Niente da fare, anche se non è vero, vogliono continuare a definirli ribelli moderati

TG 2 delle ore 13 , è in onda un servizio sulla Siria. Un breve clip video mostra l’esercito siriano che avanza, ”ma i russi – dice la giornalista  – bombardano soprattutto i ribelli moderati e non i jadisti di ISIS”.

Quindi il servizio mostra un ribelle ‘moderato’, si lamenta che l’occidente non fa abbastanza per aiutarli. Chiude il servizio un Obama crucciato che dice: ‘la Russia non si deve illudere di risolvere così il problema perchè 3/4 del paese  è in mano dell’opposizione moderata e bisogna farci i conti’.

Fine: nessun approfondimento, nessun contraddittorio sulle affermazioni fatte. Il senso della storia deve sfuggire, l’orizzonte dei fatti deve rimanere complesso.

Il format è sempre così.

[su_panel]L’informazione rispecchia la posizione ufficiale del governo, dell’Europa e dei suoi referenti. Per questo, se non c’è consenso da parte della gente, si concentra la pubblica attenzione su un particolare a secondo del giudizio di condanna che si vuol produrre.[/su_panel]

In questo set scenico, a che servirebbe dar voce ad Assad (dittatore) e alla Russia (ex – Unione Sovietica)? Non importa poi che in Siria c’è il multipartitismo, che il vice presidente è una donna cristiana (Najah al-Attar) e che la Siria è una repubblica laica. Non importa che il muro di Berlino è caduto e che la guerra fredda la stiamo rimettendo sù noi occidentali… La storia cambia, noi invecchiamo, anche la fisica ha i suoi sviluppi e si ricrede dei suoi teoremi ma il macigno è lì fermo, immobile in mezzo alla strada… Decidete voi come chiamarlo ma l’ostacolo c’è.

[su_panel]Ne conosciamo lo scopo: chi lo ha messo  sa che senza coscienza reale delle cose non si fa pressione sulla politica. E siccome per il nostro sistema la democrazia ha bisogno di consenso , l’ unica opzione per il potere per legittimare le sue scelte, è indirizzare il consenso (nel modo mirabilmente descritto dal filosofo e linguista Noam Chomsky).[/su_panel]

’Antidiplomatico – Il gruppo terrorista Harakat Al-Sham Ahrar considerato dall’Occidente e dalla Monarchie del Golfo come una fazione dei “ribelli moderati” nel corso di una riunione che si è svolta in Arabia Saudita ha chiesto che la Siria diventi uno “Stato islamico”. Harakat Al-Ahrar Sham uno dei più grandi gruppi terroristi in Siria, considerat dall’Occidente e dalle Monarchie del Golfo “ribelli moderati”, ha rilasciato una dichiarazione a seguito della sua partecipazione alla conferenza di pace di Riyadh sul futuro del paese arabo.
Nella foto, ribelli del gruppo Harakat Al-Sham Ahrar stanno per uccidere soldati siriani catturati. Questo è uno dei gruppi considerato dall’Occidente e dalla Monarchie del Golfo come una fazione dei “ribelli moderati” . I componenti del gruppo sono salafiti jihadisti. Ricevono la maggior parte dei loro finanziamenti da Arabia Saudita e Qatar. Harakat Al-Sham Ahrar ha indicato che il suo obiettivo di rimpiazzare il governo siriano –  laico – con uno Stato islamico. E’ un alleato dell’Esercito Libero Siriano con cui ha una sala opartiva unica che si chiama ‘Fatah Halab’. E’ uno dei gruppi più numerosi ed importanti tra i gruppi ribelli.

Potremmo chiamarlo ‘errore di prospettiva’: la guerra siriana , specialmente oggi, non è un problema interno, ma esterno. Lo scopo della Russia è quello di interrompere o almeno rallentare, ostacolare l’afflusso continuo di rifornimenti che viene principalmente attraverso il confine con la Turchia.

Il primo organo vitale che la Russia deve mettere in sicurezza in Siria è la sua sua base aerea a Latakia: solo così ha la possibilità di utilizzare il suo arsenale militare in Siria senza pericolo.

Gli USA accusano continuamente la Russia di non colpire abbastanza ISIS. Questo è falso: la Russia ha quasi azzerato il commercio di petrolio con la Turchia colpendo i mezzi che trasportavano il petrolio in Turchia ed i sistemi di pompaggio,  ha eliminato così  la principale fonte di reddito di ISIS principale fonte di reddito.

La coalizione guidata dagli USA in un anno e mezzo non ha fatto quello che la russia ha fatto in soli tre mesi.

Quindi per adesso a Mosca non interessano i territori occupati da ISIS che distano dalle città pricipali del paese distante centinaia di chilometri e non si concentra su zone dove ISIS non rappresenta una minaccia imminente per i centri vitali del paese: se ne occuperà in un secondo tempo.

La Russia sta aiutando l’esercito siriano ed i suoi alleati a riconquistare (o mettere in sicurezza) gli organi vitali per la Siria.  Sono le maggiori città Aleppo , Damasco, Homs, Idlib: è in questi grandi agglomerati urbani, che si sono concentrate quelle fazioni armate accumanate dall’ obiettivo comune di trasformare la Siria in uno stato islamico. E quindi in queste zone e sul confine che l’aviazione russa  fornisce supporto alle truppe di terra siriane .

[su_panel]Quindi chi accusa di parzialità dovrebbe fare un buon esame di coscienza: gli Stati Uniti d’America stanno usando nel mondo la difesa delle libertà individuali come pretesto per rovesciare governi che sarebbero stati di ostacolo a sè stessi o ai propri principali alleati. Strumentalizzano ed armano chiunque per rovesciare governi non amici, anche se a distanza di anni si trovano puntualmente a dover combattere gli stessi ribelli che prima hanno appoggiato.[/su_panel]

E’ successo in Iraq, dove il precursore di ISIS è stato usato per indebolire il governo sciita che era diventato troppo filo-iraniano. La stessa modalità è stata successivamente prima in Libia e poi, in Siria.

Comunque non si capisce perchè, invece di guardare i compiti del banco del vicino, gli americani non colpiscano loro stessi ISIS ..[su_spacer]

[su_panel]L’ultima questione quella dei 3/4 di paese ‘in mano ancora ai ribelli’ è ridicola. Per smentire questa ultima affermazione basta prendere una cartina della Siria.

La maggior parte della Siria è aerea desertica. Non si può usare il criterio dell’estensione territoriale dei territori occupati per stabilire a che livello il paese è in mano ai ribelli.[/su_panel]

In una situazione normale un presidente degli Stati Uniti che mente si manda via. Il popolo americano da molta importanza a alle bugie:  Clinton rischiò la messa in stato di accusa  per molto meno, per un ‘sexgate, il caso ‘Lewinsky’;  a maggior ragione, non ci dovrebbe essere un impeachment, per una questione che sta procurando centinaia di migliaia di morti e sta mettendo i pericolo il mondo intero?[su_spacer]

[su_panel]La cosa più ripugnate di fronte al dolore è la menzogna: la Comunità Internazionale da una parte si dice preoccupata per la condizione dei siriani e dall’altra continua a sostenere e non rimuovere la fonte del male.

Ieri , in un’intervista il patriarca russo Kirill, al giornalista che gli ha chiesto se riteneva possano essere utili gli aiuti umanitari ha risposto che[/su_panel]

[su_quote]”dal dal punto di vista umanitario, umanistico e cristiano, dobbiamo aiutare coloro che soffrono. Ma l’assistenza – ha aggiunto – può variare, c’è differenza nel dare ad un uomo affamato da mangiare un pesce oppure un pesce e una canna da pesca che può usare per catturare più pesci. Ciò significa che il sostegno e l’assistenza sono utili, ma l’obiettivo dovrebbe essere rimuovere la causa principale”.[/su_quote]

C’è chi si cura di  sostituire il governo dandogli l’impronta politica desiderata prima di un voto democratico. Chi fa una simile scelta è di per sè un terrorista perchè in Siria si ripeterebbe lo scenario libico:  partirebbero immediatamente epurazioni (in Libia, la prima legge approvata dal governo di transizione è stata 10 anni dicarcere a chi parlava in termini nostalgici di Gheddafi). Se questi non ha accantonato il suo spregiudicato progetto ed insiste per l’aiuto umanitario non è sincero.

Quindi la prima scelta è ristabilire la sicurezza nel paese, respingere le interferenze sterne, tenere in piedi l’apparato statale, e aprire un dibattito interno inclusivo quando il paese sarà in sicurezza. Questa è ”la canna da pesca”.[su_spacer]

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[su_spacer]Per finire, guardate l’infografica qui sopra; svela il vero problema: le ‘formichine’ sembrano uscire dal ‘formicaio Turchia’, non c’è niente di ‘complesso’.
Ma allo stesso formicaio le forze curde non si possono avvicinare: se vanno oltre Azaz , come è successo, vengono bombardate dall’artiglieria curda. Non è paradossale ed oltremodo eloquente che con il confine curdo, come vedete, l’ ISIS ci confina…?

Vietato Parlare – Patrizio Ricci

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foto di apertura: ribelle moderato prepara bombole di gas pieno di scheggie da lanciare sui quartieri residenziali in zona governativa di Aleppo. In tale zona abita la maggioranza della popolazione aleppina, circa 2.000.000 di persone (nella parte est, occupata dai ribelli , la popolazione consta di  300.000 persone)
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