Aereo da comando tattico dell’USAF abbattuto in Afganistan, un mistero su chi ci fosse a bordo

L’agenzia di stampa iraniana MEHR il 28 gennaio 2020, citando “fonti dell’intelligence militare russa”, ha riferito che presumibilmente a bordo del bombardiere americano E-11A, un aereo per scopi speciali che si è schiantato il 27 gennaio in Afghanistan è stato localizzato e ucciso un alto ufficiale della CIA Michael D’Andrea, che supervisionò le operazioni segrete degli Stati Uniti in Iran, Iraq e Afghanistan. Si dice che questo agente della CIA abbia avuto un “ruolo chiave” nell’eliminazione da parte degli Stati Uniti l’8 gennaio all’aeroporto di Baghdad del capo dell’unità Al-Quds del Corpo della Guardia rivoluzionaria islamica dell’Iran, il generale Kassem Suleimani. Non ci sono prove di queste dichiarazioni dell’agenzia iraniana. Da parte sua il Pentagono è chiuso nel riserbo. Quanto è accaduto nel commento dell’analista Stefano Orsi.

@vietatoparlare

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Volo USAF E11-A Bombardier

di Stefano Orsi

Caduto ieri il volo dell’E-11A dell’USAF si è portato con se i membri dell’equipaggio, almeno 5 e per ora diversi misteri.
Dopo poco che l’aereo era caduto hanno iniziato a circolare delle voci, e quando sono così particolareggiate con nome e cognome di un personaggio, difficilmente sono vere.

L’E-11A è un jet attrezzato a sofisticato Comando Mobile, specializzato quindi nel controllare uno scenario bellico, attraverso le telecomunicazioni, e l’uso di droni, acquisizione di informazione e mappatura con radar per l’individuazione delle minacce e monitorarne gli spostamenti, ma principalmente i occupa di telecomunicazioni.

Il volo era decollato da Kandahar (città che fu la capitale dei Talebani e del loro Mullah Omar, protagonista di una storica fuga in moto praticamente in mezzo alle forze USA che avanzavano) diretto a Kabul dove non è mai giunto.
Aereo che ha a bordo costosissime e sofisticatissime attrezzature e programmi, tutti di massima segretezza, difficile immaginare che abbia saltato qualche appuntamento di manutenzione o che abbiano caricato a bordo carburante con acqua per capirci…

Se ben mi ricordo di questo modello, ne dovrebbero esistere solo altri tre in servizio e con le medesime funzioni. Già solo per questo la perdita è enorme. L’E-11A svolge infatti un importante ruolo nel tenere aperte le comunicazioni tra le truppe a terra e i comandi o i caccia in volo che portano sul posto i carichi di morte per i nemici, oppure dirigono direttamente i droni a colpire gli obbiettivi indicati, spesso eliminando anche molti civili, ma si sa, le vittime degli Usa divengono sempre e solo…”Collateral damage”, il terreno impervio e montuoso dell’Afghanistan impedisce infatti le normali comunicazioni via radio e ora saranno davvero problematiche, almeno finché non sarà sostituito in qualche modo.

Quest’anno i talebani hanno abbattuto altri mezzi tra cui proprio pochi giorni fa, un elicottero, e altri tre prima di questo, certamente colpire un elicottero non è la stessa cosa rispetto a colpire un jet in volo ad alta quota, e l’E-11A non era in procinto di atterrare.

La domanda che ci si pone è se abbiano acquisito nuovi mezzi antiaerei più sofisticati e all’insaputa dei servizi USA o se abbiano usato ciò che hanno sfruttando il vantaggio dell’altezza delle montagne per raggiungere il volo americano, un manpad utilizzato da una montagna alta 3000-3500 metri non ha una tangenza di 3500 metri, ma una tangenza nettamente maggiore, l’aria rarefatta fornendo minore attrito permette al razzo di raggiungere una velocità maggiore ed in meno tempo, permettendo di elevarsi a quote maggiori, è pertanto possibile anche per un vecchio manpad raggiungere il volo abbattuto.

Arriviamo alla domanda del caso.
A bordo c’era o non c’era un gruppo di agenti CIA tra cui L’”Ayatollah Mike”, o il “Dark Prince”, tutti soprannomi di Michael D’Andrea, capo delle operazioni della CIA presso Iraq, Siria, Iran, Afghanistan, Pakistan.
Sospettato di essere l’organizzatore dell’omicidio del generale Soleimani e di altre operazioni tra cui la caccia a Bin Laden.

Un uomo che non fa nulla senza un motivo, che non si muove senza essere coperto, il corrispettivo , o forse anche più del suo omologo iraniano Soleimani.
Sono diverse le fonti che danno per certa la sua presenza e morte a bordo del volo, ma manca ancora la conferma ufficiale da parte del governo americano o la sua smentita.

Cosa troviamo sulle pagine dei media USA? Praticamente il nulla, non ho visto un accenno e nemmeno su quotidiani israeliani, eppure per loro doveva essere una figura di chiaro riferimento, impossibile che passi sotto silenzio.
Un’altra ipotesi allora potrei inserire nella questione, se D’Andrea non fosse morto nello schianto dell’aereo? Le foto dello stesso infatti ci riportano un velivolo praticamente intatto al momento dell’atterraggio sebbene danneggiato, solo successivamente , quindi, il velivolo è esploso e bruciato.

Cosa avrebbe causato lo scoppio e la distruzione parziale del jet?

Un mezzo tanto sofisticato non può essere abbandonato al suo saccheggio da parte del nemico, attrezzature simili devono necessariamente essere distrutte e con esse anche tutta la documentazione di accompagnamento.
Autodistruzione quindi è una ipotesi tutt’altro che remota.

E i corpi delle vittime?
Nell’unico video che sono riuscito a vedere venivano mostrati due corpi ma non altri.
Nessun documento d’identità o altro.

Anche perchè al contrario dei terroristi che pare attacchino l’occidente, i terroristi veri non se ne portano dietro. Se anche a bordo non vi fosse stato D’Andrea, parte del personale potrebbe essere vivo ed in mano ai Talebani?
Ecco in queste ipotesi troverebbe un senso il silenzio da parte non solo dell’amministrazione USA a tal riguardo, ma anche da parte di storici alleati come Israele nel Medio Oriente.
In una ricostruzione i mattoncini devo trovare tutti un posto o il castello rischia il crollo.

Se A bordo ci fosse stato davvero D’Andrea e se fosse morto, perchè tardare a comunicarlo? Attendono di sapere come sia caduto il jet? E che differenza farebbe? Se volessero dire che sono stati gli iraniani non avrebbero certo bisogno di attendere una indagine, e quando mai gli USA accertano la veridicità delle balle che raccontano?

Se D’Andrea non era a bordo ma altri si ed in mano talebana, il silenzio starebbe ad indicare la delicatezza di una trattativa serrata in corso per averne la restituzione, magari con scambio di prigionieri.
Lo stato dell’aereo , o meglio relitto, indica che avrebbe resistito molto bene all’atterraggio di fortuna per poi esplodere successivamente magari per autodistruzione.
La sopravvivenza di qualche membro dell’equipaggio o passeggero, soprattutto se in coda, sarebbe una possibilità più che remota.

Attendiamo quindi la conferma ufficiale da parte USA della situazione, con i nomi di caduti e il loro ruolo e magari la ricomparsa di D’Andrea o l’identificazione del suo cadavere.
Parlare prima di questi elementi della sua scomparsa o altro , per me è fare della falsa informazione.

Stefano Orsi

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