Aggiornamenti sul massacro di Houle – di Marinella Correggia – http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=356
Il generale siriano Sleiman, responsabile dell’inchiesta governativa sul massacro di bambini e famiglie avvenuto a Houlé il il 26 maggio ha reso noti i risultati preliminari, basati su “dichiarazioni di testimoni oculari presenti sui luoghi e studio di indizi criminali e militari”.
Dopo la preghiera del 26 maggio da seicento a ottocento uomini armati avrebbero attaccato i check point delle forze dell’ordine nel villaggio di Taldo, usando anche cannoni di mortaio. Le forze dell’ordine avrebbero risposto. Al tempo stesso bande armate si sarebbero disperse nei dintorni, raggiungendo i check-point vicini all’ospedale di Taldo e all’orologio. Avrebbero massacrato famiglie vicine al deputato Abdel Karim di Taldo che ha partecipato alle elezioni legislative del 7 maggio boicottate dall’opposizione. Le famiglie massacrate sarebbero note per essere pacifiche e vicine al regime. I cadaveri – compresi quelli di uomini armati – sarebbero poi stati trasportati e ammucchiati nella moschea.
Un altro gruppo armato si sarebbe diretto poi su Shumariyeh – pochi chilometri – e avrebbe massacrato famiglie di religione sciita, anch’esse vicine al regime, sempre portandole nella moschea. In seguito sarebbero stati mostrati al generale Mood della missione degli osservatori Onu, che il governo dice di aver invitato ad andare sul posto una volta avuta notizia del massacro. L’osservazione dei cadaveri mostrava che erano stati uccisi tutti da vicino con coltelli o pistole, nessuno sembrava essere stato ucciso da un bombardamento.
I quartieri dove si sono svolti i massacri sarebbero stati sotto il saldo controllo delle bande armate, mentre l’esercito non vi sarebbe entrato né prima né dopo la strage.
L’obiettivo dell’operazione sarebbe provocare l’intervento militare e umanitario nel paese e creare una zona libera da qualunque controllo dell’esercito.
In una preliminare dichiarazione di giorni fa, Hervé Ladsous sottosegretario Onu per il peace-keeping sosteneva che “ci sono sospetti che combattenti pro-Assad siano responsabili di alcune delle uccisioni”, aggiungendo di non aver ragione di credere che “elementi terzi” – o forze esterne – siano coinvolti, ma al tempo stesso di non poterlo escludere.
Luis Fonseca, corrispondente dalla Siria di Prensa Latina, ha dato un altro resoconto: “Abbiamo visitato l’area con alcuni giornalisti e gli osservatori Onu. Diverse persone, gente del popolo, mi hanno detto che gruppi di terroristi hanno approfittato degli scontri fra esercito e armati per fare la strage nelle case dando la colpa al governo. Hanno anche usato Rpg per rompere i muri facendo credere a colpi di artiglieria dell’esercito”.
Madre Agnès-Mariam del Monastero di Qara ha chiesto di mettere i testimoni a confronto: “Credo sia una dolorosissima montatura. Perché il regime dovrebbe fare harakiri da solo ordinando o permettendo un simile orrore sapendosi già sull’orlo di un attacco?”.
Padre José del centro di informazione cattolico Vox Clamantis scrive di aver saputo da un testimone oculare che il 29 maggio verso le 5 del mattino bande armate sulla strada di Qusayr hanno attaccato la polizia nel villaggio di Dmeineh dove abitano 400 famiglie greco-cattoliche. Gli scontri sono durati più di due ore e due case sono state colpite. Uccisi un poliziotto, sette miliziani, vari feriti. Gli abitanti di Dmeineh stanno cercando di andarsene, come hanno lasciato Kusayir e i quartieri cristiani di Homs.
http://esteri.liquida.it/focus/2012/05/31/siria-massacro-a-houla-la-bbc-usa-una-foto-dell-iraq-per-il-massacro-in-siria/?utm_source=twitter.com&utm_medium=share&utm_term=esteri&utm_campaign=Twitter
vedi anche : http://www.eurasia-rivista.org/hula-la-grande-messa-in-scena/16067/
ed ancora: la strage dei civili . prologo della guerra umanitaria