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Mentre sembrano ormai imminenti le prossime missioni lunari di Beresheet e Chandrayaan 2, prosegue sul lato nascosto del nostro satellite la missione di Chang’e 4 e del rover Yutu 2. Il mese di febbraio sarà piuttosto interessante. Da seguire soprattutto Hayabusa 2, che si avvicinerà alla superficie di Ryugu, e Insight che dispiegherà la sonda termica per scavare sotto il suolo di Marte. Ultimo tentativo, inoltre, di contattare Opportunity.
Più in là nel futuro, l’ESA ha annunciato il nome del rover della missione ExoMars 2020: sarà dedicato a Rosalind Franklin, la scienziata che ha contribuito alla scoperta e alla caratterizzazione del DNA. La NASA, invece, ha annunciato che la missione Lucy, verso gli asteroidi troiani di Giove, sarà lanciata da ULA.
Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.
La prossima missione lunare sarà probabilmente il lander Beresheet (recentemente ribattezzato, prima conosciuto come Sparrow), sviluppato da SpaceIL, team ex-contendente del Google Lunar X-Prize. Il piccolo lander fa parte dei carichi paganti secondari di un lancio del Falcon 9 previsto per il prossimo 22 febbraio.
Sarà diretta verso la Luna anche la missione successiva, l’indiana Chandrayaan 2, che dovrebbe partire ad aprile. ISRO ha intenzione di tornare sul nostro satellite in grande stille, con un orbiter, il lander Vikram, ed un piccolo rover. Il sito di atterraggio prescelto è nei dintorni del polo sud lunare.
Continua la missione lunare di Chang’e 4, dell’agenzia spaziale cinese. Dopo essere atterrato con successo il 3 gennaio presso il cratere Von Kármán, sul lato nascosto della Luna, il lander ha rilasciato il rover Yutu 2, il qualche ha precorso alcuni metri prima di fermarsi durante la lunga notte lunare. Il sole è tornato lo scorso 28 gennaio e Yutu 2 è tornato a moversi un paio di giorni dopo. La sonda e il rover non possono ovviamente comunicare direttamente con la Terra, e il’agenzia spaziale cinese sta utilizzando un satellite ripetitore, QueQuiao in orbita presso il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Luna.
Nelle vicinanze, continuano le longeve missioni americane Lunar Reconnaissance Orbiter e ARTEMIS (2 sonde), oltre alle sonde cinesi Chang’e 5-T1 (in orbita) e Chang’e 3 (sulla superficie), le cui missioni sono ormai finite ma sono (probabilmente) ancora attive.
Continua il viaggio della missione ESA/JAXA BepiColombo verso Mercurio. Il Mercury Transfer Module (MTM) sta trasportando le due sonde di cui si compone la missione: il Mercury Planetary Orbiter (MPO), di ESA, e il Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO) di JAXA. In questo momento MTM sta usando i propri propulsori elettrici per modificare lentamente l’orbita, e lo farà ancora per qualche settimana. Successivamente ci sarà il primo dei numerosi flyby con assist gravitazionale che avverrà il 13 aprile 2020, quando BepiColombo sorvolerà il nostro pianeta. L’entrata in orbita intorno a Mercurio è prevista per il 2025.
STEREO-B, osservatorio solare della NASA, è in orbita eliocentrica nelle vicinanze di quella della Terra. Purtroppo i contatti con la sonda gemella STEREO-A si sono interrotti da diversi anni. In un’orbita simile anche il telescopio spaziale all’infrarosso Spitzer, sempre della NASA.
Relativamente poco lontano, presso il punto lagrangiano L1 Terra-Sole, ci sono le sonde per l’osservazione solare WIND (NASA), ACE (NASA) e SoHO (NASA/ESA), e la missione di studio del clima terrestre DSCOVR (NASA/NOAA). Dall’altra parte della Terra rispetto al Sole, intorno al punto lagrangiano L2, c’è invece la sonda Gaia (ESA), che si occupa di mappare la nostra galassia e quelle limitrofe.
Parker Solar Probe (NASA) ha da poco cominciato la sua seconda orbita intorno al Sole e arriverà al perielio, ancora più ravvicinato del precedente, il prossimo 4 aprile. La sonda culminerà l’anno con il secondo sorvolo di Venere, che contribuirà a ridurre ulteriormente il raggio dell’orbita.
Hayabusa 2 (JAXA) sta studiando il vicino asteroide Ryugu. Attualmente le osservazioni scientifiche sono riprese dalla quota di 20 km, ma a febbraio è pianificato il primo tentativo di avvicinarsi alla superficie.
Anche la sonda della NASA OSIRIS-REx sta explorando il suo asteroide, Bennu. La sonda è attualmente in orbita intorno al piccolo asteroide, in una fase di missione denominata “Orbital A”, in cui non ci sono stati obiettivi scienfici da raggiungere e si è semplicemente cercato di imparare a controllare e manovrare la sonda nella sua debole interazione gravitazionale con Bennu. A fine febbraio comincerà la prima fase scientifica vera e propria, con la mappatura e la caratterizzazione dettagliata del piccolo corpo celeste.
Come per altre missioni cinesi la cui fase principale è terminata da tempo, non si hanno notizie di Chang’e 2, che dopo aver concluso la sua missione principale in orbita intorno alla Luna e quelle secondarie che l’hanno vista orbitare il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole e sorvolare l’asteroide 4179-Toutatis, è attualmente in orbita eliocentrica. Anche la sonda giapponese Akatsuki continua senza particolari aggiornamenti le sue osservazioni in orbita intorno a Venere.
Prosegue la preparazione degli strumenti scientifici di Insight (NASA), da ormai 74 sol sul suolo di Marte. Nei giorni scorsi è stata sistemata la copertura termica sul sismometro, che era stato precedentemente posizionato a terra. I prossimi passi prevedono l’inizio delle operazioni scientifiche del sismometro, il posizionamento a terra della sonda termica (ovvero lo strumento che scaverà fino a 5 metri nel sottosuolo) e, verso marzo o aprile, l’inizio delle operazioni di scavo.
Purtroppo ancora nessun segnale da Opportunity, il rover della NASA giunto ormai al sol 5349 su Marte. Il MER superstite è sulla superficie da oltre 15 anni, ma dopo essere entrato in ibernazione a causa di una tempesta di polvere, non è ancora riuscito a ristabilire i contatti con la Terra. Nelle scorse settimane sono stati inviati nuovi comandi, un ultimo tentativo prima di dichiarare conclusa questa gloriosa missione.
L’altro rover della NASA, Curiosity, è arrivato al sol numero 2315 sul pianeta rosso. Il rover si è lasciato alle spalle il Vera Rubin Ridge, che stava studiando ormai da quasi un anno e mezzo. Si sta ora dirigendo verso sud, in un’area del Monte Sharp composta da terreno argilloso
Oltre ai rover e al nuovo lander, intorno a Marte ci sono altri 6 satelliti: Trace Gas Orbiter (ESA/Roscosmos), MAVEN (NASA), Mars Orbiter Mission (ISRO), Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), Mars Express (ESA) e Mars Odyssey (NASA).
La sonda Juno (NASA) è in orbita intorno a Giove, principalmente per studiarne l’atmosfera e il campo magnetico. La sonda ha completato lo scorso 21 dicembre il passaggio ravvicinato PJ17 nella sua lunga orbita ellittica intorno al gigante gassoso. Il prossimo passaggio ravvicinato, il PJ18, avverrà il 12 febbraio.
Proprio a capodanno la sonda della NASA New Horizons ha sorvolato l’oggetto più lontano mai visitato da una sonda, ovvero 2014 MU69 “Ultima Thule”, piccolo corpo celeste della fascia di Kuiper. Le aspettative non sono certo state deluse e le prime immagini e i dati provenienti da questa regione molto lontana sono pieni di sorprese. L’ultima, svelata proprio nei giorni scorsi, è che la forma dei due lobi di Ultima Thule non è sferica, ma è molto appiattita.
Infine, le sonde americane Voyager 1 e 2, dopo aver sorvolato Giove, Saturno e, nel caso di Voyager 2 anche Urano e Nettuno, sono ancora operative nel loro viaggio di allontanamento dal sistema solare. A dicembre la NASA ha annunciato che anche Voyager 2 è ormai uscita dall’eliosfera, raggiungendo quello che si può considerare lo spazio interstellare. Voyager 1 si trova attualmente a circa 145 UA dalla Terra (20 ore e 7 minuti-luce). Voyager 2 è invece a circa 121 UA dalla Terra (16 ore e 43 minuti-luce).
Missioni in fase di preparazione per il lancio: 2
Missioni operative nella fase principale o estesa: 31
Missioni in viaggio verso il prossimo obiettivo: 3
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