Il sottotitolo scelto dall’autore per questo articolo, che tratta l’ultima arma cinetica russa, è profondamente emblematico. Riflette una verità che spesso ignoriamo, poiché ci stiamo disabituando a scavare a fondo nelle questioni e non siamo incoraggiati a farlo. Se riuscissimo a guardare oltre la superficie, al cuore della realtà, scopriremmo un punto essenziale che sembra sfuggire: l’unica via per trovare redenzione, dopo l’infinita serie di follie distribuite generosamente dai governi, è questa: “È tempo di fare pace con il tuo Creatore.”
Magari l’autore usando questa espressione voleva dire altro ed essere semplicemente ‘provocatorio’, ma in fondo l’interpretrazione letterale è la più esatta se rapportata con la realtà dei fatti…
È tempo di fare pace con il tuo Creatore
La risposta russa al lancio di missili ATACMS da parte degli Stati Uniti contro obiettivi all’interno della Russia è stata quella di distruggere una grande fabbrica di munizioni ucraina utilizzando una nuova arma che, secondo il presidente russo Vladimir Putin, è attualmente in produzione.
L’arma russa, stando alle informazioni disponibili, non è nucleare ma difficilmente può essere definita convenzionale. Secondo Ted Postol, i missili lanciati in Ucraina avrebbero viaggiato a velocità fino a Mach 10. Durante il volo, sembravano surriscaldarsi a causa di una lunga planata a bassa quota che ha avuto luogo dopo il rientro nell’atmosfera. Questo ha combinato il calore con l’energia cinetica, creando una distruzione su scala nucleare senza l’uso di tecnologia nucleare.
Gilbert Doctorow afferma che la nuova arma russa è una versione più piccola di un ICBM a propellente liquido già esistente, rivelato dai russi per la prima volta nel 2018. Questo ICBM non nucleare può colpire qualsiasi città del mondo, viaggia a una velocità tale da essere inarrestabile e un solo missile potrebbe distruggere un’area grande quanto la Gran Bretagna.
Secondo Doctorow, la versione utilizzata in Ucraina è dotata di un razzo a combustibile solido, che la rende più stabile rispetto alla versione a combustibile liquido.
In un esempio di quello che potrebbe essere definito declino intellettuale negli Stati Uniti, il New York Times ha riportato che questa nuova arma russa potrebbe essere dotata di testate nucleari. Tuttavia, tale affermazione è stata considerata priva di senso, poiché l’arma produce già una distruzione su scala nucleare senza essere nucleare. Dotarla di testate nucleari la renderebbe meno efficace, non più potente.
Questa confusione è preoccupante poiché il Times agisce spesso come portavoce della CIA e del Pentagono. Se queste fonti realmente non comprendono la natura dell’arma russa, ciò potrebbe indicare un’incapacità degli Stati Uniti di comprendere le nuove capacità tecnologiche sviluppate dai russi.
Grazie alla velocità ipersonica dell’arma, non è possibile fermarla con le tecnologie attualmente disponibili. Considerando questa velocità, unita alla capacità distruttiva, la Russia può teoricamente distruggere qualsiasi città nel raggio d’azione dell’arma senza che il bersaglio designato o i suoi alleati abbiano modo di fermarlo una volta lanciata.
Secondo Doctorow, la minaccia più grande rimane comunque rappresentata dagli ICBM (missili balistici intercontinentali). Se uno di questi missili colpisse, ad esempio, Philadelphia, potrebbe distruggere anche New York e Washington, annientando il “corridoio orientale” degli Stati Uniti e ponendo fine all’esistenza della nazione americana.
Alcuni analisti in Europa sembrano confusi su chi stia lanciando i missili ATACMS contro la Russia. Diverse figure autorevoli hanno affermato che sia l’Ucraina a lanciare questi missili. Tuttavia, questa idea deriva probabilmente da una formulazione ambigua dell’amministrazione Biden, che ha dichiarato di aver “dato all’Ucraina il permesso di lanciare” i missili. In realtà, per ragioni tecniche e di sicurezza, solo gli americani possono effettivamente lanciarli.
In sintesi, non è stata l’Ucraina a lanciare i missili ATACMS contro la Russia, ma gli Stati Uniti. L’amministrazione Biden, cercando di far credere che la decisione spetti a Zelensky e agli ucraini, mira a controllare il processo senza assumersi la responsabilità delle conseguenze.
Questa ambiguità da parte degli Stati Uniti sembra riflettere un’assunzione che il resto del mondo sia altrettanto credulone e ignorante quanto i politici americani. I russi, però, sono perfettamente consapevoli di chi ha lanciato i missili.
L’uso delle nuove armi conferisce alla Russia un “dominio dell’escalation”, permettendole di prevalere in un confronto man mano che la pressione aumenta grazie alla letalità e alla velocità delle sue tecnologie. Con gli arsenali militari quasi esauriti, l’unica risposta rimasta agli Stati Uniti potrebbe essere l’uso di armi nucleari. Tuttavia, quasi ogni impiego di armi nucleari innescherebbe una catena di eventi che rischierebbe di portare alla fine dell’umanità.
Dopo il primo attacco russo con la nuova arma, l’amministrazione Biden ha lanciato una seconda salva di missili ATACMS in Russia. Intanto, alcuni esponenti dell’esercito americano hanno proposto pubblicamente di piazzare armi nucleari in Ucraina, sostenendo che gli Stati Uniti siano pronti a prevalere in una guerra nucleare.
I russi hanno già dichiarato che non tollereranno la presenza di armi nucleari in Ucraina, data la vicinanza al loro territorio. Secondo il colonnello statunitense in pensione Doug MacGregor, le armi nucleari sono forse l’unica risorsa rimasta agli Stati Uniti, considerata la carenza di armamenti convenzionali.
La situazione attuale riflette una pianificazione politica e militare che molti osservatori definiscono miope e irresponsabile.
https://roburie.substack.com/p/note-2-update-on-us-missiles-ukraine