Situazione operativa sui fronti siriani del 7-7-2017

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Eccoci nuovamente a parlare di come stiano evolvendo i fronti della guerra in Siria.

Dall’ultima volta cosa c’è di nuovo? Innanzitutto il fronte di Hama, avevamo visto come si stessero posizionando le truppe siriane in vista di una grande offensiva che possa finalmente far crollare questo saliente ormai incuneato tra Itriyah e Palmira, ora l’attacco è partito.

In secondo luogo vedremo come il fronte est della provincia di Aleppo abbia finalmente allontanato le ultime truppe ISIS che risiedevano indebitamente sul suolo della provincia e quindi anche il Khanasser sia tornato libero sotto la bandiera siriana, quella vera.

Novità anche dai fronti del deserto a sud di Palmira e verso Al Suknah e dai fronti di Daraa e Damasco.

Fronte est di Hama

Hama 7 7 2017

     Hama est, fronte del saliente di Hama 7-7-2017

Come avevamo annunciato c’è voluta almeno una abbondante settimana di posizionamenti e studio del fronte perché potesse partire nella sua totalità l’affondo siriano nel saliente di Hama. Come avevamo indicato, le forze in campo dei Falchi del deserto hanno attaccato nel settore tra Salamiyah e Sheik Hilal e stanno avanzando su posizioni che da anni non riuscivano a recuperare, con loro le forze dell’esercito siriano e truppe alleate. Inizialmente l’avanzata non sarà veloce, la resistenza ISIS sarà forte, ma prevedo che caduti i primi capisaldi che si susseguiranno, poi la situazione muterà con una decisa accelerazione dell’avanzata siriana. L’Isis ormai non possiede le necessarie forze per opporre una efficace difesa protratta nel tempo e, cadendo i capisaldi meglio difesi, non riuscirà ad integrare le perdite subite e sarà costretta ad un ripiegamento che assomiglierà sempre più ad una ritirata. Prevedo che allora il nuovo fronte si potrebbe attestare lungo la linea tra Palmira e Itriyah, ma non durerà a lungo nemmeno li poiché quel settore interamente desertico non è adatto alla difesa. Appena l’esercito siriano sarà attestato, il fronte avanzerà nuovamente verso est abbandonando per sempre la provincia di Hama e spostandosi sempre più verso Deir Ezzour.

La preparazione di questo attacco è stata da manuale. Nei giorni scorsi vi sono stati alcuni attacchi di preparazione (che spero non siano stati confusi con l’attacco principale) poi la situazione è mutata, sono aumentati e di molto i bombardamenti aerei e di artiglieria, cannoni e lanciarazzi hanno riversato il loro potere di fuoco sulle difese ISIS, e questo era il segnale chiaro dell’inizio dell’operazione. L’”ammorbidimento” è una fase cruciale nella preparazione di un attacco,. L’altro ieri abbiamo assistito ad un altro evento: bombardieri strategici russi TU95MS hanno lanciato da grande distanza missili da crociera Raduga Kh101, i bersagli designati erano monitorati con droni e sono stati centrati. Si trattava di centri di comando e depositi posti immediatamente a ridosso del fronte (come potete osservare nella mappa allegata) e questo è stato l’ultimo passaggio della preparazione, successivamente da 4 direttrici principali è partito il massiccio attacco che sta demolendo passo dopo passo le difese del fronte ISIS.

La dimostrazione nell’uso dei missili da crociera, è stata importante per lo svolgimento della guerra, non tanto per gli obbiettivi colpiti in se, quanto per la natura dell’attacco, portato da migliaia di Km con massima precisione e totale affidabilità dei missili. Aggiungo che i KH101 volano attorno ai 30 metri dal suolo ad una velocità tra gli 800 ed i 900 Km/h e con un profilo radar pari a 0,01 metri quadrati, quindi pressoché invisibili e non intercettabili anche da parte americana. E’ un evidente messaggio di fermezza da parte Russa contro gli atti illegali e minacciosi tenuti dagli USA negli ultimi anni in generale e negli ultimi mesi in particolare.

Da nord sta attaccando l’esercito siriano, guidato dalle onnipresenti forze speciali “Unità Tigre” nella zona di Itriyah, mentre come anticipato i Falchi del deserto guidano gli affondi su Sheikh Hilal, Salba e Abu Hanaya. Più a sud c’è un attacco sulle postazioni ISIS a nord della base aerea T4 e qui è stato anche respinto un tentativo di contrattacco ISIS. Bene perché in tal modo accelerano il conto delle perdite e quindi avvicinano il momento della ritirata.

Ieri sono stati segnalati anche degli attentati con auto esplosive in Hama e vittime civili che purtroppo si aggiungono alle innumerevoli vittime innocenti di questa guerra al terrorismo.

Fronte di Raqqa

Raqqa 7 7 2017

 Raqqa, fronte del Kanasser 7-7-2017

La chiusura in una sacca della pianura del Kanasser, avendo le truppe siriane liberato per intero il tratto della M42 ancora lasciato aperto, ha evidenziato come ormai i siriani dessero per certa l’evacuazione dei terroristi ISIS dalle loro postazioni. Il tratto lasciato appositamente libero per diversi giorni ha permesso la totale esfiltrazione dei combattenti, questo fatto si è palesato con la perlustrazione dei villaggi e dei posti di controllo che gli jihadisti occupavano e che sono stati trovati abbandonati, con molto materiale tra cui cannoni, mortai e anche alcuni carri armati. Tutto l’arsenale che era utilizzato per attaccare la supply road che porta ad Aleppo e che ora risulterà molto più sicura.

In due giorni è stata quindi perlustrata e ripulita tutta la pianura del Kanasser, a questo punto le truppe delle Unità Tigre si sono potute spostare ad Itriyah per l’offensiva sul saliente di Hama.

Raqqa città

Raqqa città 7 7 2017

  Raqqa città 7-7-2017

Quella che un tempo fu la capitale del fantomatico Califfato ma che da tempo non è più tale, è ormai per metà occupata dalle truppe curdoamericane, che stanno sostituendosi all’ISIS nell’occupazione del suolo siriano. Purtroppo le notizie che arrivano dalle province da loro occupate non ci rasserenano, il malcontento delle popolazioni siriane cresce per via dei taglieggiamenti e dei soprusi che le truppe di retrovia, o occupazione impongono alle popolazioni locali, in particolare dai settori delle città di Hasakah, Qamishli e Mambij, settori dove i curdi sono una minoranza esigua e quindi sono mal sopportati come forze di occupazione.

La conferma della morte del Califfo Al Baghdadi invece ci è giunta dopo tante voci insistenti, ucciso da un bombardamento mirato da parte dell’aviazione russa, che ne ha poi dato la notizia.

Palmira

Palmira 7 7 2017

Palmira, il deserto a sud e a est 7-7-2017

Sono riprese le operazioni delle truppe siriane. Annotiamo che siano giunte alcune unità dal fronte del Kanasser, oltre alle onnipresenti Unità Tigre, la 124° brigata della Guardia Repubblicana si è aggiunta al dispositivo offensivo che dovrebbe portare l’attacco alla ormai vicina cittadina di Al Suknah, ultima roccaforte sulla strada per Deir Ezzour, anche se distante ancora molte decine di Km.

La presenza di queste unità esperte e ben equipaggiate (la 124° ha combattuto valorosamente per la liberazione di Aleppo) lascia ben sperare per il prosieguo delle operazioni.

Sinceramente io suggerirei di aggirare la città ma purtroppo non ho le necessarie informazioni sul terreno che divide le attuali posizioni siriane lungo la strada tra la T3 e la T2 per cui non posso dire se sia fattibile un collegamento tra questo settore e la M20 che prosegue verso Deir Ezzour. Tuttavia dal punto di vista strategico, se fosse possibile, dovrebbe essere preso in seria considerazione al fine di non rallentare l’avanzata, tagliare i rifornimenti ad al Suknah e dare un colpo decisivo al morale delle truppe ISIS che vedendosi superate sarebbero meno propense ad una difesa ad oltranza.

Le truppe attestate nelle vicinanze della base T2, stazione di pompaggio e vecchio aeroporto, attendono invece il via per l’attacco. Naturalmente vista la distanza crescente da coprire con la linea dei rifornimenti, occorre mettere in conto la necessità di accumulare in loco il necessario al sostegno dell’avanzata e che tutto ciò faccia necessariamente perdere del tempo prezioso, ma non ritengo sia praticabile altra via.

Damasco

Damasco 7 7 2017

  Damasco 7-7-2017 combattimenti Goutha est e trattative

Prosegue l’offensiva siriana contro le forze jihadiste nel quartiere di Ein Tarma. Diversi blocchi di palazzi sono stati conquistati ma la resistenza è sempre tenace a causa dell’arrivo di rinforzi fatti affluire da Faylaq al Rahman, fazione di combattenti, da altri settori interni alla sacca dell’est Goutha. Rinforzi che però hanno permesso alla fazione rivale, Jaysh al Islam di attaccarli presso le fattorie di Al Ash’ari. Prosegue la lotta interna anche di fronte agli assalti siriani, l’odio tra le fazioni dei “ribelli” come la nostra stampa e media amano ancora definirli, oltre al noto scrittore di favole Del Grande che ci racconta da tempo di ribelli partigiani e puri, che combattono per alti ideali di libertà e altruismo….. Argomenti cui nemmeno lui crede, ma che diffonde ad uso e consumo di chi gli vuole prestare ascolto anche di fronte a prove ed evidenza di quanto lontane dalla realtà queste rappresentazioni siano.

Daraa

Daraa 7 7 2017

       Daraa 7-7-2017

È stato proclamato ieri un cessate il fuoco umanitario per dare tregua alla poca popolazione ancora presente nella zona dei combattimenti. Purtroppo già stamane le forze FSA violavano la tregua riprendendo i cannoneggiamenti sulle postazioni dell’esercito siriano.

Su questo settore segnaliamo l’arrivo di reparti di forze speciali Hezbollah libanesi che si affiancheranno alle truppe siriani presenti, un sicuro valore aggiunto che permetterà di liberare la città.

Idlib

Proseguono anche qui i combattimenti interni tra Jaysh al Islam e le formazioni integrate nell’Alleanza qaedista nota ora come Hay’at Tahrir Al Sham, che fu Al Nusra, immaginiamo cosa avrebbero mai fatto se questi assassini e criminali avessero mai preso il controllo di tutta la Siria , a quali inimmaginabili massacri avremmo mai potuto assistere.

Per ora la ripresa di sporadici bombardamenti sul fronte sud di Idlib, a nord di Hama, non ha avuto nessun seguito. Temevo invece che fosse una ripresa propedeutica alla nuova rappresentazione di attacco chimico, lo temevo dopo che gli USA avevano minacciato nuovi attacchi in caso di un attacco chimico, cosa che spinge i terroristi ad inscenarne un altro, dopo i recenti successi mediatici ottenuti con la rappresentazione messa in scena a Khan Sheikoun. Una dichiarazione simile temevo (e ancora temo) potesse configurarsi come un aperto invito a costruirne uno per garantire una scusa agli Usa per attaccare nuovamente la Siria, e questo va tenuto bene a mente.

Deir Ezzour

Deyr Ezzour 7 7 2017

Deyr Ezzour 7-7-2017

Isis ha effettuato un massiccio attacco contro le postazioni difensive siriane presso la rotonda Panorama. L’esercito siriano ha affermato che oltre alle numerose vittime patite da ISIS durante gli assalti, in seguito, le forze aeree russe e siriane li avrebbero martellati causando ulteriori perdite.

Per oggi mi fermo, e attendo conferma delle azioni diplomatiche in corso.

La prima sarebbe in corso tra le forze curde presenti ad Afrin, che richiederebbero di tornare sotto la bandiera siriana per essere protette dai terroristi di Idlib a sud e dalle truppe turche a nord e nord-est. La seconda si sta invece svolgendo tra i siriani e le forze moderate presenti nella sacca di Jayrud, che non vogliono essere trasferite ad Idlib, ma invece, tornare anch’esse sotto la bandiera siriana.

Due situazioni da seguire con grande attenzione.

Stefano Orsi

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