Ieri mattina lo “Stato islamico” ha iniziato la terza fase della sua offensiva a Deir ez-Zor. Secondo gli stessi terroristi l’assalto è effettuato con 14 mila combattenti. Nello stesso tempo, le forze governative sono composte da circa 5 mila combattenti.
Dopo la notizia incoraggiante che l’esercito siriano aveva ripreso nella notte alcune aree perse in prossimità del cimitero comunale e dell’ospedale, “al-Assad,” ieri sera sembrava che la situazione fosse stata stabilizzata. I difensori di Deir Ezzor sono continuamente supportati dall’aviazione russa e dall’aviazione siriana, che operano dagli aeroporti più vicini.
Sempre ieri, contro i terroristi sono stati condotti più di 40 attacchi aerei. Alle ore 22.00 circa di ieri sera, l’agenzia di stampa “Al Hamaca”, che è il portavoce di ISIS, ha pubblicato la notizia che i jihadisti hanno diviso l’enclave governativa di Deir ez-Zor in due sacche tagliando fuori la base dal resto della città. La strategia di ISIS sembra essere quella di concentrare gli attacchi specialmente contro una delle due sacche, quella dell’aeroporto. Ad oggi, i bombardamenti russi ( circa uno ogni 10 minuti da 48 ore secondo Difesaonline) non stati sufficienti a porre rimedio alla situazione.
La base aerea è stata tagliata dal resto della città con l’aiuto di diversi attacchi suicidi. Il corridoio che divide le due sacche comunque è stretto ed in prossimità della piazza D-3 c’è la speranza che l’esercito siriano sia ancora in grado di chiudere il varco. I terroristi hanno attaccato da due lati. Le forze governative sono stati in grado di mantenere la fabbrica di ceramica. Inoltre, l’esercito siriano si è ritirato dai distretti di Al-Makabis e Jiraiya. Tuttavia, la battaglia per il cimitero, per la parte meridionale della base “Panorama” e per il Distretto di Al-Mphandesin , ieri sera era ancora in corso. Nel frattempo, gli attacchi aerei hanno colpito le posizioni ISIS esclusivamente sul monte abal Tardhe (perso dopo l’attacco Usa contro l’esercito siriano).
In altre zone il mezzo aereo non può essere essere utilizzato, in quando ciò potrebbe causare vittime civili. La mancanza di supporto aereo nello sviluppo urbano influisce sull’efficienza delle unità siriane di azione. A loro volta, i jihadisti stanno massicciamente usando artiglierie e mortai. Durante il bombardamento alla cieca effettuato da Isis sul quartiere Al-Qusayr e Al-Jura è stata uccisa una donna ed è stata ferita sua figlia.
Nel seguente video, un militare aggiorna direttamente sulla situazione ad oggi (tweet @MmaGreen):
Syrian Army soldier in Deir Ez Zor reporting the situation in the city after the massive Daesh attack and has a message for all (17/01/2016) pic.twitter.com/J6K0W8YfX1
— M Green (@MmaGreen) 17 gennaio 2017
Secondo la stampa governativa, per sollevare il morale e sopportare le pesanti perdite sembra che ai terroristi ISIS il loro comando abbia promesso, dopo la cattura di Deir ez-Zor, che ad ogni combattente coinvolto nella battaglia, sia fornita una casa e concubine tra i residenti della città. La stampa governativa, mettendo in evidenza questi eventi non informa sul loro drammatico sviluppo. Per ora, ha pubblicato solo di grandi perdite tra jihadisti. Sempre le stesse fonti affermano che ieri sera in diverse parti della città assediata siano stati eliminati circa 115 militanti mentre le perdite dell’esercito siriano ammonterebbero a 20 uomini e 45 feriti.
Varie fonti
Situazione aggiornata ad oggi da Southfront:
La situazione attuale non è casuale, gli Stati Uniti hanno facilitato e sostenuto l’imminente presa di Deir Ezzor da parte di Deir Ezzor con (almeno) tre misure di supporto:
- un massiccio attacco aereo degli Stati Uniti contro l’esercito siriano effettuato nel settembre 2016 ha permesso ISIS di prendere una posizione di controllo (sull’altura soprastante Deir Ezzor) e tagliare così i rifornimenti dell’esercito siriano.
- un attacco degli Stati Uniti contro una centrale elettrica nel mese di gennaio ha disabilitato le ultime forniture di energia elettriche alla città
- gli Stati Uniti hanno facilitato il raggiungimento dei rinforzi di ISIS provenienti da Mosul sotto attacco da parte della coalizione.