Le due strutture colpite sono in due località in Siria distanti tra loro. (I due ospedali bombardati in Siria ).
Le informazioni provengono nel primo caso da MSF e nel secondo, da fonti turche e dei ribelli .
Nella lettura di questi episodi dobbiamo tener presente del contesto di guerra in cui essi avvengono, non tralasciando che la propaganda viene utilizzata spesso come vera e propria arma. Non per questo non bisogna credere a niente ma occorre informarsi contestualizzando ed approfondendo le notizie che ci vengono date dai media mainstream, dato che oggi ne abbiamo ampia possibilità.
Iniziamo con il dire che uno dei due ospedali bombardati si trova nella regione di Maaret al Noomane, a 280 chilometri a nord di Damasco. Ha causato il decesso di almeno 8 persone, quasi tutti del personale medico. La struttura propriamente non è di MSF ma è sostenuta da Medici senza frontiere.
La notizia è stata data da Medici Senza Frontiere e dall’ l’Osservatorio siriano per i diritti umani, quest’ultimo è fonte dei ribelli, istituito inanzitutto per dar discredito al nemico. E’ utile sapere che le strutture sanitarie di MSF in Siria sono gestite da personale locale. In queste località operano anche gli ‘elmetti bianchi’ (nella foto li vediamo prestare soccorso nell’ospedale di MSF distrutto).
Mego Terzian, presidente di Msf Francia, ha dichiarato dalla Francia alla Reuters che i responsabili sono probabilmente i russi o le truppe governative siriane.
Ma dalla Siria , Massimiliano Rebaudengo, capo della missione Msf è più cauto e non indica i responsabili: “Questo è un attacco deliberato. La distruzione dell’ospedale priva 40mila persone di assistenza sanitaria”. Infatti, per ora, la verità è che non ci sono prove oggettive o informazioni sul responsabile dell’attacco, cioè se si tratta di un attacco russo, turco o della coalizione a guida USA (l’ambasciatore siriano in Russia, Riyad Haddad, sostiene che siano stati dei aerei Usa a colpire la clinica di Medici senza Frontiere).
L’altro attacco ha colpito il centro cittadino di Azaz nel nord della Siria vicino al confine turco ed ha causato 14 morti, è stato attribuito all’aviazione siriana dall’Osservatorio e a quella russa dalla Turchia (Ankara dice che sono stati due missili russi) ma in realtà anche in questo caso non si hanno informazioni certe sui responsabili dell’attacco.
Inoltre Azaz da due giorni è martellata dall’artiglieria turca che bombarda le forze curde (che combattono contro ISIS). Dei bombardamenti turchi ne abbiamo scritto ieri https://www.vietatoparlare.it/2-giorno-di-bombardamenti-turchi-contro-curdi-e-forze-governative-siriane/)
Mosca ha ripetutamente smentito in entrambi i casi queste informazioni, dicendo che gli obiettivi dell’ aviazione russa sono esclusivamente i gruppi terroristici, non le infrastrutture civili: «non ci sono informazioni specifiche che possono essere presentate come prove accuse», ha detto portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova .
A dicembre, accuse dello stesso segno erano state lanciate da Amnesty International contro la Russi ma l’Onu aveva smentito che fossero fondate (https://www.vietatoparlare.it/amnesty-international-alla-carica-contro-mosca/ )
Riporto in proposito all’attenzione un mio articolo 23 aprile 2015 in cui parlavo degli ospedali siriani: ”Siria non si risparmiano neanche gli ospedali“.
Alcune mie valutazioni contenute nell’articolo, venivano successivamente avvalorate dalle dichiarazione del dott. Antaki (responsabile di uno dei due ospedali di Aleppo), che alla domanda:
[su_quote]Dottor Antaki, sulla base di quanto a lei consta, cosa pensate dei reports di Amnesty International e di Medici senza frontiere, che parlano di una Aleppo distrutta (compresi diversi ospedali) dai barili bomba dell’esercito siriano?[/su_quote]
così rispondeva:
[su_quote]Aleppo è divisa in due parti, la parte est con 300.000 abitanti è nelle mani dei gruppi armati e la parte ovest con 2 milioni di abitanti è sotto il controllo dello Stato siriano; lì viviamo e operiamo noi. Noi non sappiamo quello che accade nell’altra parte della città, dunque io non posso né confermare né smentire, ma so due cose.
La prima è che noi siamo bombardati quotidianamente dai ribelli e molti ospedali dalla nostra zona della città sono stati distrutti, bruciati o danneggiati dalla loro azione.
La seconda è che siamo in una situazione di guerra ed è possibile che le bombe sganciate dall’esercito siriano abbiano toccato un ospedale, ma sicuramente non in modo intenzionale. Gli statunitensi e gli occidentali con le loro armi tanto sofisticate hanno spesso mancato i loro bersagli e causato dei ‘ danni collaterali ‘…
Ciò che rimprovero a Medici senza frontiere è che danno conto delle sofferenze solo dell’altro lato della città, la parte ribelle, e mai delle sofferenze della nostra parte. I loro rapporti sono parziali.[/su_quote]
(tutta l’intervista qui https://www.vietatoparlare.it/lappello-di-nabil-antaki-solo-il-papa-puo-salvare-la-siria/)
Purtroppo i bombardamenti non sono l’unica tragedia: la mancanza di medicine ed i pezzi di ricambio per i macchinari negli ospedali mietono migliaia di vite umane e sono la causa diretta dell’embargo: l’occidente piange a parole per i bombardamenti ma si ostina a non togliere le sanzioni sui generi di prima necessità (anche se è al corrente che molte fabbriche sono state depredate o distrutte e i macchinari portati in Turchia).
Il Disasters Emergency Committee (DEC, organizzazione internazionale che coordina vari interventi in territori di guerra) afferma che il bilancio delle vittime in Siria decedute per malattie croniche non curate è di oltre 70.000 morti .
Quindi di fronte a questa cruda realtà, la retorica umanitaria rende ancora più brutale l’orizzonte già funesto, e allontana la pace: quest’ultimo è infatti l’unico obiettivo di chi si dice ‘scioccato’ e ‘preoccupato’ per le sofferenze del popolo siriano.
Nel solco di questa pazzia collettiva che sembra aver contagiato tutti i leader occidentali con Arabia Saudita e Qatar, prendiamo le notizie con le pinze … nella consapevolezza che cercheranno di usare di tutto per scansare certe responsabilità… ma ‘Libia docet’.
Vietato Parlare – Patrizio Ricci
NOTA A MARGINE:
Accuse dello stesso tenore di oggi, furono lanciate contro i russi lo scorso novembre 2015, quando si disse che avevano bombardato gli ospedali di Sarmin e le strutture sanitarie allocate nei centri di Al-Eis, Al-Hader, Han-Tuman, Al-Zirba e Latamna.
Ma solo a Sarmin c’è un ospedale ed è indenne.
Vedi qui: http://it.sputniknews.com/mondo/20151102/1466837/Russia-USA-Propaganda-Raid-Media.html