Aggiornamenti dal sistema solare: marzo 2019

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Marte protagonista in questo mese di marzo, anche se la maggior parte delle notizie non arrivano da missioni in corso. Dopo l’addio a Opportunity, infatti, lo sguardo è principalmente rivolto verso le missioni future. È arrivato in Italia, infatti, Kazačok, il lander della missione ExoMars 2020 progettato e costruito da Roscosmos. Presso gli stabilimenti di Torino verranno assemblati molti altri componenti prima del trasporto finale verso Bajkonur, da dove verrà lanciato insieme al rover dell’ESA Rosalind Franklin. Da parte di NASA, invece, si sono completati i test sull’elicottero marziano che accompagnerà il prossimo rover Mars 2020.

Ci sono comunque aggiornamenti anche dalle missioni in corso, in particolare da Insight, Curiosity e Mars Express. Spostandoci poi su altre destinazioni del sistema solare, c’è molta attesa per Beresheet, la missione israeliana in procinto di atterrare sulla Luna, e continuano ad arrivare sorprese dagli asteroidi, grazie ad Hayabusa 2 e OSIRIS-REx.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.

In preparazione per il lancio

Ancora incerta la data di partenza di Chandrayaan 2, la prossima missione indiana di esplorazione della Luna. Dopo oltre un anno di continui ritardi, la missione è stata prima ulteriormente spostata da aprile a maggio, e poi a data da destinarsi a causa di alcuni danni alle gambe di atterraggio del lander Vikram verificati durante uno dei test di atterraggio a febbraio. Vikram è uno dei tre componenti della missione, insieme ad un orbiter e ad un piccolo rover. Secondo i più informati al momento è probabile un lancio nella seconda metà dell’anno.

Sempre la Luna sarà l’obiettivo di Chang’e 5, che rappresenterà il culmine del programma di esplorazione robotica cinese del nostro satellite, con la raccolta e l’invio a terra di campioni del suolo lunare. Il volo di Chang’e 5 è attualmente previsto per dicembre, ma è contingente al successo del ritorno in volo del lanciatore pesante Lunga Marcia 5.

Nuovi protagonisti sulla Luna

Il piccolo lander israeliano Beresheet è entrato in orbita lunare lo scorso 4 aprile. Se tutto va come previsto, il veicolo sviluppato da SpaceIL atterrerrà giovedì 11 aprile sulla Luna, facendo di Israele il quarto paese nella storia a far atterrare un veicolo sul nostro satellite.

Nel frattempo è cominciato anche il quarto giorno lunare della missione Chang’e 4, dell’agenzia spaziale cinese. Sia il lander che il rover Yutu 2 si sono risvegliati pochi giorni fa per riprendere le operazioni scientifiche sul lato nascosto della Luna. Le comunicazioni con la Terra sono garantite dal satellite ripetitore QueQuiao, in orbita presso il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Luna.

Nelle vicinanze, continua le longeva missione americana Lunar Reconnaissance Orbiter. Grazie ai dati della sonda è stata recentemente rilasciata un’applicazione web che permette di rivivere i movimenti e i dialoghi degli astronauti della missione Apollo 11.

Senza particulari aggiornamenti, continuano ad esplorare la Luna la missione americana ARTEMIS (2 sonde), e il lander cinese Chang’e 3.

Nel sistema solare interno

La missione ESA/JAXA BepiColombo ha completato la fase di collaudo nei pressi dell’orbita terrestre ed è ora pronta a cominciare il lento avvicinamento verso Mercurio. Il Mercury Transfer Module (MTM) sta trasportando le due sonde di cui si compone la missione: il Mercury Planetary Orbiter (MPO), di ESA, e il Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO) di JAXA, ed ha appena concluso la prima lunga accensione dei motori a ioni, durata più di due mesi. L’accensione è la prima di una serie di 22 che porterà MTM insieme al suo prezioso carico ad eseguire numerosi flyby con assist gravitazionale dei pianeti interni, il primo dei quali sarà proprio del nostro pianeta ed avverrà il 13 aprile 2020. L’entrata in orbita intorno a Mercurio è prevista per il 2025.

Parker Solar Probe (NASA) sta concludendo il suo secondo passaggio ravvicinato del sole. Il perielio vero e proprio è stato superato il 4 aprile, ad una distanza leggermente più piccola del perielio precedente. La sonda culminerà l’anno con il secondo sorvolo di Venere, che contribuirà a ridurre ulteriormente il raggio dell’orbita.

Altre missioni che continuano a studiare il sistema solare interno sono gli osservatori solari STEREO-B (NASA), WIND (NASA), ACE (NASA) e SoHO (NASA/ESA), la missione di studio del clima terrestre DSCOVR (NASA/NOAA), la sonda in orbita venusiana Akatsuki (JAXA) e l’ex-missione lunare Chang’e 2 (CNSA). In orbita eliocentrica nel sistema solare interno ci sono poi i due telescopi spaziali Spitzer (NASA) e Gaia (ESA).

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La nebulosa W40 “farfalla”, ripresa da Spitzer nell’infrarosso. Credit: NASA/JPL-Caltech

A caccia di asteroidi NEO

Hayabusa 2 (JAXA) sta studiando il vicino asteroide Ryugu. Dopo aver raccolto il primo campione dell’asteroide a fine febbraio, nei giorni scorsi la sonda ha utilizzato lo strumento SCI (Small Carry-on Impactor), un vero e proprio proiettile esplosivo che ha creato un piccolo cratere sulla superficie dell’asteroide. In questo momento la sonda dovrebbe essere ad una distanza di sicurezza dalla superficie, per evitere che alcuni detriti la possano raggiungere. Il prossimo prelievo di campioni avverrà probabilmente a giugno e potrebbe essere dal cratere appena creato oppure da un sito nelle vicinanze.

Anche la sonda della NASA OSIRIS-REx sta explorando il suo asteroide, Bennu. La sonda sta ora volando in formazione con l’asteroide compiendo periodici sorvoli a 3-5 km di distanza che serviranno a fare rilievi dettagliati della superificie per la selezione del sito di campionamento. Nei mesi scorsi la sonda ha osservato un evento molto interessante e inatteso, cioè l’espulsione di sassi e polvere dalla superficie dell’asteroide.

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Espulsione di particelle dall’asteroide Bennu, osservato da OSIRIS-REx il 19 gennaio 2019 (2 immagini riprese da NavCam 1 a esposizioni diverse, sovrapposte). Credit: NASA / Goddard / University of Arizona / Lockheed Martin

La flotta marziana

Siamo al sol 130 sulla supericie di Marte per Insight (NASA), e la sonda è ancora alle prese con uno degli eventi più attesi: lo scavo nel sottosuolo da parte dello strumento HP3. Purtroppo i tecnici della NASA non sono ancora riusciti a penetrare più di qualche centimetro nel terreno del pianeta rosso. Nelle prossime settimane verranno condotti nuovi test per capire come fare a risolvere il problema.

Ha orma raggiunto il sol numero 2372 su Marte il rover della NASA Curiosity. MSL si è lasciato alle spalle il Vera Rubin Ridge ed ha ormai superato i 20 km percorsi. Tra febbraio e Marzo Curiosity ha subito due piccole anomalie, con un reset inaspettato del computer. I tecnici hanno quindi deciso di tornare ad utilizzare il computer di riserva (il cosiddetto “lato B”) e le operazioni scientifiche sono riprese senza problemi.

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Eclisse solare causata da Phobos. Osservazione del sol 2359 da parte di Curiosity, che qualche giorno prima (sol 2350) aveva osservate anche un eclisse solare da parte di Deimos. Credit: NASA / JPL-Caltech / MSSS

La sonda ESA Mars Express è in orbita marziana da oltre 15 anni e nei giorni scorsi sono stati annunciati alcuni risultati scientifici molto interessanti. La sonda, infatti, è riuscita a osservare indirettamente le stesse effimere apparizioni di metano misurate da Curiosity presso il cratere Gale. Le osservazioni della sonda europea hanno permesso di stabilire che la sorgente di metano non si trova all’interno del cratere, come precedentemente ipotizzato. Cresce ancora di più, quindi, l’attesa per i risultati provenienti da un’altra sonda europea in orbita intorno a Marte, Trace Gas Orbiter della missione ExoMars 2016, la quale è stata progettata proprio per misurare i gas presenti in traccia nell’atmosfera marziana, tra cui il metano

Aggiornamenti anche per MAVEN, sonda americana in orbita dal 2014. La sonda, che sta studiando l’atmosfera marziana, si sta spostando su un orbita più bassa, sfruttando l’attrito dell’atmosfera stessa. Il cambio di orbita sarà necessario per garantire di poter operare come satellite ripetitore per il prossimo rover della NASA, il cui lancio è attualmente previsto per il 2020.

Intorno a Marte ci sono anche Mars Orbiter Mission (ISRO), Mars Reconnaissance Orbiter (NASA) e Mars Odyssey (NASA), tuttora operativi nelle loro missioni.

Nel sistema solare esterno

La sonda Juno (NASA) è in orbita intorno a Giove, principalmente per studiarne l’atmosfera e il campo magnetico. La sonda ha apena completato il passaggio ravvicinato PJ19 nella sua lunga orbita ellittica intorno al gigante gassoso. Il prossimo passaggio ravvicinato, il PJ20, avverrà il 29 maggio.

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Bella immagine dell’emisfero sud di Giove ripresa da Juno durante il PJ18. Credit: NASA / JPL-Caltech / SwRI / MSSS / Kevin M. Gill

Continuano ad arrivare (molto lentamente, data la distanza) dati ed immagini di 2014 MU69 “Ultima Thule”, dopo che a capodanno era stato sorvolato dalla sonda della NASA New Horizons.

Infine, le sonde americane Voyager 1 e 2, dopo aver sorvolato Giove, Saturno e, nel caso di Voyager 2 anche Urano e Nettuno, sono ancora operative nel loro viaggio di allontanamento dal sistema solare. Voyager 1 si trova attualmente a circa 145 UA dalla Terra (20 ore e 5 minuti-luce). Voyager 2 è invece a circa 120 UA dalla Terra (16 ore e 41 minuti-luce).


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