In Gran Bretagna la vicenda di Alfie Evans sta svelando a tutti una mostruosità. Se nel paese anglosassone tu porti tuo figlio in ospedale per qualche patologia e per i medici non può essere dimesso non esce, diventa né più né meno di un recluso in ospedale. Sembra assurdo ma è proprio così: se uno non vuole più le cure e l’ospedale reputa che siano inutili, il paziente non può trasferirsi in un altro ospedale, né uscire. Se i medici ritengono che il tuo benessere non può essere ‘ripristinato’, faranno di tutto per renderti la vita ‘più lieve’ e spedirti all’altro mondo. In Italia tutti sappiamo che non è così: qui, se lo desideri metti una firma e ti prendi tutta la responsabilità. Questa è una cosa risaputa: ad esempio quando mio figlio aveva due anni è stato ricoverato in ospedale, ma dopo due giorni non l’ho dimettevano ma stava bene ed era insofferente di quell’ambiente, allora ho firmato e me lo sono portato a casa! Se fossi stato in GB non avrei potuto… L’ho sempre detto che la mentalità micidiale svelatasi per la Siria ha radici profonde.. Il benessere è più importante della vita stessa e c’è molta gente al lavoro per il nostro benessere e per il benessere dei popoli, si capisce.. così anche quando un popolo non vuole , è sottoposto al ‘benessere’ forzato.
A proposito di Alfie Evan, un’amica mi ha ricordato un precedente: è il caso della vicenda di Aysha King che aveva un tumore al cervello per cui i medici inglesi gli imposero la radio terapia, mentre i genitori volevano fare un’altra terapia disponibile solo nella Repubblica Ceca.
Ma i medici inglesi ancora una volta negarono alla famiglia il permesso di espatriare con il bambino. (Ormai l’Inghilterra è come la Germania dell’Est, più facile entrare che uscire).
Allora i genitori rapirono il bambino, e lo portarono nella Repubblica Ceca. [A seguito di questo gesto ] Subirono l’ arresto dell’interpol, ma il bambino fu curato e a 3 anni di distanza Aysha King e’ guarito.
Di lui dice il DailyMail:
[su_quote style=”flat-light”]Un ragazzo, si è miracolosamente ripreso da un tumore particolarmente aggressivo al cervello dopo che i suoi genitori l’hanno portato all’estero per cure salvavita (…)
Ashya King è stato rifiutato il fascio di protoni sul NHS quando era nel Southampton General Hospital in attesa di chemioterapia per la sua condizione – chiamata medulloblastoma.
I suoi genitori Brett e Naghmeh hanno scatenato una caccia all’uomo internazionale nell’agosto 2014, quando hanno portato via il loro figlio, all’età di cinque anni, fuori dall’ospedale contro il volere dei medici nel tentativo di raggiungere Praga dove avrebbero potuto ottenere il trattamento per il suo raro cancro.
Sono fuggiti in Spagna e hanno trascorso 72 ore in prigione senza il loro figlio, prima che fosse lanciata una campagna per il loro rilascio e per Ashya per ottenere il trattamento.
Alla fine hanno ricevuto l’approvazione del tribunale per portarlo a Praga per il trattamento e ora i medici dicono che il suo tumore è scomparso. Oggi, apparendo su Good Morning Britain, Ashya ha rivelato ciò che ama e le sue speranze per il futuro.
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