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2-12-2017
Appuntamento pre-natalizio con gli sviluppi della guerra in Siria.
Al momento sono pochi i fronti attivi, a causa, da un lato, delle riconciliazioni, che hanno riportato più di duemila (tra gruppi e comunità) sotto la bandiera siriana, con pieno perdono ed impegni precisi per la ricostruzione post bellica.
Poi ci sono le zone di Deescalation: zone sotto controllo degli jihadisti non aggregati ad Al Qaeda (o comunque che abbiano accettato gli accordi; nel Goutha est, ad esempio, non hanno accettato).
Grazie a questi accordi è stato possibile ridurre enormemente il carico di controllo da parte dell’SAA che, volgendosi all’ISIS, l’ha ormai del tutto o quasi eliminata dal suolo siriano.
Sono iniziati ieri i colloqui di pace ad Astana, in Kazhakistan, dove si spera che, grazie alla estrema marginalità di sauditi e USA, si riesca come in precedenza a concludere dei buoni accordi per un futuro di pace in Siria. A Ginevra, sono andati malissimo, ma non li guidava la Russia.
Passiamo ora ad esaminare i fronti attivi
Fronte della sacca di Idlib
Sicuramente qui si stanno concentrando tutte le attenzioni sia dei Siriani che delle forze esterne, che hanno fomentato la guerra in Siria.
Detto francamante, in prima battuta le truppe di Al Qaeda sono apparse molto ben piazzate e ben motivate. Ricevono quindi ancora sufficienti aiuti da giustificare un morale alto, sicuramente si tratta anche di soldi che arrivano nelle loro tasche.
Le offensive si sono susseguite, e una controffensiva qaedista ha tentato di sfondare le difese SAA all’altezza di Halfayah, dove proseguono ancora i combattimenti. Per fortuna le difese hanno retto bene le prime 12-18 ore, hanno respinto ogni assalto per poi riprendere tutti i territori ceduti sotto l’impeto della spinta nemica.
SAA appare più attivo sul fronte sud est e ad est. Tel Hinzir, Ar Ruwaidah, Al Javea, Satib, Al Ruwyeyda, sono i villaggi strappati dal giogo di Al Qaeda e che ora sono sul fronte avanzato dei combattimenti.
Ad est di questo fronte si estende la sacca dei fuoriusciti ISIS dalla vecchia sacca di Hama-Homs, che hanno attaccato i qaedisti per trovare rifugio e recuperare rifornimenti ed armi perse nella fuga. Al momento avanzano verso nord e si sono attestati sul fronte di Qal’at al Haouayess e Jubb as Safa, dove si stanno scontrando le prime linee di combattimento. Segnalato anche l’impiego di alcuni carri armati.
Ritroviamo quindi un altro fronte molto attivo delle SAA nei pressi di Rahjan, punto di strenua resistenza jihadista. I combattimenti proseguono ad alta intensità.
Risalendo un poco a nord si stende la pianura del Kanasser. Qui diverse offensive hanno consentito di avanzare un po’ ma non di sfondare le difese qaediste. Come dicevo ci troviamo di fronte un nemico motivato, ben addestrato. Di certo si vede lo zampino di istruttori molto capaci, forse europei. I combattimenti più feroci si sono avuti nei pressi di Ramlah dove un’offensiva siriana è stata recentemente respinta con perdite non esigue.
Questi fronti attivi sono necessari per impedire che i terroristi possano muovere truppe per i fronti interni e approntare un dispositivo offensivo più pericoloso di quello usato l’altro giorno.
Sono giunti rapporti riguardanti i costanti bombardamenti delle forze aeree siriane e di quelle aerospaziali russe, che attaccano in continuo obbiettivi sensibili anche di notte.
È un lavoro lento di costante logoramento che non tarderà a dare i suoi frutti: comandi , depositi, difese, vengono man mano erose, come anche la capacità di ripristinarli prima di nuovi attacchi. Se i siriani con gli alleati riusciranno a mantenere la pressione sul fronte, entro pochi giorni potrebbero riuscire a sfondare uno dei settori, provocando un ripiegamento di parte dei fronti qaedisti.
In questa zona di guerra si stanno ancora accumulando truppe a ridosso dei fronti. Spero che SAA possa essere in grado di sostenere questo immane sforzo bellico e logistico, quel tanto che basti ad aprirsi un varco abbastanza grande da avanzare decisa.
Notizia importante, sono arrivate oggi dal fronte di Deir Ezzour i reparti Taha delle Unità Tigre.
Aleppo
Il giorni 21-12-2017, si sono tenuti i primi festeggiamenti dell’anniversario della liberazione della città est. Aleppo est per lunghi anni è stata occupata dai terroristi e al termine di una grande battaglia durata mesi, le forze siriane riuscirono a liberarla. Qui vedete un video che ricorda gli eventi ed uno in cui si vedono le celebrazioni.
Deir Ezzour
Torniamo a parlare della provincia di questa città martire.
Abbiamo visto come a poco a poco si vada riducendo la sacca di al Sukhna. Forse troppo lentamente, io gradirei che venisse eliminata alla svelta e proprio non concepisco che non si comprenda questa necessità strategica tanto importante.
Comunque si spera sempre che i comandi siriani abbiano delle ragioni concrete per non ottemperare a delle evidenti priorità.
La notizia importante di questo settore è che presso la cittadina (è un villaggio a dire il vero) di Kasham abbiamo potuto osservare il primo tentativo di attacco contro le SAA da parte delle forze SDF-YPG, truppe guidate dai Curdi e dirette dagli USA. Il tutto si è risolto in un disastro per gli assalitori: l’SAA ha fatto a pezzi gli attaccanti catturandone ed uccidendone decine. Anche le fonti dell’opposizione siriana hanno riportato la notizia in questi termini, pertanto è appurato che non si tratti di propaganda ma di una triste realtà per i servi degli USA.
A questo proposito occorre riportare la notizia diffusa dal ministero degli esteri russo: fonti di intelligence russo siriana hanno potuto appurare che gli USA stiano addestrando truppe e miliziani ex ISIS a sud di Hasakah, nell’ambito del progetto denominato New Syrian Army (NSA, un nome che è già tutto un programma…).
Lo scopo di questa forza nascente non può che essere il prosieguo delle ostilità contro la Siria ma con un nuovo gruppo che si sostituirebbe all’ISIS.
La sacca ISIS formatasi al confine con l’Iraq permane assolutamente intatta. Non giunge alcuna notizia di scontri con le SDF-YPG, a riprova dello scambio tra un salvacondotto ed i pozzi Omar.
Golan siriano
Proseguono le avanzate siriane con passo molto tranquillo e prudente, l’aviazione dell’ISIS, con stella di David, è sempre in agguato. Non si può offrire il fianco ad un nemico tanto velenoso.
In questa sacca oltre all’ISIS sono presenti anche gruppi di Al Qaeda e presunti FSA. Alcuni si sono già arresi, altri gruppi hanno per ora rifiutato la trattativa.
Vi lascio con la video SITREP registrata in settimana con le domande dell’amico di Saker Italia, Sascha. Ripropongo ancora lo speciale sulla annosa vicenda dell’ambasciata americana a Gerusalemme, in cui andiamo ad approfondire, grazie alla preparazione della giornalista Leni Remedios, che da Birmingham ci spiega la genesi della vicenda e le ingerenze ed interessi di Tel Aviv nel governo americano.
Per oggi è tutto, lasciate solo che colga l’occasione per porgere a tutti Voi i miei più cordiali auguri di Buon Natale.
Stefano Orsi
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