Il 3 novembre, i terroristi di Al Nusra hanno fatto esplodere due autobombe contro le posizioni governative intorno ad Hader, cittadina drusa a 3 km dal confine siro-israeliano. L’attacco ha causato 9 morti e 23 feriti. Israele vuole mandare le sue forze attraverso il confine in aiuto della popolazione drusa. Ma quest’ultima declina l’offerta.
L’aiuto di Tel Aviv non sorprende: i drusi sono notoriamente l’unico gruppo etnico che professa la religione islamica ed è nello stesso tempo, vicino ad Israele. Tant’è che numerosi drusi sono arruolati nell’esercito con la stella di Davide e sono fedeli e stimati. Il punto è un altro: l’aiuto israeliano anche se utile, potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio.
Da mesi infatti Israele sta preparando una invasione a sud della Siria e questo potrebbe essere il pretesto adatto allo scopo. Inoltre sembra che le forze siriane appoggiate dalle Unità di Protezione Nazionale , se la stiano cavando più che bene da sole. SANA infatti riferisce: “Dopo l’attacco, gruppi terroristici hanno lanciato un pesante attacco ad Hader e unità dell’esercito e della Difesa popolare si sono scontrate con gli aggressori”. Successivamente, i rinforzi mandati dall’esercito siriano e la resistenza popolare di Hader siano riusciti da soli a riconquistare tutto il territorio perso in alcuni punti, vale a dire nella zona strategica di “Wasit” e di “Qars Nicolo” Tuttavia, feroci scontri sono ancora in corso.
#Video #Siria autobomba causa 9 morti e 23 feriti ad #Hader nel #Golan, seguono conflitti a fuoco, ferito israeliano oltre confine pic.twitter.com/tGQ3Wh5blR— Atlantide (@Atlantide4world) 3 novembre 2017
Tuttavia, Israele insiste nel voler “portare aiuto” sul lato siriano del Golan occupato per “proteggerlo”. Tuttavia, la comunità drusa del Golan occupato ha sempre sostenuto Damasco contro Israele nel contesto della guerra siriana. La ragione è che tutte le minoranze etniche e religiose, sanno che Assad è l’unico garante di uno stato laico che preservi le minoranze.
Ma Israele insiste, – Nena News riferisce che:
“L’esercito israeliano fa sapere di essere pronto a varcare le linee armistiziali del Golan per “portare aiuto” al villaggio druso di Hader, sul versante siriano del Golan occupato, per “proteggerlo” da nuovi attacchi di An Nusra. Lo ha comunicato il portavoce militare israeliano, Ronen Manelis. L’ingresso di truppe israeliane oltre le storiche linee di cessate tra Israele e Siria potrebbe innescare una escalation militare ampia tra Tel Aviv e Damasco”.
In sostanza, i drusi diffidano delle reali intenzioni di Tel Aviv e si oppongono all’iniziativa per la sua forte ambiguità. E’ infatti un controsenso che Israele si preoccupi ora dei drusi siriani quando ha sempre aiutato al Nusra. Il sospetto infatti che Israele voglia varcare il confine con l’espediente, per restarvi.
Nello stesso tempo, centinaia di drusi israeliani hanno passato il valico di confine per dar manforte ai drusi siriani. Degno di nota che l’aviazione di Tel Aviv ha effettuato bombardamenti sulle posizioni di al Nusra vicino a Hader quando essi stavano attaccando SAA. La risposta israeliana avrebbe causato molte vittime tra le file di al Nusra.
Il braccio di ferro comunque persiste: i drusi non ne vogliono sapere di un intervento diretto israeliano. Per questo, lo sceicco druso palestinese Ali Madi ha fatto appello a tutti i drusi in forza nell’esercito israeliano di smettere di aiutare Israele a supportare i gruppi terroristici che attaccano Hader. Inoltre, i drusi del Golan occupato sono corsi sul confine per creare un cordone umano che impedisca agli israeliani di penetrare in territorio siriano.
Palestinian Druze Sheikh Ali Maadi calls on all Druze in the Israeli army to quit bc #Israel is helping the very groups attacking #Hader pic.twitter.com/HboAyeiclF— Nour Samaha (@Nour_Samaha) 3 novembre 2017
La pace siriana sembra una tela di Penelope: per qualcuno che la persegue, qualcun altro la disfa o la allontana…
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