Agenda setting e manipolazione del pensiero

La manipolazione dell’informazione e l’influenza dei media sulla percezione pubblica sono questioni di primaria importanza, specialmente oggi, quando sono proprio coloro che detengono il controllo dei grandi circuiti mediatici a dipingere chi non ha potere o mezzi come la minaccia più grande alla libertà e alla democrazia. Nel testo che segue, gli avvocati Antonietta Veneziano e Roberto Martina esplorano in dettaglio la teoria dell’Agenda Setting, mettendo in luce come la selezione e la modalità di presentazione delle notizie possano influenzare profondamente il pensiero collettivo. Attraverso esempi concreti e attuali, gli autori mostrano come l’attenzione eccessiva verso temi di minore importanza possa distrarre l’opinione pubblica dai problemi più urgenti, che hanno un impatto diretto sulla vita dei cittadini. Il messaggio è un invito a sviluppare un atteggiamento critico verso le informazioni ricevute, promuovendo un’analisi autonoma e consapevole delle dinamiche che plasmano la nostra quotidianità.

AGENDA SETTING E MANIPOLAZIONE DEL PENSIERO.

Guardando la televisione, navigando nei social network o leggendo un giornale, tutti prima o poi abbiamo notato che veniamo tartassati dalle stesse “notizie” e che molto spesso queste “notizie” sono irrilevanti (tipo la separazione dei Ferragnez o di Totti e Ilary, la relazione omosessuale di Cecchi Paone o la separazione della Premier) ?

Come mai molti milioni di italiani finiscono con l’interessarsi morbosamente ad argomenti insulsi e non effettivamente importanti?

C’è qualcuno che decide a cosa dobbiamo prestare la nostra attenzione  in modo da plasmare il nostro pensiero.

L’Agenda Setting è una teoria della comunicazione molto utilizzata da chi si occupa di media e informazione; studiata per la prima volta nel 1972 quando Maxwell McCombs e Donald Shaw pubblicarono il loro studio pionieristico. Secondo questa teoria le notizie svolgono un ruolo fondamentale nella formazione delle realtà politiche e sociali e il postulato principale dell’Agenda-setting è il salience transfer che significa rendere una notizia saliente rispetto ad altre che sono più importanti e rendendola di interesse generale.

La scelta dei topic a cui dare risalto, il tempo e lo spazio dedicato all’argomento, le posizioni occupate dalle notizie, determinano l’importanza che il pubblico attribuirà a una determinata questione e sono quindi in grado di modificare la percezione della realtà, distorcendola a piacimento di chi decide l’agenda.

Si comprende dunque che nel momento in cui vediamo le testate giornalistiche occuparsi del tipo di croccantini del cane della Ferragni, o dell’ennesima unione gay (anziché della crisi economica e della povertà, dell’insufficienza del welfare a garantire un’esistenza dignitosa ai cittadini bisognosi, della fatiscente sanità pubblica) si vuole modificare la percezione dei problemi reali del paese ed indirizzare le discussioni su argomenti sterili e di nessun interesse concreto per la collettività.

Nessuno è esente da questa distrazione di massa: lo abbiamo appena visto alle recenti Olimpiadi in Fra con il caso Imane Khelif, di cui tutti abbiamo discettato, mentre pochi hanno discusso di come mai Israele ha potuto partecipare nonostante il genocidio palestinese mentre la Russia ne è rimasta esclusa, ovvero di Macron che non lasciato l’Eliseo e pur avendo perso le elezioni di luglio ’24 continua ancora a governare ben oltre l’amministrazione ordinaria (si veda caso Pavel Durov).

Condizionamento di massa: i bollettini quotidiani dei morti di Covid, le bare di Bergamo, le riprese nelle terapie intensive e i VIP con la V sul braccio hanno condotto milioni di persone a fidarsi di un siero sperimentale per sconfiggere la “temibile” epidemia.

Anche la connotazione geografica delle notizie svolge un ruolo fondamentale, nell’attribuire importanza ad alcuni paesi, nonché nella selezione delle notizie di impatto nelle varie zone del mondo.
Un es: tutti ricordiamo l’uragano Katrina che devastò la costa est degli U.S. nel 2005 provocando 1833 morti, ma nessuno ricorda che in quello stesso periodo il conflitto nel Darfur provocò 450.000 vittime. Lo spazio mediatico da dedicare alle notizie è deciso geograficamente anche in base al paese egemonico di riferimento.

Mezzi di comunicazione di massa e istituzioni politiche paesi hanno sempre interesse a condizionare la mente degli elettori per farli concentrare nella direzione voluta da loro distogliendoli da ciò che invece, democraticamente, li riguarda da vicino.

Impariamo a riconoscere le informazioni che ci vengono propinate, ad interrogarci sulla loro effettiva rilevanza, ovvero sulla loro strumentalizzazione politica che poi influisce sulla sul nostro pensare e sentire

Approfondiamo e verifichiamo autonomamente, ricordando che la ns realtà percepita è sempre manipolabile in base ad esigenze altrui.

Antonietta Veneziano
Roberto Martina
Avvocati Liberi

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nota a margine:

L’Agenda Setting descrive come i media influenzino l’opinione pubblica non tanto dicendo alle persone cosa pensare, ma piuttosto suggerendo su quali temi riflettere. Questa teoria spiega che i media determinano quali storie vengono trattate, decidendo quindi quali questioni siano ritenute importanti per il pubblico. Alcuni concetti chiave trattati nell’articolo sono:

output

  1. Selezione delle storie: I media decidono quali storie coprire in base a criteri come la rilevanza e l’interesse pubblico, influenzando così la percezione di cosa sia importante.
  2. Framing: Come una storia viene inquadrata (linguaggio, tono, punto di vista) può modellare la comprensione e le emozioni del pubblico riguardo un problema.
  3. Gatekeeping: Il controllo su quali informazioni vengono presentate o trattenute dal pubblico, operato da editori e dirigenti dei media.
  4. Interessi economici: Proprietà e interessi economici dei media influenzano i temi trattati, per esempio le pubblicità o gli obiettivi aziendali.

 

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