Aggiornamenti dal sistema solare: novembre 2018

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Non accenna a diminuire la raffica di aggiornamenti dal sistema solare. Una nuova missione (Chang’e 4) è appena partita alla volta della Luna, mentre altre due la seguiranno probabilmente a breve (Chandrayaan 2 e Sparrow/SpaceIL). Parker Solar Probe ha raggiunto il suo primo perielio battendo già diversi record, mentre OSIRIS-REx ha appena concluso il suo lungo viaggio per arrivare all’asteroide Bennu.

Occhi e orecchi puntati principalmente su tre regioni del sistema solare, nelle prossime settimane. Innanzi tutto Marte, da cui si spera di ricevere segnali da Opportunity, ma che comunque vedrà l’inizio della missione scientifica della neo-arrivata Insight. La Luna diventerà protagonista con l’inserzione in orbita di Chang’e 4 e l’attesa per l’inedito atterraggio sul lato nascosto del nostro satellite, che avverrà probabilmente a gennaio. Per finire l’anno in bellezza, New Horizons sorvolerà “Ultima Thule” a capodanno, mandando per la prima volta immagini e dati da un piccolo oggetto della fascia di Kuiper.

Stendendo lo sguardo un po’ più al futuro, è arrivato al Kennedy Space Center l’European Service Module che farà parte della prima missione (senza equipaggio) di Orion e SLS in orbita lunare, attualmente prevista per il 2020. Sempre nel 2020 si aprirà la prossima finestra di lancio verso Marte e ben due missioni, l’americana Mars 2020 e l’europea Exomars 2020, hanno annunciato il sito prescelto di atterraggio per i propri rover, mentre una terza (il rover marziano cinese) ha rivelato i due possibili siti candidati.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.

In preparazione per il lancio

Si prospettano mesi intensi per la Luna. Dopo la missione cinese Chang’e 4, tra gennaio e marzo dovrebbe partire anche Chandrayaan 2, dell’agenzia spaziale indiana (ISRO). La missione sarà composta da un orbiter, il lander Vikram, ed un piccolo rover. Il sito di atterraggio prescelto è nei dintorni del polo sud lunare.

Sempre all’inizio dell’anno è previsto il lancio su un Falcon 9 del lander lunare Sparrow, dimostratore tecnologico sviluppato dalla società senza fini di lucro SpaceIL. Gli israeliani per ora restano l’unico team finalista del Google Lunar X-Prize ad aver annunciato piani concreti per una missione anche se il premio ormai non può più essere reclamato. Il lander atterrerà nel Mare Serenitatis.

Esplorando la Luna

QueQiao è in orbita lunare in attesa dell’imminente arrivo di Chang’e 4. Il satellite, infatti, farà da ripetitore per il lander ed il rover che, atterrando sul lato nascosto della Luna, non potranno comunicare direttamente con la Terra. Lanciato insieme a QueQiao resta in orbita lunare anche il microsatellite LongJiang2.

In attesa dei nuovi arrivi, continuano le longeve missioni americane Lunar Reconnaissance OrbiterARTEMIS (2 sonde), oltre alle sonde cinesi Chang’e 5-T1 (in orbita) e Chang’e 3 (sulla superficie), le cui missioni sono ormai finite ma sono ancora attive.

Nel sistema solare interno

Dopo 5 anni dall’ultima missione lanciata (se si escludono alcuni dimostratori tecnologici lanciati nel frattempo), è ripreso il programma di esplorazione lunare della Cina, con il lancio di Chang’e 4, avvenuto 8 dicembre. La missione si compone di un lander ed un rover e l’obiettivo finale sarà sul lato nascosto della Luna. L’entrata in orbita è prevista per martedì 11 dicembre, mentre l’atterraggio è atteso per gennaio. Per comunicare, il lander ed il rover utilizzeranno QueQiao, un satellite relay che è già in orbita lunare.

La missione ESA/JAXA BepiColombo è in viaggio verso Mercurio grazie al Mercury Transfer Module (MTM), che sta trasportando le due sonde di cui si compone la missione: il Mercury Planetary Orbiter (MPO), di ESA, e il Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO) di JAXA. Il primo dei numerosi flyby con assist gravitazionale di questa missione avverrà il 13 aprile 2020, quando BepiColombo sorvolerà il nostro pianeta. L’entrata in orbita intorno a Mercurio è prevista per il 2025. Nelle scorse settimane MTM ha acceso con successo per la prima volta i propulsori elettrici che permetteranno di effettuare le varie manovre orbitali.

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L’antenna ad alto guadagno di BepiColombo. Credit: ESA/BepiColombo/MTM

Ci sono diverse sonde della NASA che condividono l’orbita della Terra, anche se ad una certa distanza dal nostro pianeta. Innanzi tutto le due sonde della missione STEREO, Stereo-A e Stereo-B. Solo Stereo-A risulta ancora attiva nel suo studio del Sole, mentre i contatti con Stereo-B si sono interrotti dal 2014 e, nonostante qualche breve successo nel 2016, lo scorso ottobre sono stati abbandonati i tentativi di ristabilire le comunicazioni. Anche il telescopio spaziale all’infrarosso Spitzer continua a studiare il cosmo da un’orbita simile a quella della Terra.

Relativamente poco lontano, presso il punto lagrangiano L1 Terra-Sole, ci sono le sonde per l’osservazione solare WIND (NASA), ACE (NASA) e SoHO (NASA/ESA, ha appena festeggiato il 23imo anniversarsio dal lancio), e la missione di studio del clima terrestre DSCOVR (NASA/NOAA). Dall’altra parte della Terra rispetto al Sole, intorno al punto lagrangiano L2, c’è invece la sonda Gaia (ESA), che si occupa di mappare la nostra galassia e quelle limitrofe.

Parker Solar Probe (NASA) ha compiuto il suo primo passaggio ravvicinato al Sole, cominciando ufficialmente la sua missione scientifica. Già con questo passaggio la sonda ha battuto sia il record di velocità rispetto al sole per un artefatto umano, sia quello di vicinanza alla nostra stella. Questi record verranno battuti ripetutamente nei prossimi anni, via via che PSB abbasserà il proprio perielio.

Hayabusa 2 (JAXA) sta studiando il vicino asteroide Ryugu. Dopo i primi mesi di fitte operazioni la sonda in questo periodo non sta compiendo osservazioni scientifiche, in quanto Ryugu è in congiunzione solare e quindi non è possibile comunicare. A gennaio riprenderanno le osservazioni scientifiche per culminare a febbraio con le operazioni di superficie.

Anche la sonda della NASA OSIRIS-REx ha appena raggiunto il suo asteroide Bennu. La missione è molto simile a quella di Hayabusa 2 ed è interessante notare come i due asteroidi siano molto diversi l’uno dall’altro. La sonda è ad una distanza di circa 19 km da Bennu, distanza che verrà via via ridotta durante il mese di dicembre fino ad arrivare a circa 1,25 km. La mappatura dettagliata dell’asteroide comincerà a febbraio e durerà per tutto il 2019 mentre il campionamento è previsto per il luglio del 2020.

Come per altre missioni cinesi la cui fase principale è terminata da tempo, non si hanno notizie di Chang’e 2, che dopo aver concluso la sua missione principale in orbita intorno alla Luna e quelle secondarie che l’hanno vista orbitare il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole e sorvolare l’asteroide 4179-Toutatis, è attualmente in orbita eliocentrica. Anche la sonda giapponese Akatsuki continua senza particolari aggiornamenti le sue osservazioni in orbita intorno a Venere, avendo ormai superato i 3 anni intorno al pianeta.

Esplorando Marte

Un’altra sonda ha raggiunto con successo la superficie di Marte. Si tratta di Insight, che è atterrata recentemente nella regione di Elysium Planitia. Il lander si sta ora guardando intorno prima di poter disporre al meglio i propri strumenti scientifici che si concentreranno soprattutto nello studio dell’interno del pianeta rosso. Lanciati insieme a Insight, hanno sorvolato Marte anche due piccoli cubesat, MarCO-A e MarCO-B. Si tratta del primo flyby interplanetario per un cubesat, e i due piccoli satelliti hanno anche avuto un ruolo attivo durante l’atterraggio di Insight, ricevendone i segnali e ritrasmettendoli a Terra.

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Il braccio robotico di Insight dopo il suo primo movimento sulla superficie di Marte. Credit: NASA/JPL-Caltech

Nonostante il prolungamento della campagna di ascolto attiva, non si è ancora nessun segnale da Opportunity, il rover della NASA giunto orma al sol 5288 su Marte. Il MER superstite, dopo essere entrato in ibernazione a causa di una tempesta di polvere, non è ancora riuscito a ristabilire i contatti con la Terra. La ricerca continuerà almeno fino a gennaio.

L’altro rover della NASA, Curiosity, arrivato al sol numero 2254 sul pianeta rosso, ha ripreso a pieno ritmo lo studio del Vera Rubin Ridge dopo un periodo in cui aveva avuto alcuni problemi. Il rover sta studiando un gruppo di rocce battezzato Red Jura, che purtoppo si sono rivelate troppo fratturate per poter utilizzare il piccolo trapano a disposizione di MSL come speravano gli scienziati.

Oltre ai rover e al nuovo lander, intorno a Marte ci sono altri 6 satelliti: Trace Gas Orbiter (ESA/Roscosmos), MAVEN (NASA),  Mars Orbiter Mission (ISRO), Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), Mars Express (ESA) e Mars Odyssey (NASA).

Nel sistema solare esterno

La sonda Juno (NASA) è in orbita intorno a Giove, principalmente per studiarne l’atmosfera e il campo magnetico. La sonda completerà il prossimo 21 dicembre il passaggio ravvicinato PJ17 nella sua lunga orbita ellittica intorno al gigante gassoso.

Manca ormai pochissimo anche per la nuova missione di New Horizons. La sonda della NASA ha cominciato la campagna di avvicinamento verso 2014 MU69 “Ultima Thule” e si sta preparando al flyby che avverrà a capodanno. Adesso si trova a meno di 29 milioni di km dalla sua prossima destinazione.

[agg]Infine, le sonde americane Voyager 1 e 2, dopo aver sorvolato Giove, Saturno e, nel caso di Voyager 2 anche Urano e Nettuno, sono ancora operative nel loro viaggio di allontanamento dal sistema solare. Secondo la NASA Voyager 2 potrebbe presto diventare la seconda sonda a raggiungere lo spazio interstellare, dopo che la gemella Voyager 1 ha già raggiunto questo traguardo. Voyager 1 si trova attualmente a circa 145 UA dalla Terra (20 ore e 6 minuti-luce). Voyager 2 è invece a circa 120 UA dalla Terra (16 ore e 38 minuti-luce).

Sommario missioni

Missioni in fase di preparazione per il lancio: 2

Missioni operative nella fase principale o estesa: 31

Missioni in viaggio verso il prossimo obiettivo: 3

 


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