Il Meeting di Rimini per stabilire ponti con il mondo islamico ha scelto quest’anno di invitare il segretario generale della Lega mondiale musulmana (ed ex ministro della giustizia saudita), lo sceicco Mohammed bin Abdul Karim al-Issa.
In particolare, lo sceicco al ISSA al Meeting di Rimini sabato 25 agosto – presentato dal prof. Wael Farouk – nel suo intervento ha ricordato il card Jean-Louis Tauran per i suoi meriti nel dialogo intereligioso e l’amicizia con il suo paese e con i musulmani.
Ha ricordato anche la visita del cardinale in Arabia Saudita avvenuta il 14 aprile 2018.
Tuttavia, non sollecitato al riguardo, ben poco il segretario della Lega Musulmana Mondiale ha detto sui temi più spinosi della persecuzione religiosa ai danni dei cristiani.
Eppure il card Touran nella visita in Arabia Saudita non aveva mancato di ricordarli questi temi.
Infatti, il presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso in terra saudita aveva chiesto la parità di trattamento delle persone di tutte le religioni,
Tutti devono essere lasciati liberi di abbracciare la religione che lui o lei vuole.
E ancor più chiaramente:
Tutte le religioni devono essere trattate allo stesso modo, senza discriminazioni, perché i loro seguaci, insieme ai cittadini che non professano alcuna religione, devono essere trattati allo stesso modo.
Ed infine è il caso di ricordare un passaggio cruciale:
La religione può essere suggerita, mai imposta, e quindi accettata o respinta.
I Cristiani e musulmani devono anche concordare alcune “regole comuni per la costruzione di luoghi di culto” e stabilire un principio di “reciprocità tra comunità musulmane e cristiane .
Aveva anche detto che i leader religiosi,
hanno il dovere di impedire alle religioni di essere al servizio di un’ideologia e di riconoscere che alcuni dei nostri compagni di fede, come i terroristi, non si comportano correttamente.
Ed anche:
Il terrorismo è una minaccia costante, e per questo motivo dobbiamo essere chiari e non giustificarlo mai. Tutte le forme di terrorismo vogliono dimostrare l’impossibilità della convivenza. Crediamo esattamente l’opposto. Dobbiamo evitare l’aggressione e la denigrazione.
Sono solo alcuni passagi, i più importanti.
Ricordo anche che:
- In Arabia Saudita rifiuta di consentire ai cristiani di costruire chiese o pregare pubblicamente, poiché la pratica pubblica delle religioni diverse dall’Islam in Arabia Saudita è severamente vietata.
- Anche i non musulmani sono banditi dalle città sante della Mecca e Medina – le rispettive città dove Mohammed nacque e fu sepolto.
- Il Vaticano ha più volte difeso l’importanza della libertà religiosa, compresa la libertà di tutti i credenti di professare pubblicamente la propria fede e l’accettazione del principio della libertà di cambiare religione, secondo la propria coscienza.
Ebbene, nessuno di queste istanze ‘scomode’ portate avanti da Tauran e dalla Santa Sede nell’occasione della visita saudita sono state portate al Meeting di Rimini e rivolte come domanda all’ospite.
Piuttosto allo sceicco saudita è stata fatta la seguente domanda “cos’è la misericordia’? Domanda ‘indolore’, risposta ‘indolore’.
E’ anche lecito domandarsi con che criterio tra i tanti leader musulmani e paesi islamici veramente tolleranti e moderati in cui sono presenti antiche comunità cristiane, la scelta dell’ospite è caduta sul rappresentante dell’ organizzazione più radicale dell’islam politico.
L’obiezione che alcuni fanno sui social che la decisione degli organizzatori del Meeting ripercorre la scelta del Papa (che ha fatto la stessa cosa) è non coerente: quella del Papa evidentemente è stato l’esito di un passo istituzionale dovuto ed auspicabile che va nel solco della reciproca comprensione e allentamento delle tensioni. Mentre il Meeting per sua natura è un ambito diverso, è un ambito di incontro tra uomini e tradizionalmente ‘controcorrente’, nel solco della verità e del giudizio, per dar voce a ciò che muove la storia.
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nota:
Tauran era in Arabia Saudita come capo di una delegazione vaticana in visita nel paese dal 13 al 20 aprile. Il principe saudita Mohammed bin Abdurrahman bin Abdulaziz, vice governatore di Riyadh, e al-Issa hanno accolto con favore la delegazione al suo arrivo a Riyadh. Papa Francesco ha ricevuto al-Issa in Vaticano nel settembre 2017.
Per chi vuole l’Osservatore Romano , ha pubblicato un ampio rapporto sul discorso del card Tauran il 17 aprile.
Prima di quell’incontro il Vaticano e l’Arabia Saudita non avevano legami diplomatici formali,tranne un incontro informale tra il re saudita Abdullah bin Abdul Aziz e Papa Benedetto XVI nel 2007, quello con Tauran era stato quindi il primo incontro di questo tipo tra un papa e un regnante Monarca saudita