I dati sulla sicurezza dei vaccini sono un segreto militare, questa è la riposta dell’agenzia del farmaco.
L’incredibile rivelazione è stata fatta dall’avvocato Enzo Iapichino, uno dei cinque avvocati italiani che rappresentano le due associazioni di promozione sociale “Idu” e “Dus” che hanno chiesto l’accesso ai rapporti sulla sicurezza dei “vaccini” di Pfizer-Biontech, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson.
Le stesse associazioni, nel tentativo di rompere il muro di gomma e le illecite procedure eseguite dalle istituzioni interessate, hanno intentato causa presso la Procura di Roma contro AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco , Ministero della Salute, CTS – Comitato Tecnico Scientifico (Commissione scientifica e tecnica del governo italiano) e ISS – Istituto Superiore di Sanità (Agenzia sanitaria del governo italiano), accusandoli di vari reati, tra cui omissioni e dichiarazioni mendaci.
Iapichino ha spiegato che il 29 novembre 2021 il team legale si è rivolto all’AIFA e l’ amministratore delegato dell’AIFA Nicola Magrini ha risposto che i rapporti sulla sicurezza del vaccino sono riservati, di proprietà delle aziende farmaceutiche”. Ma non solo: Magrini ha anche appurato “l’ AIFA non ha la documentazione che ci occorre”.
In particolare, l’avv. Iapichino ha raccontato al Fatto Quotidiano che dopo che l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e il Ministero della Salute sono stati contattati, l’ EMA lo ha informato “di non aver compreso la natura della nostra richiesta e che potevamo accedere solo a due rapporti alla volta”.
“All’inizio Ema diceva di non capire la richiesta. Ma come era possibile? Abbiamo anche inviato, più volte, la determina con la quale Aifa, l’agenzia nazionale del farmaco, ha stabilito che l’autorizzazione ai vaccini contro il Covid era condizionata alla presentazione da parte delle case farmaceutiche del Psur, il rapporto periodico di aggiornamento sulla sicurezza, e […]
(Il Fatto Quotidiano)
Ma dopo le insistenze dall’EMA arriva la risposta..
Risposta dell’EMA: “I dati sui vaccini sono sotto segreto militare”
Il 9 febbraio, ha detto l’avvocato Iapichino a “Il Fatto Quotidiano”, si è palesata la svolta: senza confermare se la documentazione sia in suo possesso, Ema “ci ha opposto un diniego, indicando tre motivi.
Primo: i dati sui vaccini non possono essere divulgati per non pregiudicare il processo decisionale sull’autorizzazione incondizionata.
Secondo: rientrano nelle eccezioni del loro regolamento, che attengono all’ordine pubblico e al segreto militare.
Terzo: l’interesse di non incidere sulla decisione finale, che riguarda appunto l’autorizzazione, prevale sull’interesse pubblico”.
Non solo: il 14 aprile, Aifa ha scritto di “non ravvisare un interesse diretto e concreto da parte delle due associazioni che possa giustificare la divulgazione degli atti scientifici. Anche se ha lasciato uno spiraglio, invitandoci a integrare la richiesta. Per questo stiamo valutando di presentare anche un ricorso al Tar del Lazio”.
L’avvocato Iapichino – rimarcando di non essere contrario alle vaccinazioni – ha affermato che “c’è una mancanza di trasparenza da parte delle istituzioni. Se parliamo dei dati sulla sicurezza dei vaccini, a questo punto presumiamo che non ne siano in possesso. Se parliamo degli studi scientifici, presumiamo che li abbiano. Allora perché non li mettono a disposizione?”.