti, l’Iran ed Hezbollah… http: //www.youtube.com/watch?v=TWOBZ3vXYG4&bpctr=1351867415 – Chi si nasconde dietro la crisi siriana:  http: //www.maskofzion.com/2011/07/syria-zionist-mobilization-kicks-into.html

17/7: A proposito dei numeri dei partecipanti alle manifestazioni http: //www.michelcollon.info/Syrie-un-million-de-manifestants.html?lang=fr – Manipolazioni mediatiche:  analisi di un esemplare http: //www.megachip.info/tematiche/guerra-e-verita/6489-un-video-manipolato-e-tanti-pappagalli.html

18/7: Sugli scontri che hanno interessato Homs sabato e domenica anche le fonti dell’opposizione parlano di episodi di violenze tra sunniti e alawiti. E ora si teme un conflitto interconfessionale. http: //www.infosyrie.fr/actualite/un-depart-de-guerre-confessionnelle-a-homs/

19/7: Due testimonianze provenienti dalla Siria (quelle di una religiosa carmelitana e un medico di Aleppo) che dimostrano la volontà di alcuni gruppi armati e finanziati dall’estero per destabilizzare il Paese e non concordano con le informazioni fornite da diversi mesi dai i media occidentali. http: //eecho.fr/?p=5264 – Proseguono le iniziative a sostegno delle riforme governative:  un gruppo di 5 persone ha deciso di percorrere a piedi in nove giorni la strada da Deir Ez-Zor a Damasco, mentre un altro di 15 farà lo stesso partendo da Aleppo. – Nelle ultime 48 ore a Homs sono state uccise 15 persone dagli estremisti, così l’esercito è intervenuto con confische di armi e arresti, molti dei quali tra i rappresentanti dei Fratelli Musulmani, nel tentativo di riportare la tranquillità nella città.http: //www.syriasteps.com/?d=110&id=71570&in_main_page=1

23/7: Questa mattina, intorno alle 3.00, nei pressi di Homs il treno che collega Damasco ad Aleppo con a bordo 480 passeggeri è stato fatto deragliare proprio sopra un ponte. L’attacco terroristico, attuato manomettendo i binari, ha causato la morte del conducente, arso vivo. – La dogana ha confiscato 556 cellulari di ultima generazione e 110.000 dollari nascosti nel serbatoio d’acqua di un bus che dal Libano si dirigeva verso Aleppo. – Il predicatore Arrour invoca una jihad contro tutti gli alawiti, a partire dal presidente Al-Assad e dalla sua famiglia, e indica come fard al-ain (dovere individuale di ogni buon musulmano) colpire con ogni mezzo -anche solo con una pietra- ognuno di loro, donne e bambini compresi. (video rimosso)

25/7: Il vice presidente siriano Farouk al-Shara prosegue gli incontri con esponenti dell’opposizione in vista di una seconda conferenza alla luce delle dichiarazioni finali risultanti dalla prima del 10 luglio.

26/7: Ammar al-Darwish racconta la storia vera del suo rapimento per mano di terroristi (finora ne sono stati arrestati 200 solo a Homs). – Risultati di un sondaggio effettuato su un campione di 96.000 siriani:  tutti hanno riconosciuto la crisi della Siria, il 99% incolpa la corruzione, il 78% ha ammesso l’uso delle armi contro la sicurezza, il 96,8% riconosce che Al-Assad sta guidando una campagna di riforme, il 96% continua ad aver fiducia nel Presidente. http: //www.shukumaku.com/Content.php?id=30464 – Un nuovo attacco terroristico questa mattina ha interessato un oleodotto a Tal Kalakh nel governatorato di Homs:  un’esplosione ha provocato un buco di 15 metri e una grave perdita, che rischia di danneggiare i campi vicini e i canali di approvvigionamento.

28/7: Al-Qaeda dichiara il proprio sostegno alla “rivolta”.

29/7: In un messaggio video di 7 minuti trasmesso il 27 luglio – ma sarebbe stato registrato nel mese di giugno – il nuovo leader di al-Qaeda, Ayman al-Zawahiri, ha dato il suo pieno sostegno per l’opposizione siriana, invitando a non sostituire Bashar al-Assad con un regime filo-statunitense. Al-Zawahiri ha definito gli attivisti anti-governativi “mujaheddin” e ha condannato Assad per la laicità del suo regime.

1/8: Video girato e pubblicato dai ribelli stessi (http: //www.youtube.com/watch?v=c-dSsos2LNs ) come vanto e forza:  militari uccisi e massacrati, mentre vengono gettati nel fiume Assi a Hama (alcuni di loro sono ancora in vita). immagini sono scioccanti e feroci. – Rubate ad Hama uniformi militari.

2/8: Incendio al palazzo di giustizia di Hama.

4/8: In collegamento telefonico una studentessa di medicina da Hama, che spiega ciò che succede nella sua città. (si precisa che la ragazza è di una famiglia sunnita!) http: //www.radio24.ilsole24ore.com/player/player.php?filename=110802-luogo-lontano.mp3 – Il Consiglio di sicurezza invita i gruppi armati a non attaccare le istituzioni statali in Siria.

6/8: 5 profughi palestinesi uccisi a Yarmuk da armati su motociclette.

7/8: Ad Hama ieri i militari hanno ritrovato 13 cadaveri nel fiume ‘Asi, alcuni dei quali in avanzato stato di decomposizione, tutti avevano subito torture.

9/8: Aydilink ha pubblicato la notiza che nei campi profughi siriani in Turchia sono state violentate 400 donne ospiti e ora 250 di esse sono incinta!

10/8: Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha chiesto alla comunità internazionale di esercitare un’influenza sulla opposizione siriana affinchè possa avviare con il governo un dialogo fruttuoso sulle riforme, eliminando gli estremisti armati. – Una delegazione di 72 giornalisti e un cameraman, a rappresentanza di 37 media, ha avuto modo di visitare la città di Hama e testimoniare della presenza di bande armate e atti di sabotaggio, oltre che dell’importante ruolo svolto dall’esercito per ristabilire ordine e sicurezza in città.

11/8: Homs, intorno alle 23, un nostro vicino poliziotto, Raa’d A’Ashour, è stato fermato in via al-Hamidyye (zona Falafel Abhus) e ucciso da quattro persone armate mentre rientrava a casa, ce ne danno notizia la moglie e i suoi quattro figli.

18/8: Scoperta una fossa comune a Lattakia con 7 cadaveri ancora in corso di identificazione, le caratteristiche sono le stesse di ritrovamenti simili in altre zone del Paese (come hama e Jisr Al-Shougur) opera dei ribelli armati.

20/8: Uccisi 12 membri delle forze dell’ordine.

22/8: La delegazione dell’ONU che sta visitando il Paese a Homs è stata attaccata da persone armate, che volevano assalire la sede del governatorato in pieno centro. Due uomini della sicurezza e sei civili sono morti, i colpevoli sono poi fuggiti su una Kia Rio argento, ma sono stati arrestati nella zona di Al-Hamidyya.

23/8: Sequestrato vicino al confine con l’Iraq un gran quantitativo d’armi estremamente sofisticate nella giornata di domenica trovate su un bus proveniente da Baghdad, mentre la dogana di Homs ha trovato su un auto un gran quantitativo di cellulari di ultima generazione e 28 milioni di lire siriane. – Homs:  ogni giorno nuove notizie di rapimenti e omicidi, tra i più significativi:  14 corpi di civili con segni di torture (le modalità riconducono alle uccisioni per mano dei ribelli armati a danno di alawiti) trovati il 23/8 e 46 persone tra militari e civili appartenenti ancora una volta alle minoranze religiose torturati e uccisi in città (il 25/8).

25/8: scoperto uno scandalo:  Laylat al Qadr è una ricorrenza sacra prevista il prossimo 27 agosto al termine di Ramadan. In questa data accade ciò che vediamo con una straziante messa in scena di un bimbo massacrato in lago di sangue. Incolpando del crimine il regime siriano! La voce della presunta madre recita la data 27 agosto, ma il filmato è stato caricato su Youtube il 25/8. (video rimosso)

26/8: Al-Jazeera oggi è riuscita a raccontare dell’attacco realmente avvenuto a Duma a un edificio militare un’ora e mezza prima che accadesse e alcuni video delle manifestazioni di protesta di oggi sono in rete già da ieri. ‑ 60 persone, tutte di fede alawita, sono state liberate vicino a Bab Al-Hamidyya, si trovavano segregati in uno scantinato il cui ingresso era chiuso con dei cassonetti con evidenti segni di torture, tutti erano stati rapiti nei giorni scorsi per essere sacrificati nell’imminente festa che segna la fine del mese di Ramadan. le sostanze somministrate e le torture subite durante la prigionia li hanno resi folli.

28/8: Missione della Lega araba in Siria.

4/9: I Servizi di sicurezza in Latakia, hanno smantellato un’ordigno di 25 kg nascosto dentro un furgone di cosmetici. Il piano fallito era fa esplodere l’ordigno nella zona centrale della città nelle ore di punta. – Un ufficiale dell’esercito e altri cinque sottoufficiali sono rimasti uccisi in un attacco armato al loro convoglio a Mharde (nella zona di Hama). – Anche Haitham al Manna inizia ad affermare che l’occidente spinge la Siria verso scenari dai risvolti distruttivi, partendo dai suoi interessi personali.

6/9: Attaccato il pulmino che trasporta ingegneri che lavorano presso l’azienda petrolifera cittadina. Il bilancio attuale è di 6 feriti e 4 morti (tutti nostri conoscenti e vicini):  Hayam Al-Jamuri, Sha’han Rahaal, Nabil Wardi, Basem Mayhoub.http: //www.youtube.com/watch?v=E4XayEOzQsg&feature=youtu.be – Rapito anche Maher Blal, autista di taxi. Il fratello ci ha raccontato di essere stato contattato dai rapitori e aver sentito le grida del fratello torturato, in cambio della sua vita si chiede la liberazione di alcuni prigionieri tra le file dei ribelli. Intorno alla sua abitazione si è subito formata una folla di persone e gli animi sono molto riscaldati. la tensione è alta. – Rapimento di 6 persone in viaggio da Aleppo a Misiaf, tra cui un agente e due professori universitari.

7/9:   Un gruppo armato ha assalito la chiesa di Mar Elias per rubarne il denaro e un ospedale militare. – Liberato il figlio del generale Ghassan Mansor, trovato incatenato e con segni delle torture subite in una casa in zona Al-Hamidyya a Homs. Nel covo sono state rinvenute anche armi ed esplosivi. – Rapiti due funzionari del partito Baath.

8/9: Jacob Kallenberger, presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, ha ottenuto il permesso di visitare le carceri siriane per valutare le condizioni dei detenuti.

9/9: I due leader politici rapiti a Rastan (Homs) da gruppi armati, dopo essere stati torturati e obbligati a proclamare in video la loro opposizione al governo, sono stati liberati e ora smentiscono le falsità raccontate da alcuni media sul loro conto.- 11 agenti uccisi dalle bande armate.

10/9: Nuovo attacco armato a Homs nella notte, questa volta oggetto dell’imboscata è stato un bus assalito nei pressi della rotonda di Fakhurah. L’autista è morto e molti passeggeri sono rimasti feriti.

11/9: A Damasco, Lattakia e Daraa ha preso il via una nuova sessione del Dialogo Nazionale con diverse personalità accademiche e sociali che dovrebbero rappresentare tutti gli spettri della società, oltre che partiti politici, indipendenti e rappresentanti dell’opposizione. Fulcro degli incontri saranno le questioni politiche, economiche e dei servizi. http: //www.dp-news.com/en/detail.aspx?articleid=96262

12/9: A Homs proseguono i fermi dei ribelli armati e i ritrovamenti di armi, ma non si ferma neppure l’ondata di violenza che ha portato solo negli ultimi due giorni alla morte di oltre 20 militari; migliore la situazione nella zona di Hama, dove continuano le confessioni spontanee (sventato un possibile attentato alla centrale elettrica cittadina) e a Banias, dove sono stati fermati anche due militari turchi. – Un agguato contro un bus militare ha causato la morte di due militari e un agente a Salamieh.

13/9: Scoperta a Homs una fossa comune in un giardino pubblico di Al-Warshi contenente tre cadaveri con le mani legatehttp: //www.youtube.com/watch?v=4o-FFbx2ahU&feature=share – Un rappresentante degli oppositori ha ammesso le molte esagerazioni e falsificazioni circa le vittime civili in Siria, dichiarando che attività di propaganda come quella di Al-Jazeera costituiscono un grave danno all’immagine dei movimenti di protesta. In particolare, ha rivelato che 500 nomi di persone dichiarate uccise dalle forze dell’ordine risultano in realtà ancora vive e altre sono morte in circostanze affatto diverse da quanto diffuso dai soliti canali satellitari. – Il Patriarca Maronita Bishara al Raai ha chiesto da Parigi di concedere tempo al presidente siriano Assad per attuare le riforme iniziate. I cristiani sono i primi a pagarne le conseguenze se prendono il potere i Fratelli mussulmani in Siria, e se poi i sunniti siriani si dovessero alleare con i sunniti in Libano, si potrebbe accendere un conflitto con gli sciiti nella regione, sostiene.

14/9: Svelata l’identità dei diversi gruppi armati in Siria, con informazioni dettagliate su sponsor e tecniche. In particolare si parla di due movimenti:  il “libero esercito”, sostenuto e finanziato dai Fratelli Musulmani, e il “movimento degli ufficiali liberi”, che comprende ex-militari e viene finanziato dallo stesso gruppo di uomini d’affari che ha preso parte alla “Conferenza di opposizione siriana” del 2 giugno ad Antalia. – In mattinata un attacco armato ha provocato la morte di un autista di un microbus nella zona di Hama, intanto dall’ospedale nazionale di Homs hanno dato notizia dell’arrivo di 13 corpi, 5 dei quali ancora in corso di identificazione. Trovata anche una seconda fossa comune in città. – Nella provincia di Deir Ez-Zor sono state sequestrate una gran quantità di armi e munizioni, mentre a Homs due nuove imboscate hanno provocato la morte di due militari e il ferimento di altri 9.

15/9: La rete siriana ha trasmesso le confessioni di Hussein Harmoush, funzionario dissidente dell’esercito, che ha rilevato importanti informazioni circa contatti con l’opposizione siriana all’estero e con i Fratelli Musulmani, per portare in Siria armi e denaro. – Iniziano a formarsi i primi partiti legalmente riconosciuti, come il partito social-democratico di Samira al-Massalma et Akram Khouzam, che, formatosi a metà agosto, va lentamente definendo il suo programma politico.

16/9: Nelle montagne della zona nord della Siria (intorno a Idleb e Jish al-Shougur) le forze dell’ordine hanno recuperato armi (mitragliatrici, ordigni esplosivi, pump action) e munizioni di vario genere, oltre che moto e portatili nascosti in oltre cento grotte utilizzate come covi dai gruppi armati. – La rete siriana Addounia trasmette le rivelazioni di alcune donne dai campi profughi turchi su come sono state drogate e violentate dalle bande armate, per poi venire ricattate e vendute ai turchi (i primi di settembre del 2012 la Commissione per i diritti umani per il soccorso delle Nazioni Unite affermerà che più di 800 casi di violenza sessuale e stupri contro le donne e ragazze siriane sono avvenuti nei campi turchi). – Arriva anche in Italia l’allarme del rischio di deriva confessionale legato alla fama di alcuni predicatori tra le fila dei rivoltosi: http: //www.terrasanta.net/tsx/articolo.jsp?wi_number=3236&wi_codseq=++++++&language=it – Smantellato un campo sul confine turco in territorio siriano composto da 80 tende utilizzato come base dagli uomini armati, alcuni arrestati e altri fuggiti in Turchia, per controllare la zona e compiere atti terroristici. Nel campo sono state ritrovate 52 auto rubate, apparecchi elettrici e telefonici e un pulmino rubato dall’ospedale nazionale. Il campo conteneva anche medicinali e attrezzature ospedaliere, passaporti e una grande quantità di armi e munizioni.

18/9: Nella città di Deraa è stato smantellato un ordigno esplosivo di 6 kg posto di fronte a un centro commerciale poco distante dal palazzo di giustizia cittadino. – Una delegazione di sacerdoti statunitensi ha visitato la Siria e incontrato il presidente Assad e, vedendo una realtà completamente diversa da quella descritta dai media, ha espresso rammarico per il fatto che si stia distorcendo la realtà dei fatti.

20/9: Proseguono in Siria gli incontri per il Dialogo Nazionale su questioni politiche, sociali ed economiche e con la partecipazione di rappresentanti di organizzazioni della società civile e dei partiti politici. A Damasco si è parlato di politica economica e finanziaria; ad Aleppo si è affrontato il tema dell’importanza del dialogo per le riforme; a Homs si sono analizzati i possibili mezzi per mantenere l’unità nazionale. – Nuovo attacco terroristico contro la rete ferroviaria siriana, questa volta nei pressi della città di Al-Rastan, dove una parte dei binari è stata sabotata. Fortunatamente i controlli preventivi hanno permesso di evitare il peggio. – Idleb:  uomini armati hanno costretto oggi dei bambini all’uscita di scuola a partecipare a manifestazioni dell’opposizione. I video dovrebbero poi venire utilizzati da canali satellitari per far presa sui media internazionali. – Questa mattina è stato scovato e smantellato sotto l’oleodotto della raffineria di Homs un ordigno esplosivo di 25 Kg. – Wadah Khanfar, presidente della rete Al-Jazeera si è dimesso dopo 8 anni di lavoro a causa della propaganda mediatica della rete sulla Siria. – Al-Manar informa dell’arresto di un gruppo che tentava di contrabbandare circa 200 armi di diversa forgia provenienti dal Libano e destinate ai ribelli siriani.

23/9: Haitham Maleh è riuscito in meno di 24 ore ha fare due dichiarazioni che si contraddicono a vicenda:  davanti al Consiglio delle Nazioni Unite ha chiesto che la NATO intervenga militarmente per abbattere il regime siriano, ma poi, in un’intervista, ha dichiarato di essere contrario a ogni intervento militare in Siria.

25/9: L’ambasciatore francese a Damasco, Eric Chevalier, all’uscita da una chiesa di Bab Tuma è stato assalito da uova lanciate contro di lui dai siriani stanchi delle continue ingerenze estere nel Paese. – Pubblicata una dichiarazione di Ford, ambasciatore americano in Siria, che confessa che nel Paese “aumenta anche il rischio di conflitti di matrice religiosa”. – Nir Rosen, corrispondente di Al-Jazeera international, ha dichiarato che nella rivolta siriana agiscono forze diverse e che sono rimasti uccisi in agguati anche 700 uomini delle forze dell’ordine. Ha, poi, assicurato di aver visto giovani civili trasportare armi e leader dei ribelli gli hanno confermato di aver organizzato imboscate e attacchi armati, in tutto il Paese e in particolare nelle zone di Jisr Al-Shougur e Homs. – Vicino al ponte di Tel Shor (Homs) su un’auto è stato sequestrato materiale esplosivo (due sacchi da 15 kg e due da 6 Kg), proiettili e munizioni. – Homs, zona al-Zahra, le bande armate hanno ucciso con tre colpi di proiettile il dott. Hassan ‘Aid, noto chirurgo e primario dell’ospedale cittadino, mentre in macchina stava uscendo dalla via nella quale abitava. http: //www.youtube.com/watch?v=oGzpLxdIZL4

26/9: L’attivista siriano Mohamed Rahal ha confermato quanto dichiarato dall’inviato di al-Jazeera International:  i ribelli hanno a loro disposizione armi e si stanno organizzando sempre più in direzione di una resistenza armata. – A Homs il generale Na’el Ad’dakhil della facoltà di chimica è stato ucciso a piazza Feyrouzeh mentre ritornava dal lavoro in auto, stessa sorte è toccata anche al professor Mohammad Ali Aqeel, vice preside della facoltà di architettura dell’Università del Baath. – A Idleb, invece, un gruppo armato ha attaccato un minibus che trasportava 11 impiegati legati al progetto di sviluppo rurale della provincia siriana. – Quattro poliziotti e un infermiere del pronto soccorso sono rimasti uccisi da uomini armati nei pressi di Homs. Lo scontro ha provocato anche l’uccisione di alcuni terroristi e l’arresto di altri con in possesso armi, pistole e munizioni. Le forze dell’ordine hanno sequestrato in zona un auto imbottita di fucili automatici, RPG e ordigni esplosivi provenienti dal nord del Libano, sigillati in scatole con la scritta “campagna di aiuti ai sfollati”.

27/9: Il corrispondente della BBC in visita a Damasco ha sottolineato che nella città la vita è tranquilla.

28/9: Il settimanale francese “Nouvel Observateur” ha dichiarato che la crisi siriana è frutto di una cospirazione di intelligence nazionali e straniere. – Quantità spaventose di armi e ordigni esplosivi sequestrati dalle forze dell’ordine nella provincia di Damasco e nella città di Deir er-Zor (nei pressi del confine con l’Iraq). – Il quotidiano online U.S. Mondial Tribune.com ha confermato che l’amministrazione del Presidente Barack Obama ha avuto diversi incontri con l’opposizione islamica in Siria e in particolare, con il movimento dei Fratelli Musulmani:  “I funzionari statunitensi hanno avuto riunioni ad alto livello con i Fratelli Musulmani siriani e le loro” lobby” negli Stati Uniti. Si dice che le due parti si sono incontrate diverse volte negli ultimi tre mesi per discutere il ruolo della Fratellanza dopo il rovesciamento del presidente Bashar al-Assad”. – Segnalate nuove vittime civili (l’ing. Aws Abdul-Karim Khalil con la moglie e Abdul Rehman al-Maghribi a Homs e Anwar Abbas a Hama) e ritrovamenti di gran quantitativi d’armi ed esplosivi (a Kanaker, periferia di Damasco, a Rastan e a Homs).

30/9: Il Corriere del Ticino ha pubblicato un’intervista allo studente siriano Imad Haddad:  “la verità è questa:  – ha dichiarato – in Siria – come in altre parti del Medio Oriente – vi sono degli estremisti musulmani che sono dei vulcani addormentati. E quest’anno forze politiche straniere… hanno offerto ai Fratelli Musulmani presenti in Siria degli aiuti per armarsi” e ancora, riguardo al presidente siriano:  “Bashar al Assad non sta governando così male e la maggior parte delle persone a cui ho chiesto cosa pensi del nostro presidente si è detto favorevole alla sua permanenza al potere”. – Disinnesco di tre pericolosi ordigni (capaci di colpire fino a un raggio di 100 metri), due a Daraa e uno a Deir Ez-Zor, che hanno provocato la morte di tre ingegneri coinvolti nell’operazione. – A Hama, invece, dopo che Al-Jazeera ha annunciato le prime morti, un gruppo armato è uscito per colpire civili e militari, provocando tre morti e molti feriti. – Che l’opposizione siriana sia armata da tempo non è più un mistero, ora che anche alcuni dei suoi esponenti lo hanno ammesso pubblicamente, anche la stampa francese ne parla. E’ successo sul settimanale TTA e anche sul più noto Le Figaro.

redatto da Pierangela Zanzottera – Sibialiria

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