Oggi a Mosca il segretario di stato per gli affari esteri del Regno Unito, Liz Truss, ha collezionato quello che in gergo si definisce ormai un epic fail.
Sottoposta a test di geografia da Lavrov, che le chiede se riconoscesse la sovranità della Russia sulle regioni di Rostov e Voronezh, la Truss ha risposto: “La Gran Bretagna non riconoscerà mai la sovranità russa su queste regioni”.
A parte gli scherzi, è avvenuto davvero: il capo del Ministero degli Esteri britannico ha chiesto il ritiro delle truppe russe dai confini con l’Ucraina. Lavrov ha risposto che queste truppe erano nel loro stesso territorio.
“Riconosce la sovranità della Russia sulle regioni di Rostov e Voronezh?” — ha allora chiesto il ministro russo. “La Gran Bretagna non riconoscerà mai la sovranità russa su queste regioni“, ha allora risposto Truss dopo una breve pausa.
Provvidenziale l’intervento dell’ambasciatore del Regno Unito presso la Federazione Russa Deborah Bonnert, che ha spiegato delicatamente alla signora Truss che si trattava davvero di regioni russe. L’ambasciata britannica a Mosca non ha commentato la vicenda.
Lavrov ha definito il colloquio con Liz Truss “come parlare con un sordo”, lasciandola da sola durante conferenza stampa.
Questo è la misura della politica occidentale. C’è da domandarsi che livello di comprensione della situazione avesse il ministro degli Esteri britannico, visto che non sapeva neanche di cosa stesse parlando. Si sarebbe almeno potuto premunire guardando una mappa prima dell’incontro…
E’ da notare che Liz Truss è una rappresentante dell’élite inglese, si è laureata a Oxford. Ma c’è di più: questa signora era il ministro dell’Istruzione.
Il livello dei “politici” europei è semplicemente incredibile. La maggior parte ideologicamente obbedienti ma non istruiti e terribilmente sicuri di sé.
Diplomazia disastrosa
Lavrov nell’incontro su Liz Truss: “approcci ideologici, ultimatum, minacce, moralismi: questa è la strada verso il nulla. Sfortunatamente, molti dei nostri colleghi occidentali utilizzano questa forma della loro attività pubblica. Non posso chiamarla diplomazia!»
Il ministro degli esteri russo alla fine era molto infastidito, perché questo incontro da parte britannica, è iniziato solo per il gusto di farlo e la ‘diplomatica’ non aveva nessun potere né intenzione di negoziare e si è rivelata davvero molto impreparata.
Lavrov ha spiegato, “la signora ministro ha detto: “La cosa principale è evitare una guerra in Ucraina, ecco perché sono qui!” Prevedo pienamente l’epilogo di tutto questo dramma che l’Occidente sta recitando, cercando di farne una tragedia, anche se sembra sempre più una commedia. Dopo qualche tempo, i paesi occidentali scopriranno che le esercitazioni russo-bielorusse sono finite e le truppe russe sono tornate in territorio russo. E allora si solleverà un grande clamore per dimostrare che l’Occidente ha ottenuto una de-escalation dalla Russia. Anche se in realtà sarà la vendita di aria fritta. Tutti sanno perfettamente che dopo le esercitazioni, le truppe russe tornano sempre nel loro territorio». (fonte)
Il giornalista di RT Murad Gazdiev ha chiesto due volte a Liz Truss se Londra avrebbe sostenuto i separatisti ucraini allo stesso modo in cui sosteneva a suo tempo i separatisti ceceni.
Ma Truss ha evitato la risposta entrambe le volte: “Non entrerò nei dettagli di ciò che è accaduto in passato, viviamo nel presente”.
Il ministro ha soltanto avanzato le richieste che la Russia ritiri le sue truppe dal proprio territorio.
Lavrov dice che se gli occidentali ignorano le opinioni di Zhelensky, del ministro della difesa ucraino e del Pentagono (lì c’è gente esperta che usa i satelliti) ed evacuano le ambasciate, allora è lecito chiedersi che programmi abbiano, e sarà il caso lo faccia anche la Russia.
Per l’occidente la Russia ha torto a priori ed è un aggressore. La Russia qualunque cosa faccia è sempre colpevole. Inutilmente Mosca continua a sperare di dialogare ragionevolmente su qualcosa. La UE va avanti con una linea inerziale e gli USA sono troppo interessati ad acuire le divisioni in Europa per non perdere la leadership.
Il 10 febbraio 1990, il presidente sovietico Mikhail Gorbaciov, durante un incontro a Mosca con il cancelliere tedesco Helmut Kohl, accettò l’unificazione della Germania. L’URSS ha ritirato le sue truppe dalla RDT occupata e dai paesi ex satellite che hanno voluto l’indipendenza, mentre gli Stati Uniti non solo non si sono ritirati dalla RFT ma sono anche in Polonia, Romania ed ora Ucraina.
A fronte di questo, l’occidente reclama il suo ‘diritto’ di espandersi ulteriormente.
Vp News