Avvenire, il giornale della CEI sulla guerra in Ucraina, è sempre più illeggibile. Questo giornale dovrebbe essere il punto di riferimento per la cattolicità ma oggi parla di stupri di massa a Mariupol da parte dei russi, e descrive tutta una serie di notizie di cui i reporter sul posto non hanno mai fatto menzione, particolari sconosciuti anche alla stessa gente intervistata in fuga da Mariupol. Che al contrario ripete di essere stata usata come scudo umano dai nazionalisti ucraini dell’Azov.
Ed in linea, dello stesso taglio fazioso, è la vicenda dell’avvelenamento di negoziatori (tra cui Abramovich) trattata – sempre da Avvenire – nell’articolo “L’ombra del veleno sui negoziati” che non contiene le smentite, mentre viene offerto un ‘approfondimento’ “I PRECEDENTI: Da Politkovskaya a Navalny la «firma» dei killer di Mosca”.
Gli altri giornali comunque sono anche peggio. Ne prendo uno a caso, ecco alcuni passaggi dell’articolo “Abramovich avvelenato durante i negoziati. L’oligarca-mediatore e la lettera di Zelensky portata a Putin. Che risponde: li spazzerò via”. del Fatto Quotidiano: “I malori di cui ha sofferto il miliardario russo, ex presidente del Chelsea, restano avvolti in una cortina fumogena a distanza di oltre un giorno da quando il Wall Street Journal ha svelato che nella notte tra il 3 e il 4 marzo ha accusano sintomi da “sospetto avvelenamento” assieme a due negoziatori ucraini, uno dei quali è il deputato Rustem Umerov“…
E così prosegue: “I tre avrebbero sofferto di lacrimazione costante e desquamazione della pelle. Per il sito di giornalismo investigativo Bellingcat aveva consumato solo cioccolato e acqua, ma dosaggi e tipo di sostanza erano insufficienti a causare “danni letali”. Kiev: “Speculazione”. Il Times: mercoledì l’ex presidente del Chelsea da Putin con un biglietto di Zelensky contenente condizioni per la pace. La risposta dello zar: “Digli che lo spazzerò via” (…) Durante l’incontro – una sorta di negoziato parallelo – i tre avevano solo bevuto acqua e mangiato cioccolato”. (Il Fatto Quotidiano)
Quindi si tratta di una notizia che il Wall Street Journal pubblica dopo circa un mese e che l’intelligence USA dice che non è mai avvenuto. Ciononostante, per i media italiani – trasformatisi in vero partito della guerra – il presidente russo Putin non avrebbe resistito al suo vizietto di avvelenare gli oppositori, anzi in questo caso, i negoziatori.
Mentre avvelenamento non è mai avvenuto. Di certo sappiamo che se c’è un mediatore che è stato eliminato, lo è stato dalla parte ucraina è ad opera dell’apparato poliziesco di Zelensky. La moderazione di Denis Kiriev nei colloqui, infatti è costata molto cara.
E’ singolare che mentre su quell’omicidio non è stata aperta nessuna indagine indipendente, faccia più scalpore il supposto tentativo di avvelenamento di Roman Abramovich e degli altri due mediatori, il che è del tutto nebuloso, giacché lo stesso avvelenamento non è neanche ipotesi.
Infatti, la stessa l’intelligence americana dice che nessuno è stato avvelenato, ma che la lacrimazione è stata provocata da un fenomeno allergico. Detto questo, senza ricerca medica e analisi, tutto questo è speculazione, che è ciò che stanno facendo i giornalisti. Se i sintomi fossero gravi, la ricerca non tarderebbe ad arrivare. Ma per ora: “Il rappresentante di Roman Abramovich non ha commentato la situazione con l’avvelenamento e ha detto che le informazioni pubblicate in precedenza fossero considerate errate”. Ma i giornali devono fare il loro lavoro e non hanno aspettato e si sono portati diligentemente avanti.
L’evidenza è che la verità non viene cercata neanche con metodi indiziari, disponibili a tutti. La prima evidenza è che la partecipazione di Abramovich ai negoziati con Kiev, era gradita al Cremlino. Altro punto è che le richieste di Zelensky finora sono state sempre inconciliabili con una qualsiasi mediazione e chi ha cercato di farlo è stato ucciso. L’unica volta che Zelensky ha dichiarato pubblicamente delle aperture, lo ha sconfessato subito l ministro degli esteri ucraino Kuleba. Inoltre è sotto gli occhi di tutti che Zelensky parlando in vari parlamenti europei e ad al Congresso degli Stati Uniti non ha fatto mai menzione della pace ma ha fatto costantemente richiesta di armi.
Tutti e tre i negoziatori bollano la notizia dell’avvelenamento come fake news (ed anche l’intelligence USA)
Ad ulteriore conferma che tutta la storia è stata creata a beneficio dei media, uno degli stessi negoziatori che sarebbe stato avvelenato ha riferito che non è vero nulla e che non c’è stato alcun avvelenamento. Ne dà notizia il giornale ucraino Rbc.ua che cita la sua pagina Facebook ove Rusterm Umerov scrive testualmente:
“Commentando in anticipo i collegamenti di “media” dubbi: per me va tutto bene. “Non leggere i giornali sovietici prima di pranzo”. Per favore, non fidarti di fonti di informazione non verificate. La guerra dell’informazione è ancora attivamente in corso nel nostro paese”
Quindi abbiamo la smentita dell’intelligence USA su Reuters (che parla di reazione allergica), la smentita del negoziatore Rustern Umerov, quella dell’altro negoziatore che ha detto «Girano un sacco di speculazioni», ed infine il rappresentante del miliardario Abramovich ha rifiutato di commentare queste informazioni a Forbes. Di segno negativo anche un celebre giornalista ucraino che fa la sua ipotesi (vedi qui).
… Cos’altro?
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