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Afghanistan – 64.000 mitragliatrici e 358.000 fucili d’assalto (e molto altro): è il regalo degli Stati Uniti ai talebani

Quando si dice che il presidente Biden ha lasciato miliardi di materiale militare statunitense nelle mani di terroristi che odiano l’America –  dopo aver avuto sette mesi per “pianificare un ritiro”  – questo non è un luogo comune o una boutade, nessuno sta scherzando.

Secondo un’infografica pubblicata sul  Sunday Times , l’organizzazione terroristica dei talebani beneficerà di un arsenale militare imponente , costituito da oltre 22.000 Humvee, 42.000 pickup e SUV, 16.000 occhiali e dispositivi per la visione notturna tra cui l’ L3 GPNVG-18 del valore di 100 mila dollari ciascuno, inoltre, 64.000 mitragliatrici e 358.000 fucili d’assalto.

Bisogna considerare che oltre a questo elenco, gli Stati Uniti lasceranno anche molto materiale nell’aeroporto Karzai di Kabul, ove non possono portarsi dietro l’asset logistico presente, costituito anche da apparecchiature e elettronico e quant’altro, compresi probabilmente i sistemi di difesa aerea, se questi non saranno distrutti.

La domanda che ci poniamo , evidentemente, è se tutto questo sia voluto e per quale scopo. Altrimenti questo ritiro è una vera e propria decable.

Il figlio dell’ex presidente Usa ex presidente Donald Trump ha affermato, con messaggio su twitter, che il movimento talebano ha ottenuto dall’esercito americano 85 miliardi di dollari in equipaggiamento militare e armi.

Il figlio di Trump ha sottolineato che ciò significa che “ogni uomo, donna e bambino in America ha donato circa $ 265 a obiettivi terroristici, assumendo [il paese è composto] +/- da 320 milioni di cittadini”.

La pubblicazione Russia Today riferisce che “Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha dichiarato sul canale YouTube “Solovyov LIVE” che l’esercito americano ha lasciato un gran numero di armi ad alta precisione in Afghanistan”.

“Un gran numero di armi colpite sono armi portatili e di alta precisione, si tratta di MANPADS e ATGM  , ha detto  Shoigu.

Il ministro della difesa russo , in particolare, ha riferito che tra le armi di alta precisione lasciate dall’esercito degli Stati Uniti – per quando riguarda i missili guidati anticarro – mentre gli USA hanno fornito qualche decina di esemplari all’Ucraina , ai talebani ne hanno lasciato 100.

Proseguendo, Shoigu rispondendo a una domanda in una intervista sul canale Youtube ” Soloviev Live “ , ha affermato che forse  è possibile dire che ora  i talebani “sono armati meglio dell’esercito ucraino con armi più moderne”.

A queste affermazioni si sposa anche la valutazione delle ex forze navali riserviste degli Stati Uniti, membri della House of the US Congress Jim Banks, secondo le quali ora i talebani hanno più elicotteri Black Hawk, dell’85% dei paesi del mondo.

Elicottero UH-60. Foto: Wikimedia / Jakub Hałun / CC BY-SA 4.0

Ma come mai è successo tutto questo? Le risposte ci sono anche se non possono essere considerate giustificazioni valide, perchè il ritiro poteva essere pianificato diversamente.

Comunque le ragioni di questo scandalo, essenzialmente sono due:

1 – La prima ragione è che le armi americane trasferite a Kabul sono andate perdute a causa della fuga delle forze governative durante l’offensiva talebana, ma ciò era altamente prevedibile in quando i comandi americano e  Nato non hanno mai formato adeguatamente le forze afgane affinché diventassero autonome (le hanno sempre utilizzate in modo subordinato).

L’unica forza internazionale ISAF che ha cercato a creare un esercito autonomo è stata solo l’Italia, questo è avvenuto durante il periodo di turno al comando del gen. Marco Bertolini. Ma è stata a quanto pare, una goccia nell’oceano di inefficienza interessata di chi si è arricchito dell’esperienza afgana.

ATGM “Javelin”

2 – La seconda ragione è che parte del materiale è stato abbandonato, è a causa a causa di una valutazione di economia abbastanza banale: è così costoso esportare questa attrezzatura dal lontano Afghanistan che è più redditizio produrre nuove armi.

L’unica cosa che gli americani siano riusciti a eliminare siano stati i loro famosi carri armati M1 Abrams, e questo perché hanno iniziato a evacuarli con largo anticipo.

Ed ora che se ne faranno i talebani di questo imponente arsenale? Valutando che non possono utilizzarle tutte e che le armi bisogna manutenzionarle, altrimenti diventano inservibili, è plausibile che è probabile che i talebani debbano in parte esportarle, vendendole.

@vietatoparlare

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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