Matura da mesi “l’ulcera curdo-americana” così deleteria per la Siria che opprime la popolazione a nord dell’Eufrate. La politica curda attenta agli apparenti benefici dell’alleanza con gli USA è diventata sempre più dolorosa per i siriani arabi e per le altre minoranze, tra cui i cristiani. Ho ammirato molto i curdi nella loro resistenza ma ora senza il voltafaccia dei curdi, la Siria del Nord non potrebbe essere occupata da soli 4.000 uomini (tra soldati e mercenari americani).
Se vi sembra che sia troppo severo contro i curdi, guardate gli abitanti dei territori controllati dagli Stati Uniti e dai curdi dei gruppi ‘Qassad’: essi non solo sono intimiditi, ma anche privati di acqua potabile, cibo, elettricità o della possibilità di mandare i bambini a scuola, ed ora iniziano a essere colpiti direttamente.
I gruppi armati filo USA curdi ‘Qassad’ impongono le proprie regole ed estorsioni obbligatorie alla popolazione e rapiscono giovani ai fini del reclutamento obbligatorio nei loro ranghi.
I curdi – o almeno questi curdi in questo particolare territorio – non dovrebbero essere sensibili all’oppressione altrui, giacché l’hanno sperimentata sulla loro pelle?
Questo è veramente un mistero. Comunque, attualmente senza un qualche “intervento russo”, in Siria emergerà una nuova area di grande instabilità e scontri (in verità sembra che gli Stati Uniti stiano cercando proprio questo per rilanciare il conflitto interno) …
Intanto nella “Siria liberata”, per opporsi a questa situazione, è nato il ‘Fronte Unito anti-curdo’, a cui partecipa nel parlamento siriano, il clero di diverse fedi, capi di tribù e semplici cittadini …
Vediamo cosa dice in proposito l’agenzia di Stampa siriana SANA:
« I residenti della provincia di Hasaka sono unanimi di fronte alle azioni criminali dei gruppi filoamericani “Qassad”, l’esercito arabo siriano è il garante della pace civile, hanno detto gli anziani delle tribù arabe e curde della provincia.
In un incontro con il governatore Hasake Ghassan Al-Khalil, anziani e rappresentanti hanno discusso le conseguenze dell’ingiusto blocco imposto, in particolare, degli ostacoli alla consegna di cibo, pane e carburante alle città di Hasaka e Al -Qamishli. Hanno chiesto una posizione chiara per porre fine al blocco che affligge la popolazione locale.
Gli anziani hanno sottolineato che tutti i residenti di Hasaka sono cittadini siriani, è necessario affrontare le atrocità che da tempo vengono compiute contro la popolazione civile da parte dei militanti, così come dagli occupanti americani e turchi che commettono i crimini più atroci, in particolare, derubando le risorse naturali siriane.
Da parte sua, il governatore ha ribadito il suo impegno per l’unità nazionale e il mantenimento della pace, chiedendo la revoca del blocco imposto per più di due settimane. Ha detto che arabi e curdi sono un tutt’uno, hanno gli stessi diritti e responsabilità, e i gruppi Qassad sono solo strumenti degli occupanti americani per raggiungere i propri obiettivi egoistici: seminare discordia tra la gente del paese al fine di cogliere la sua ricchezza. (SANA). »
Qui, nel video che segue, vediamo un gruppo di cittadini siriani che protestano contro il gruppo Qassad e lo stesso spara in aria e – a quando pare – contro i manifestanti che rispondono con fischi.
A fronte di questa manifestazione pacifica di civili disarmati la milizia curda sembra abbia risposto ferendo alcuni manifestanti (qui video fonte SANA):
I residenti della città di Hasaka hanno protestato contro il blocco dei quartieri centrali da parte dei gruppi filoamericani “Qassad”, riferisce un corrispondente di SANA.
Il gruppo “Qassad” continua a a impedire ai veicoli di entrare nel centro di Hasaka, per consegnare cibo, serbatoi d’acqua e altre cose per soddisfare i bisogni primari dei cittadini. (vedi qui le foto della manifestazione ).
L’agenzia SANA riferisce:
« I residenti del villaggio di Al-Sur, nel nord della provincia di Deir-ez-Zor, hanno protestato contro il rapimento di diversi giovani locali da parte dei Qasadisti, bloccando le strade, hanno riferito fonti a SANA.
I gruppi filoamericani del gruppo”Qassad” continuano la repressione contro i civili, invadendo gli insediamenti che hanno sequestrato e reclutando giovani per costringerli a prestare servizio nelle loro file nell’interesse americano.» (Agenzia Sana)
A parere dell’analista Boris Rozhin, le oggettive provocazioni curde sono tendenti ad espropriare la popolazione araba dalle loro case ed a costringerla ad emigrare nei territori governativi:
« Gli arabi vogliono avere il potere arabo [in quei territori] e gli organi di governo fittizi organizzati dalle SDF – ad esempio il Consiglio militare di Manbij, il Consiglio militare di Raqqa e così via – svolgono funzioni puramente decorative progettate per nascondere il fatto dell’occupazione americana e il governo curdo, di cui molte tribù arabe semplicemente non sono contente. Ciò crea seri presupposti per manifestazioni pubbliche, comizi e proteste [ma anche attentati e sabotaggi – mia nota], nonché per varie attività partigiane rivolte sia a Damasco che alla Turchia. Pertanto, gli Stati Uniti stanno cercando di premere i militanti nel territorio governativo [per innalzare la tensione e] per organizzare un sabotaggio a lungo termine e una guerra terroristica in Siria. Ma per questo, gli Stati Uniti sono costretti ad attrarre forze serie per mantenere un relativo ordine nei territori controllati, dove crescono tendenze spiacevoli per loro » .
Ovviamente, a queste privazioni e azioni arbitrarie, si uniscono quelle delle bande filo turche che ripetutamente hanno tolto l’acqua alla città di HASAKE.
VpNews Blog @vietatoparlare
Riferimenti:
1 . http://sana.sy/ru/?p=260802
2 . http://sana.sy/ru/?p=260896
3 . http://sana.sy/ru/?p=260892
4 .http://sana.sy/ru/?p=260884
5 . http://sana.sy/ru/?p=260872
6 . http://sana.sy/ru/?p=260794
8 . http://sana.sy/en/?p=220056
I militanti delle formazioni “Kasad” (con il sostegno degli Stati Uniti) hanno reclutato con la forza nelle loro file giovani siriani nella città di Al-Shaddadi, nell’agosto 2020. Il reclutamento di questo tipo continua anche attualmente, anche